2006 - Universal
|
Mario Rosini
Be My Love
1. All Blues (M. Davis)
2. Someday my prince will come (Morey-Churchill)
3. What are you doing the rest of your life (A.M. Bergman-M. Legrand)
4. 02.00 pm (Mario Rosini)
5. Softly as in a morning sunrise (O. Hammerstein - S. Romberg)
6. Easy Living (L. Robin - R. Rainger)
7. Wave (A.C. Jobim)
8. Mr. Tanghero (Mario Rosini)
9. Here's that a rainy day (J. Burke - J. Van Heusen)
10. Body and Soul (E. Heyman - J- Green)
11. Groovin' high (D. Gillespie - C. Parker)
12. Be My Love (S. Cahn - N. Brodsky)
Mario Rosini - piano
|
La parte nota di un artista è una risultante di influenze, di emozioni,
di vissuto. A seconda dei momenti storici, ogni lavoro raffigura, come in un'istantanea,
l'artista in quel momento e non c'è da meravigliarsi se a volte lo si scopre completamente
diverso da come si conosceva in precedenza, l'importante è che ogni volta esso risulti
schietto, autentico, senza compromessi. Non è affatto facile che ciò accada in un
mondo di "dotti, medici e sapienti" pronti a consigliare, a dire cosa è giusto
o sbagliato, bello o brutto e non è affatto consueto che l'artista riesca nell'impresa
di ascoltare soltanto se stesso. Perché questa premessa? Perché
Mario Rosini,
pianista, cantante, divenuto famoso per le sue collaborazioni professionali nel
mondo della musica pop e per la sua partecipazione a Sanremo, ma da sempre appartenente
anche al mondo musicale jazzistico, ha deciso che oggi la sua istantanea debba raffigurare
proprio la musica jazz che è in lui. Egli serba un amore smisurato per questa musica,
per i suoi idoli del passato, maestri di una tecnica rubata e fatta propria attraverso
notti di studio continuo.
Mario Rosini
e il piano sono un tuttuno, sembra che canti, anche quando suona (o magari è il
contrario…), attinge da ogni fonte d'ispirazione senza preclusioni, trae energia
e creatività dalla storia esternando un pianismo alla Peterson o alla Tatum per
le armonizzazioni e alla Corea o alla Hancock per le figurazioni ritmiche. Ma l'elemento
che maggiormente emerge dall'ascolto di questo album è un'attenzione, quasi maniacale,
al tema di ogni brano.
Rosini
lo espone, lo smembra, ne afferra frammenti che suona fugaci inframezzandovi evoluzioni
sempre più dense ma senza mai far perdere minimamente l'orientamento ad un ascoltatore
che ne rimane indubbiamente coinvolto.
Ciò avviene con veemenza come nelle corroboranti "All
Blues" e "Someday My Prince Will Come"
o nelle virtuose "Softly as in a morning sunrise",
"Groovin' High" e "Wave",
oppure con classe ed eleganza come nelle delicate "What
are you doing the rest of your life", "Body
And Soul" e "Be my love" (che merita
una menzione particolare per l'ottimo controllo dinamico). Comunque, vi è sempre
una continua creatività, una sorta di foga artistica che magari può anche far pensare
ad una sorta di "istinto represso" ma che comunque rende le esecuzioni copiose
di particolari che vanno colti e assimilati di ascolto in ascolto.
Un album in cui
Rosini
vi ha registrato musica che ha ritenuto essere maggiormente rappresentativa e nel
quale ha cercato, riuscendovi, di non ascoltare nessuno, tranne se stesso e le sue
fonti d'ispirazione.
Marco Losavio per Jazzitalia
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 4.816 volte
Data pubblicazione: 24/02/2007
|
|