Jazzitalia - Articoli: Intervista con Peter Bernstein
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Intervista con Peter Bernstein
agosto 2013
di Marco Losavio
foto di Vincenzo Rizzo

Una lunga esperienza, un tocco riconoscibile, una persona sensibile: abbiamo incontrato il chitarrista newyorkese Peter Bernstein in occasione del suo concerto al Triggiano Jazz Festival accompagnato da Elio Coppola alla batteria, Giuseppe Venezia al contrabbasso e Attilio Troiano al sax.

Hai iniziato molto giovane a suonare il piano e poi sei passato alla chitarra, corretto?
sì, corretto

Cosa accadde? Come hai deciso di passare alla chitarra?
A scuola vidi alcuni bambini suonare la chitarra e mi sembrava bello, così volli soltanto provare. Ero molto piccolo e non mi piaceva il piano mentre la chitarra mi attraeva ma non ricordo il motivo, ne ero...attratto...



Qual è stata la tua prima chitarra?

Un'acustica, a scuola c'era l'assistente dell'insegnante di arte che era solita prendere la chitarra durante la lezione e suonare e questo mi ha indotto all'attenzione verso questo strumento. Lei poi si è anche proposta di darmi qualche lezione e mi disse che aveva una chitarra che avrebbe potuto vendermi; così acquistai questa chitarra acustica e lei mi insegnò i primi accordi.

E dopo questo inizio piuttosto casuale, la scelta della chitarra al posto del piano, sei poi arrivato a studiare con Kenny Barron, che è un pianista...
Sì, vero, ma è stato molto tempo dopo. Ho suonato a lungo folk, rock e blues. Mi piacevano Jimi Hendrix e B.B. King. Successivamente ho cominciato ad interessarmi al jazz ascoltando Django, Charlie Christian, Joe Pass, Wes Montgomery chiedendomi chi fossero scoprendo così il mondo del jazz. I miei genitori avevano qualche disco jazz ma la prima musica che mi è piaciuta è stato il ragtime, ed ecco perché volevo suonare il piano! Poi, quando ho ascoltato Monk mi ha ricordato il ragtime. Ero curioso del suo linguaggio e lo stesso potrei dire di Wes e Kenny Burrel quando suonavano blues, dato che non conoscevo altro. Mi chiedevo cosa fossero tutte quelle altre note! Erano un altro linguaggio che cercavo di capire quando avevo circa quindi anni...

Quando hai incontrato Jim Hall, che credo sia stato il tuo mentore?
L'ho incontrato quando ero a scuola: è stato nello stesso periodo in cui ho incontrato Kenny Barron. Ero nuovo al college e studiavo con Ted Dunbar, che è un eccellente insegnante, Larry Ridley e William Fielder. E poi anche Kenny Barron, che era un insegnante di musica d'insieme ma andavo a sentirlo suonare al Bradley's ogni volta che potevo. Un paio d'anni dopo ho incontrato Jim Hall. Insegnava alla New York School e con lui studiava il mio amico Larry Goldings che mi disse "dirò a Jim di te, devi tornare a New York". In quel periodo vivevo a Parigi con la mia famiglia quindi, quando Jim iniziò ad insegnare alla New School io ero fuori pertanto appena tornai lo incontrai e presi qualche lezione da lui; poi ho anche suonato con lui fuori dalla scuola e...sì, è stato proprio un mentore, come anche Ted Dunbar, Attila Zoller, Gene Bertoncini...Jim è stato un mentore anche solo nel guardarlo produrre quel suono, nell'essere quel che è: suonare con lui è stata la migliore esperienza, lui è la migliore sezione ritmica con cui io abbia mai suonato e mi sono sempre chiesto come si possa essere un accompagnatore così sensibile tanto da rendere il suono degli altri migliore di quel che realmente loro sappiano fare. Nella classe alla New School c'erano vari chitarristi e Jim era solito accompagnare ognuno, ed era talmente evidente di come era il suo accompagnamento che rendeva decisamente migliore il suono che avremmo potuto ottenere con chiunque altro. Kenny Barron era esattamente la stessa cosa sia nella musica d'insieme che durante le registrazioni. Sostituiva il pianista e all'improvviso il batterista era migliore, il bassista anche. Era capace di focalizzare tutti sulla musica e di fargli dare il meglio. Quindi, come giovane studente di jazz, dovevo solo imparare i brani e cercare di sintonizzarmi con questi grandi maestri, i quali riuscivano a elevare le persone intorno a loro, elevare la musica suonata. Percepivo netta la sensazione della tensione musicale, concentrazione, swing, qualsiasi cosa suonassero era fatta con la massima tensione pertanto era davvero importante esservi parte, straordinari musicisti e maestri.

Hai menzionato il suono e il tuo suono è molto riconoscibile tra tanti chitarristi. Esattamente come si riconoscono subito, dopo un paio di note, proprio Jim Hall, o Pat Metheny, John Scofield, così oggi si riconosce Peter Bernstein. Qual è il percorso interiore e anche tecnico che si deve fare per ottenere un proprio suono?
Non so dire se è una questione tecnica, cioè, io vedo me stesso come qualcuno che lavora su aspetti della propria personalità e che poi si riflettono nel suono rendendomi riconoscibile. Posso riconoscere i miei amici, se qualcuno mi chiama al telefono, riconosco la loro voce quindi...sì...come musicista cerchi di avere personalità, ma vuoi anche cercare di essere migliore e rendere la tua personalità più originale. Si può essere riconoscibili anche per gli aspetti negativi. Il tuo è un complimento davvero bello ma penso di essere ancora, e forse lo sarò sempre, in questo percorso. Non so se tecnicamente stia ancora lavorando perché mi concentro molto sullo strumento e su come esso sia parte del tuo corpo. Partecipare a vari concerti, confrontarmi continuamente con grandi musicisti, ad un certo punto il tuo strumento è lì ma è come se non te ne rendessi conto, è come se non lo sentissi più, non ci facessi più caso, esso scompare e pensi a te, alla tua persona che sta suonando. E questo è vero per qualsiasi strumento. Se vedi qualcuno suonare il vibrafono, lo strumento di fatto non c'è, c'è il musicista, la persona, l'artista che si esprime. Ed è ciò che io cerco di fare, suonando con persone che ritengo a quel livello. E mi ritengo davvero fortunato nel poter suonare con gente come Jim Hall, Jimmy Cobb, Lonnie Smith, per i quali lo strumento non esiste, è solo la personalità. Quando dici di riconoscere il suono non riconosci la chitarra, riconosci la persona e...sì, questa è la vera sfida. Io so di aver rubato tante cose a tanta gente e ancora oggi assorbo molte cose che ascolto e le rendo mie, diventano mie, è un linguaggio e poi dipende da come lo usi.

Cosa stai assorbendo in questo periodo?
Assorbo cose anche riascoltando di nuovo, oggi, con la consapevolezza di oggi, musicisti come Charlie Parker e Monk, Bud Powell, Art Tatum, Lester Young, Coltrane, Miles, ma ancora di più oggi ascolto Debussy, Ravel, Bach...Stevie Wonder, Otis Redding. Qualsiasi cosa che mi piace, che mi rende felice all'ascolto, si finisce con l'assimilarla.

Hai citato numerosi grandi musicisti tra cui Monk a cui hai dedicato un album...
Sì, ho suonato brani di Monk in quell'album solo per cercare di imparare realmente la sua musica e per avere un trio di chitarra, basso e batteria. Piuttosto che suonare alcuni standards, mi sono concentrato su un compositore e scegliere Monk, un pianista, traslandolo sulla chitarra, è stata come una sfida per me, dato che amo molto il modo di suonare di Monk e, ovviamente, il modo di suonare che hanno i fiati che lo accompagnano come Charlie Rouse, Sonny Rollins, Johnny Griffin, Coltrane, Coleman Hawkins, Tad Jones, Clark Terry, Miles. Quindi è stata una sfida per cercare di essere presente attraverso i brani di Monk, senza avere nessun altro che potesse esporre i temi. Lavoro ancora tutt'oggi a quei brani, a sei anni di distanza dall'album.

Hai suonato molto spesso anche con Brad Mehldau e il binomio piano – chitarra non sono semplici da essere integrati.
Come ho detto, ho sempre suonato molto alla New School con maestri come Jimmy Cobb, John Webber ed è lì che ho incontrato Brad che in quel periodo stava venendo fuori in modo preponderante, con una sua identità. Era molto giovane ed entrambi cercavamo di assorbire il linguaggio ritmico suonando con Jimmy Cobb. Adoro suonare con veri batteristi jazz, quindi abbiamo fatto molte gig insieme. Poi stavo componendo alcuni brani e li ho suonati con lui il quale, a sua volta, mi fece ascoltare alcuni suoi brani, tra l'altro per niente facili e così siamo diventati come vecchi amici cresciuti insieme: eravamo entrambi lì, suonavamo con molta gente ed è lì che poi Brad iniziò a suonare con Joshua Redman...

Hai cominciato a suonare con John Webber e Jimmy Cobb e con loro hai nel 2010 registrato uno dei tuoi migliori album, "Live at Small" …
E con Richard Wyands, grande pianista. Il proprietario dello Small, Spike Wilner, voleva fortemente Jimmy al club ma non era facile pertanto decidemmo di registrare un album e così è stato possibile per il club averlo.

In quale direzione pensi che la tua musica si stia evolvendo?
In questo momento voglio fare il maggior numero di concerti possibile. Se hai molte gig dove ritieni che possa suonare e possano darti qualcosa, allora puoi evolverti. Voglio anche continuare a suonare la mia musica e a comporne altra per registrare degli album e suonarle dal vivo aiuta a renderle più fluide, le impari sempre meglio. Sto ancora imparando Monk! E vorrei anche crescere sempre più come leader riuscendo a trasmettere sempre più me stesso, suonare in trio e avere anche una situazione con un sax in modo da rafforzare il suono e avere uno strumento con cui effettuare delle conversazioni. Quindi evolvere per me è incontrare altri musicisti e cercare di suonare in modo che il pubblico possa avvertire che sta ascoltando qualcosa di interessante, una conversazione musicale in cui ognuno dice qualcosa e l'altro risponde...e se sei con le persone giuste, non m'importa se si sta suonando un blues, "These foolish things", è importante solo che stai suonando, sei dentro la musica che si sta costruendo. E' così che avverto che mi sto evolvendo.

Se prendessi la tua chitarra adesso che brano suoneresti?
Non so…bella domanda….prenderei la chitarra e suonerei da solo, liberamente, magari senza suonare necessariamente un brano, oppure suonerei in solo "If there is someone lovelier than you", poichè la sto studiando in questo periodo, o "We'll be together again", "Crepuscule with Nelly" di Monk...cose mie, seguirei il flusso della mia mente. Adesso, ad esempio, siamo alla fine dell'estate pertanto penso anche a ciò che ho fatto. Se ho più cose nella mente, va bene, e alla fine dell'estate molte delle cose fatte tornano nella mia mente oppure, essendo l'autunno alle porte, penso a brani "stagionali", come "Autumn in New York", e ad altri brani sull'autunno, "Autumn Nocturne", quindi la stagione ti suggerisce anche cosa suonare...

C'è un progetto che vorresti realizzare?
Ho alcune mie composizioni che vorrei registrare e pensavo proprio di chiamare Brad, alcuni musicisti con cui potrei realizzarle subito. Ogni due o tre anni cerco quindi di fare un album pertanto il progetto che adesso vorrei realizzare è un mio album con brani miei.

Se non fossi un musicista, cos'altro pensi avresti fatto?
Ah..non so…bella domanda. Probabilmente qualcosa che potesse offrirmi la possibilità di essere d'aiuto per la gente. Non riesco ad immaginarmi agente di borsa o qualcuno che non è creativo e che pensa a fare solo soldi. Vorrei fare qualcosa per aiutare la gente in modo tangibile. Io amo la musica e sembra qualcosa di egoistico a meno che non cerchi di dare sempre qualcosa alla gente che ti ascolta. Però la musica non è importante per la gente, non come l'acqua pulita, il cibo, un luogo dove vivere, una casa, tutto ciò che afferisce alla sfera sanitaria, pertanto quando suono cerco di farlo sempre al meglio in modo che chi ascolta lo possa ritenere interessante, se ascoltano jazz per la prima volta ne devono rimanere interessati, suonare è qualcosa di sociale che ti consente l'esperimento di connetterti con gli altri come individuo ma bisogna anche cercare di ampliare il proprio ambito esattamente come Jim Hall, Kenny Barron che possono elevare le persone che sono intorno e non perché conoscono molti accordi, la musica, sanno suonare bene uno strumento, ma perché hanno generosità di spirito e chi è accanto a loro lo percepisce, lo assorbe. E dare alla gente è per me molto importante, quindi se non facessi il musicista vorrei fare qualcosa che da alla gente e ti gratifica...

Cosa vorresti cambiare nel mondo del jazz.
E' difficile ma…vorrei che I festival jazz invece di spendere 80mila euro per un gruppo spendessero i soldi per più gruppi diversi in modo da dare opportunità agli altri di essere ascoltati. A meno che il nome che si sta pagando 80mila euro fornisca credibilità al festival, il quale poi può anche avere finanziamenti che ne consentono la sua esistenza. Quindi, se hai Elton John al tuo jazz festival e questo ti consente di avere altri sponsor e consentire ad altri gruppi di suonare, allora può andar bene. Ma la situazione sta diventando davvero difficile in tutta Europa anche per i musicisti che sono al top i quali devono magari limitare le band. E quel che vorrei vedere è anche un aumento di musicisti giovani che suonano con i grandi poiché ciò che sta veramente mancando oggi è la possibilità di fare apprendistato. Nel mio caso, ad esempio, io sono stato fortunato a suonare da giovane con persone come Lou Donaldson, Lonnie Smith, Cobb, George Coleman...se non avessi avuto quelle opportunità non so cosa sarebbe oggi la mia musica. Loro mi hanno formato ognuno in modo differente ed è sempre stato così, tutti i grandi hanno sempre cercato di farlo…

E infatti basta pensare a Miles e a come tutti i musicisti che hanno suonato con lui sono oggi tra i migliori nei rispettivi strumenti…
Certo! Miles ha avuto molti giovani che erano già forti e lui è stato molto intelligente a trovare giovani forti. Lui ha tratto e loro hanno guadagnato una forte credibilità e possono avere gruppi loro come Chick, Herbie...se nella vita hai l'opportunità di suonare con Miles questa è una immensa cosa e lui è stato uno dei principali ma anche altri lo hanno sempre fatto come Betty Carter che ha avuto una band di giovani per vent'anni e fino a quando è venuta a mancare. Aveva giovani come Kenny Washington, Lewis Nash, Greg Hutchinson, Dwayne Burno...oggi non c'è nessun modo di suonare come in quelle occasioni. Ci sono molte scuole ma pochi anziani sulla scena che ti possano consentire di fare apprendistato.

Magari ci sono molti giovani musicisti oggi che stanno pensando di suonare con Peter Bernstein.
Ah…non lo so, ma se ci sono, devo quindi suonare con loro a trasmettere loro tutto quello che so, e i musicisti della mia generazione oggi sanno che non sono più i più giovani. Discutevo di questo con miei colleghi. Cedar Walton non c'è più e gli anziani stanno scomparendo, pertanto...sì...bisogna circondarsi di giovani ma continuare ad esserlo verso qualche anziano che ancora c'è...







Articoli correlati:
30/10/2021

: "Quattro concerti di altissimo valore per il festival vicentino diretto da Riccardo Brazzale" (Vincenzo Fugaldi)

19/12/2019

Bergamo Jazz: Maria Pia De Vito firma l'edizione del 2020 con un cartellone che rende la manifestazione tra le migliori per respiro e profondità a livello europeo

23/11/2019

Brad Mehldau: Atteso concerto del pianista americano, candidato ai Grammy Awards per l'album "Finding Gabriel", per la rassegna Giordano in Jazz Autunno/Inverno 2019 a Foggia

12/10/2019

Giordano in Jazz Autunno/Inverno 2019: Giordano in Jazz Autunno/Inverno 2019, edizione del segno delle donne e del piano solo internazionale. Apertura affidata a Linda May Han Oh e poi si continua con Rickie Lee Jones e Brad Mehldau.

13/09/2019

Where The River Goes (Wolfgang Muthspiel)- Alceste Ayroldi

31/08/2019

John Patitucci - Rosetta Jazz Club: "Sessanta minuti che sono volati e che hanno consentito di conoscere questo nuovo luogo in cui la musica jazz potrà incontrare i suoi appassionati." (Marco Losavio)

24/08/2019

Umbria Jazz 2019 - Wake Up! Music Will Save The Planet!: "...grande qualità e grande varietà di proposte musicali...trecento concerti, per la maggior parte gratuiti, in dodici diversi luoghi...quasi cinquecento musicisti coinvolti e un'attenzione all'ambiente..." (Aldo Gianolio)

20/07/2019

John Patitucci a Matera: ​Rosetta Jazz Club, il primo jazz club a Matera, ospita la Masterclass e il concerto di John Patitucci per un evento unico.

21/04/2019

Intervista con Michela Lombardi: In occasione del nuovo album dedicato alla musica di Sting, abbiamo incontrato la cantante toscana: "...sono convinta che la maggior parte del lavoro da compiere riguardi l'ascolto..." (Marco Losavio)

29/07/2018

Multiculturita Summer Jazz Festival 2018: Grande successo di pubblico per la XVI edizione che ha visto in scena Tosca, Mauro Ottolini Ottovolante e Peppino Di Capri con tre eccellenti jazzisti di fama internazionale.

03/12/2017

Roma Jazz Festival 2017 - "Jazz is my Religion" : La Lydian Sound Orchestra con special guest Jeremy Pelt in "To Be Or Not To Bop" per un omaggio Dizzy Gillespie e il pianisti Kenny Barron, Dado Moroni, Cyrus Chestnut e Danny Grissett in "Four By Monk By Four" dedicato a Thelonious Monk. 8Roberto Biasco)

26/11/2017

EFG London Jazz Festival: "Grandi atmosfere per i venticinque anni del prestigioso festival britannico, con ben 350 eventi sviluppati su oltre 60 location..."(Vittorio Pio)

19/11/2017

E' morto Ben Riley: Il batterista americano era noto, tra l'altro, per aver fatto suonato quattro anni nelle formazioni di Thelonious Monk

17/11/2017

Roma Jazz Festival: I prossimi concerti della XLI Edizione del Roma Jazz Festival che, con il sottotitolo "Jazz is my religion" omaggia i grandi della storia del Jazz.

27/08/2017

Rising Grace (Wolfgang Muthspiel)- Alceste Ayroldi

23/07/2017

Umbria Jazz 2017: "...una inversione di tendenza rispetto alle ultime edizioni: meno rock e pop e più jazz e, con Shorter, abbiamo assistito ad uno dei concerti più belli della storia del festival e probabilmente una delle punte più alte della musica afro-americana (jazz e accademica) contemporanea." (Aldo Gianolio)

05/02/2017

Quegli anomali discepoli di Thelonious : "Monk non solo era consapevole che quello stava facendo era giusto ma anche di altissimo livello artistico..." (Claudio Angeleri)

26/11/2016

Brad Mehldau & Joshua Redman: "Apertura di grande richiamo per il Roma Jazz Festival, arrivato al record della quarantesima edizione con i due protagnisti che hanno offerto creatività allo stato puro..." (Roberto Biasco)

02/06/2015

Black Orpheus (Nilson Matta's)- Alessandra Monaco

11/05/2015

Voyage (Giovanni Cafaro Quintet with Strings)- Alessandra Monaco

10/05/2015

Brad Mehldau Trio: "...inaspettata economia di mezzi espressivi da parte del pianista, che, a dispetto di capacità tecniche superlative, non va mai oltre i limiti, preferendo toni smorzati ed atmosfere allusive." (Roberto Biasco)

04/05/2015

Intervista a Giuseppe Venezia - BasiliJazz (Basilicata Jazz Festival): "...credo che la politica Italiana sia del tutto disinteressata alla cultura e soprattutto al jazz. I pochi segnali che arrivano dallo Stato sono davvero pochi e le risorse, come al solito, destinate ai pochi noti." (Alceste Ayroldi)

12/01/2015

Infinity (Emmet Cohen, Giuseppe Venezia, Elio Coppola)- Nina Molica Franco

29/11/2014

Dave Holland e Kenny Barron: "Straordinaria la perfetta coesione tra i due, assolutamente equilibrati nel procedere insieme, ma anche nel lasciarsi i giusti spazi per esprimersi al meglio..." (Nina Molica Franco)

08/11/2014

Intervista con Elisabetta Serio: "Devo esprimermi in un modo che arrivi al pubblico in una maniera diversa di come farebbero tanti..." (Laura Scoteroni)

05/10/2014

Il giro d'Italia a bordo di un disco. Gabriele Rampino, Dodicilune: "La vera difficoltà è la bastardizzazione del senso del jazz, sia nella sua deriva verso la mediocrità, sia nella creazione di cartelloni di festival e rassegne, sempre meno progettuali e troppo ruffiani, con troppi nomi che nulla c'entrano col jazz..." (Alceste Ayroldi)

06/04/2014

Intervista a Matteo Sabattini: "...bolognese, sassofonista, ci racconta la sua permanenza decennale negli States, il suo non facile rapporto con l'Italia, l'incisione dei suoi lavori discografici. Con tanta umiltà, rispetto per il jazz e immensa energia ancora da spendere. Ancora da ascoltare... " (Gianmichele Taormina)

16/03/2014

BasiliJazz: Masterclass d'autore con Enrico Rava e Alceste Ayroldi: Per BasiliJazz a gennaio interessante seminario "Marketing e Legislazione dello Spettacolo", intensa e proficua master class di Enrico Rava e concerto serale nella suggestiva Casa Cava di Matera. (Marco Losavio)

24/02/2014

Intervista con Emmet Cohen, Giuseppe Venezia ed Elio Coppola: "...seguiamo un nostro stile personale scaturito dalle nostre varie esperienze di vita. Conoscere musica per noi è molto importante, è quella la nostra grande influenza." (Francesco Favano)

11/12/2013

Jim Hall (1930 - 2013): "Listening is still the key" - Jim Hall

22/09/2013

Quattro chiacchiere con...Giuseppe Venezia: "Per quanto tu possa provare ad allontanarti e a cercare di fare altro, non puoi fare a meno di dare voce a quell'istinto quasi fisiologico che ti porta a pensare, parlare e quindi agire nella direzione della musica." (Alceste Ayroldi)

10/02/2013

Let The Jazz Flow (Giuseppe Venezia)- Alceste Ayroldi

11/11/2012

Gezmataz Festival 2012: L'alto tasso elettrico degli Interstatic e dei Planet Microjam contrapposto alla sublime dinamica del Brad Mehldau trio e allo spettacolo musicale di John Scofield con la sua Hollowbody Band. (G. Montano, A. Gaggero)

23/09/2012

LEZIONI (Organo Hammond): Trascrizione del solo di Larry Goldings nel brano Light Green Men dall'album 'Light Blue' (Bruno Erminero)

16/09/2012

Brad Mehldau Trio: "...un concerto jazz tra i più interessanti dell'estate italiana." (Giovanni Greto)

26/08/2012

Umbria Jazz 2012 #2: Pat Metheny, Sonny Rollins, Wayne Shorter, Ambrose Akinmusire, Lydian Sound Orchestra, Ryan Truesdell Eastman Jazz Orchestra, Kenny Barron, Mulgrew Miller, Eric Reed & Benny Green, Sting...(Daniela Floris)

22/07/2012

Franco d'Andrea Sextet in "Monk e la Macchina del Tempo" e il trio di piano composto da Kenny Barron, Mulgrew Miller e Dado Moroni in "3 Monkish Pianos. (Gabriele Prevato)

08/01/2012

Al Bologna Jazz Festival, la ritmica del Pat Metheny Trio si racconta. Bill Stewart: una persona istintiva, sempre alla ricerca di cose nuove. Larry Grenadier: come apprezzare la vita e farsi apprezzare dal pubblico. (Eugenio Sibona)

26/06/2011

Live At Birdland (Konitz, Mehldau, Haden, Motian)- Giammichele Taormina

27/11/2010

Kenny Barron, uno dei tanti fenomeni della grande rassegna di Todd Barkan, ha fatto il pieno al Dizzy's Club di New York: musica intensa, trascinante ed eccitante. Per l'After Hours, si esibisce il pianista italiano Eugenio Macchia con il suo trio: una nuova possibilità per il Songbook Americano: i brani sono stati eseguiti con una intensità mozzafiato, in perfetto tono e senza orpelli. (Roberta E. Zlokower)

26/09/2010

The Bright Mississipi (Allen Toussaint)- Roberto Biasco

07/08/2010

Brad Mehldau, Bill Frisell, Joe Henry in Song Conversation: Festival Schlossfestspiele di Ludwigsburger: "Giusto con qualche indicazione di massima, data la coscienza della straordinaria duttilità dei primattori che si erano già sfiorati vicendevolmente in carriera, il magnifico triumvirato si è trovato appena il giorno prima per riordinare le idee in un soundcheck lungo e appassionante. Sebbene le aspettative createsi fossero ben alte, il risultato finale è stato assolutamente clamoroso lungo la triplice serie di duetti che ne ha animato la serie." (Vittorio Pio)

01/08/2010

Brad Mehldau e Joshua Redman all'Auditorium di Roma: "Ci sono concerti che, pur avendo per protagonisti professionisti affermati e rodati, fanno storia a sè: è il caso del concerto di Brad Mehldau e Joshua Redman che all'Auditorium di Roma hanno dato vita a una performance eccezionale e unica..." (Dario Gentili)

10/05/2010

The Complete Town Hall Concert (Jim Hall & Friends) - Alceste Ayroldi

13/12/2009

Il 14 novembre 2009 Brad Mehldau regala col suo trio - Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria - un concerto unico al numeroso pubblico romano dell'Auditorium Parco della Musica. (Laura Mancini)

26/07/2009

Jazz di tutte le misure, dal trio di Mehldau alla Brussels Jazz Orchestra, dagli storici Randy Weston e McCoy Tyner ai giovani Aka Moon, Yaron Herman e Christian Scott, dal tributo a Nina Simone fino alla miscela jazz-classica di Nathalie Loriers con la tromba di Bert Joris e gli archi dello String Quartet, e ancora George Benson e Richard Galliano: il belga Gent Jazz Festival convince dalla prima all'ultima nota, confermandosi una realt� attenta alla musica jazz propriamente intesa. (Antonio Terzo)

15/03/2009

Tuscia in Jazz Live (AA.VV.)

08/03/2009

Closer (Marco di Gennaro feat. Peter Bernstein)

09/11/2008

Anime Diverse (Dino Massa Quartet )

19/10/2008

Kind Of Blue (50th Anniversary De Luxe Edition) (Miles Davis)

16/02/2008

LEZIONI (Trascrizioni): "All of me", solo di Kenny Barron (Roberto Flora)

16/02/2008

LEZIONI (Trascrizioni): "The Days of Wine and Roses", solo di Wes Montgomery (Francesco Lesi)

14/10/2007

Pescara Jazz 2007: "Giunto alla 35^ edizione, e in ottima salute, il Festival pescarese ha proposto cinque eccellenti formazioni, con i loro accattivanti progetti, e due gustosi fuori programma: il concerto della splendida Nathalie Cole (quasi un antipasto al luculliano pranzo che Pescara Jazz ha offerto al suo pubblico), e la bella iniziativa del Jazz in Città (una passerella dei migliori gruppi dell'area metropolitana pescarese)." (Dino Plasmati)

26/08/2007

Multiculturita Summer Jazz 2007, i concerti di Balducci Ensamble, Funk Off, Rava Quintet, Gino Paoli e il quartetto di Pat Metheny e Brad Mehldau, l'intervista a Pat Metheny: "Capurso capitale pugliese del jazz nell'estate 2007. Non si tratta di un messaggio promozionale volto a promuovere un evento, ma un giusto riconoscimento per chi ha consentito a questo paese, sito nell'hinterland barese, di divenire in così pochi anni uno dei punti di riferimento regionali dal punto di vista musicale..." (Alberto Francavilla - Marco Losavio)

10/05/2007

Stagione invernale del Brass di Palermo: "Molto ricco, e davvero molto aperto è stato quest'anno il cartellone del Brass Group palermitano...altrettanto ricca è stata la rassegna intramuraria del Blue Brass presso il ridotto dello Spasimo..." (Antonio Terzo)

12/04/2007

"Corpi Liberi in Concerto, teatro e danza su ritmi jazz". In un'anteprima tenutasi per la stampa, un progetto in cui la musica di Bollani, Jarrett, Marcotulli, Mehldau e Petrucciani anima una "inusuale piece di teatro e danza". (Alceste Ayroldi)

07/01/2007

Kenny Barron Trio al Ueffilo Jazz Club in un doppio set di grande qualità: "...le dita di Barron sembrano danzare, anzi quasi volare con leggiadria sulla tastiera, nonostante il musicista mantenga una compostezza ed una postura "regali" e non si scomponga affatto..." (Alberto Francavilla)

27/12/2006

Eventi Jazz 2006 a Busto Arsizio con Ignacio Berroa, Dado Moroni, Kenny Barron, Mike Stern. Sei serate di jazz nei vari teatri cittadini sempre gremiti di pubblico appassionato e intento ad ascoltare le varie proposte stilistiche previste dalla programmazione.

18/09/2006

Brad Mehldau, Wayne Shorter, Chick Corea, Ron Carter: ad Umbria Jazz 2006 quattro concerti dove il jazz si è espresso ad altissimi livelli...(Alberto Francavilla)

14/07/2006

Intervista a Kenny Barron e Dado Moroni: "Mi piacerebbe fare un disco con un'orchestra d'archi. E comunque fare qualcosa che mi piace, senza dovermi preoccupare se venderà o no." (Rossella Del Grande)

20/07/2005

Brad Mehldau a Umbria Jazz 2005: "Ormai non nuovo alle soirées perugine, Brad Mehldau riesce comunque ad incantare il pubblico dell'Umbria Jazz, in qualunque combinazione si presenti, in gruppo o da solo..." (Antonio Terzo)

02/07/2005

Charlap, D'Andrea, Mehldau, Rea, Corea...Il piano jazz in un nuovo spazio di fotografia a cura di Giorgio Alto

11/06/2005

Eric Alexander & The Real Thing: "...il piacere di aver sentito suonare "in carne e ossa" vere e proprie leggende del jazz di tutti i tempi, aver potuto assistere realmente alle movenze che le loro – sublimi – esecuzioni su disco lasciano solo immaginare..." (Antonio Terzo)

15/04/2005

Umbria Jazz Winter: "...è il pianoforte a dominare la manifestazione, come può testimoniare anche l'evento jazzistico più significativo del Festival: i Duets di solo piano del 2 gennaio al teatro Mancinelli, con protagonisti Brad Mehldau e Danilo Rea prima e Martial Solal e Stefano Bollani poi..." (Dario Gentili)

18/10/2004

The Nearness of You (Bennie Wallace)

30/07/2004

The Art of trio Vol. 3 (Songs) (Brad Mehldau)





Video:
Luigi Di Nunzio Quartet @ Eddie Lang Jazz Festival XX Edition 2010 -"Giant Steps" (HD Video)
Temi di Coltrane e Brecker per l'esibizione del giovanissimo sassofonista Luigi Di Nunzio con il suo quartetto alla XX Edizione dell'E...
inserito il 27/09/2010  da HandEyeFamilyMusic - visualizzazioni: 5221
Stan Getz - Seven steps To Heaven
Stan Getz-Tenor Kenny Barron-Piano Alex Blake-Bass Terri Lyne Carrington-Drums...
inserito il 28/12/2008  da Cerpa05 - visualizzazioni: 5179
"I'll Still Be In Love With You"
Jimmy Cobb/Chesky Records Session 10/14/08 in NYC. , , "Songs in the Key of Blue", , Songwriter-Steve Satten, , Drums-Jimmy Cobb, Trumpet - ...
inserito il 22/10/2008  da TSEnterprises00 - visualizzazioni: 4401
Joshua Redman - My One and Only Love 2 of 2 (Montreux Jazz Festival 1997)
Joshua Redman live in Montreux Jazz Festival 1997, Pesonal, Joshua Redman(Tenor Saxophone), Peter Bernstein(Eelectric Guitar), Brian Blade(Drums), Ch...
inserito il 27/07/2008  da kamiyasax - visualizzazioni: 4696
Stan Getz - Soul eyes
...
inserito il 24/07/2008  da darominu - visualizzazioni: 4075
Barron/Mehldau - Billie's Bounce
Kenny Barron - left side Brad Mehldau - right side Piano Summit - Umbria 1999...
inserito il 27/06/2008  da dilberg1 - visualizzazioni: 5174
People Time - Stan Getz And Kenny Barron
from People Time...
inserito il 22/05/2008  da jazzmatpewka - visualizzazioni: 4863
Kenny Barron Trio - Jazz Baltica 2007
Kenny Barron Trio New York http://jazzdvd.blogspot.com...
inserito il 11/03/2008  da musicfriendsjazz - visualizzazioni: 3904
Tony williams feat. Freddie Hubbard w/ Super star quintet
Jazz with the superstar quintet 1982, Ballad by hubbard, some great horn skills here man., , for more of tony you must check out!!!, , http://video.go...
inserito il 17/01/2007  da druman44 - visualizzazioni: 4298
Stan Getz - On Green Dolphin Street (1989)
...
inserito il 06/11/2006  da weirdcollector - visualizzazioni: 4735
John Coltrane w/ Wynton Kelly Trio VERY RARE
John Coltrane, Wynton Kelly, Paul Chambers, Jimmy Cobb-- RARE!...
inserito il 21/07/2006  da jazzclassic - visualizzazioni: 4711
Exit Music (for a film) - Radiohead cover
I hope Brad Mehldau doesn't mind, but I found this on his site and thought it was BRILLIANT, , http://www.bradmehldau.com/...
inserito il 11/05/2006  da truthgone - visualizzazioni: 3405


Inserisci un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 2.551 volte
Data pubblicazione: 01/12/2013

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti