|
Pierluigi Villani
The 4 One
EmArcy (2011)
1. Trabacco
2. One for the Other
3. Thank you Chick
4. Irlanda
5. Sunset colours
6. Buddy street
7. Afro 1/pò song
Umberto Muselli - sax tenore
Marco Contardi - piano
Gianluca Renzi
- contrabbasso
Pierluigi Villani - batteria
Sempre pronto a dare il quattro o comunque a scandire il tempo d'ingresso dei brani,
Pierluigi
Villani conferma anche in questo disco la sua ascesa nell'ambito
musicale di band leader e non solo jazzistico. Anche se l'album è inciso a nome
di un fantomatico THE4 (che ricorda più i Modern Jazz Quartet per la quantità
degli elementi) s'intuisce che a reggere l'intero progetto è proprio il batterista
nato a Napoli. Forte della sua straordinaria esperienza musicale acquisita, anche
grazie alla vita vissuta con papà Virgilio e confortata in famiglia dalla presenza
di Francesco (musicista estroso e di grande personalità), riesce a far sembrare
semplice anche le cose più elaborate.
Il disco "One", pubblicato dalla Emarcy del
gruppo Universal, è composto da sette tracce firmate da Villani e Contardi tranne
"Thank you Chick" del solo Contardi (omaggio al grande maestro
Chick Corea)
e "One for the other" e "Afro 1/pò song" in cui partecipa alla scrittura anche la
guest Gianluca
Renzi. A chiudere il quadrato è Umberto Muselli, sassofonista
non convenzionale così come giusto abbinamento, per contrappasso, alla meticolosa
precisione di Villani.
Il disco apre con "Trabacco" un up tempo in cui si trasmette
tutta l'ansia dei nostri giorni, per poi passare nel crescendo del solo di batteria
che, per contrappasso, conduce ad un tempo dimezzato, per concludere con il tema.
"One for the other" è un funk in cui "l'uno per l'altro" si apprezza per la sintonia
che i compositori hanno riservato a questo brano, in cui spicca un travolgente solo
di contrabbasso. "Thank you Chick" è un omaggio al musicista che più ha saputo interpretare
i cambiamenti del jazz di questi ultimi cinquant'anni, Armando Anthony
Chick Corea.
L'intro del contrabbasso con l'archetto è molto suggestivo e trasmette la conoscenza
profonda di Marco Contardi del musicista di Chelsea, per poi passare per
al pedale introduttivo che prelude all'esposizione del tema in cui si racchiudono
le varie vesti di Corea, dall'acustico all'elettrico. "Irlanda" apre con una vamp
in sette per passare all'esposizione del tema all'unisono tra sax e contrabbasso.
L'evoluzione prevede un tempo composto in cui esce il tema per passare al solo di
piano con il chorus. Dopo il solo del sax e del contrabbasso si chiude con il tema.
E' il piano ad introdurre "Sunset Colours" brano in cinque in cui il contrabbasso
scandisce prima con l'archetto note suggestive e poi con il pizzicato per la metà
del brano. Il quartetto si ricompone con l'assolo del sax fino alla chiusura del
pezzo. "Buddy Street" è un brano in tre dedicato al grande Buddy Rich, un
caposcuola della batteria che Villani considera un vero maestro. In questo pezzo
Umberto Muselli da il meglio di sé nell'entrare ed uscire dall'armonia
così come suo stile. Segue un solo di contrabbasso di pregevole tecnica per poi
passare ad uno scambio ad otto misure con la batteria. Chiude l'album un vero e
proprio trattato sui tempi composti, il brano è costituito da un ciclo di tempi
che si ripete costantemente: il 12/8 9/8 6/8 7/8 per proseguire in una costante
diminuzione dell'ultima battuta che passa dal 7 al 5 per chiudere con il 3. La
struttura viene conservata anche nei soli e si racconta che dopo la
registrazione del pezzo i musicisti hanno dato i numeri...
Gennaro Pasquariello per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.570 volte
Data pubblicazione: 09/07/2012
|
|