Gregory Bateson
Grantchester, 9 maggio 1904 – San Francisco, 4 luglio 1980
E' questa la frase che usò Gregory Bateson, filosofo, antropologo, studioso
di cibernetica, per ricordarci che quando operiamo in un qualsiasi campo, ci costruiamo
inevitabilmente, dentro di noi (funzioniamo in questo modo), una mappa di ciò di
cui ci stiamo occupando, che usiamo per orientarci.
Questa mappa è fatta delle nostre conoscenze, delle nostre credenze e convinzioni,
delle nostre capacità in quel campo. E' in effetti lo spazio nel quale ci muoviamo
ed agiamo in quella materia.
La mappa si evolve continuamente, arricchendosi con le nuove esperienze,
le intuizioni, le conoscenze che acquisiamo; e con l' evolversi ed ampliarsi della
mappa si evolvono ed ampliano anche le nostre capacità.
In effetti tutti i campi del sapere possono considerarsi mappe.
Studiamo le mappe costruite nei secoli dall' umanità, per mezzo dei suoi
più geniali e creativi esponenti, per poter operare, magari dando il nostro contributo,
nei relativi campi del sapere.
Tutte le grandi scoperte scientifiche sono dovute ad un ampliamento della
mappa avvenuto nel pensiero dell' innovatore.
Nella musica, viene da se che un grande musicista opera con una mappa molto
più dettagliata, accurata e rispondente al "territorio" (musicale) di quella di
un principiante. Lo studio dei grandi musicisti, o ancor di più l' esperienza di
suonare insieme a loro, corrisponde ad entrare in contatto con parte della loro
mappa, ed è per questo che è così utile.
Bateson comunque, ci ricorda che la mappa non è il territorio, spingendoci
così verso la ricerca. E' un po' come dire: qualsiasi sia la tua mappa, il territorio
è comunque immensamente più vasto, quindi puoi ricercare in esso e ampliarla ancora.
Nel campo musicale il territorio è costituito da tutta la musica già esistita:
tutte le teorie musicali di tutte le culture, lo spettro del senso dell' udito che
si coordina con quello del tatto e della vista attraverso gli strumenti musicali;
tutto ciò a sua volta coordinato con sensazioni ed emozioni nell' espressione musicale.
Oltre a questo direi che del territorio musicale fa parte anche la musica che non
è stata ancora suonata, territorio da scoprire…..
Ci si sente piccoli no?
Ricordiamocelo nei momenti in cui ci sentiamo bloccati, in un vicolo cieco.
Non troviamo via d'uscita perché la nostra mappa ci sta stretta. Ma è sicuro che
possiamo ampliarla!
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
|
Inserisci un commento
© 2010 Jazzitalia.net - Andrea Pozza -
Tutti i diritti riservati
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 10.743 volte
Data pubblicazione: 10/10/2010
|
|