Eccoli di nuovo insieme: il virtuoso suonatore
di oud, Dhafer Youssef, e l'ecclettico chitarrista austriaco, Wolfgang
Muthspiel, ancora una volta dediti alla contaminazione dei rispettivi linguaggi
musicali e questa volta con la complicità di musicisti come Tom Harrell
ai fiati, Alegre Correa alle percussioni, Matthias Pichier al basso
e Rebekka Bakken alla voce. Obiettivo centrato in pieno perché ciò che ci
ritroviamo ad ascoltare è un cd dalle atmosfere moderne con la musica che scorre
su un confine sottilmente tracciato tra jazz e world music, la cui sintesi affascina
e coinvolge. Elemento predominante è il canto di Youssef che riporta ad atmosfere
prettamente sufi impreziosite in primo luogo dagli interventi di Muthspiel che mette
in campo una variegata strumentazione, e di Harrell che si inserisce a meraviglia
in un ambito probabilmente inedito per lui.
Youssef ha qui tutto lo spazio necessario per esibire i suoi gorgheggi
traboccanti di lamenti e grida, a volte struggenti altre volte ipnotici e toccanti,
su un tappeto di sonorità elettronicamente raffinate.
Notevole il lavoro che in tal senso è stato fatto in studio a livello
di produzione, cosa peraltro ricorrente negli ultimi lavori del musicista tunisino
che da sempre ha evidenziato la tendenza a veicolare la cultura musicale sufi attraverso
l'uso di tecniche digitali.
Eppure non possiamo sottacere al fascino che esprimono i pochi brani presenti
nel cd in cui gli aspetti "tecnologici" vengono meno per fare posto ad un suono
meno elaborato e più vicino alla natura della musica. Se ne ha prova in "Etude
3" in cui la chitarra di Muthspiel e l'oud di Youssef sembrano danzare
sul pentagramma con leggerezza, contrappuntati da una sezione ritmica che si muove
sinuosa negli spazi sottili che la natura della composizione concede. Nella successiva
"Lamento" ricompare la vocalità di Youssef questa
volta su un fraseggio acustico dei due strumenti a corda mentre in "Maya",
tra le cose migliori di tutto l'album, il ruolo vocale è affidato alla tromba di
Harrell. Nel complesso comunque una produzione riuscita ma soprattutto una contaminazione
ben realizzata tra due culture musicali molto diverse che ci piace immaginare di
buon auspicio per integrazioni di altro genere che oggi più che mai appaiono travagliate.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 06/04/2009
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