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Dino e Franco Piana Septet
Seven
Alfa Music (2012)
1. Open Dialogues (Suite, I Mov.) 2:50
2. Open Dialogues (Suite, II Mov.) 6:53
3. Open Dialogues (Suite, III Mov.) 6:54
4. Open Dialogues (Suite, IV Mov.) 7:12
5. Your Smile 4:40
6. Eighty and One 7:48
7. Dark Eyes 9:55
8. Asimmetrico 8:10
9. Sunlight 6:42
10. Step By Step 8:13
Dino Piana - Trombone Franco Piana - Flugelhorn Fabrizio Bosso - Trumpet and Flugelhorn Maxionata - TenorSax Enrico Pieranunzi - Piano Luca Mannutza - Piano Giuseppe Bassi - Double Bass Roberto Gatto - Drums Enrico Rava - Trumpet (in Step By Step)
ALFAMUSIC
Music Label & Publishing
Via G. Turner, 27 - 00169 Rome (Italy)
Tel:(+39) 06 263067 Fax:(+39) 06 23269109
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web: www.alfamusic.com
Franco Piana realizza qui un disco prestigioso: pensato, scritto e realizzato
con grande cura. Il merito va ascritto in diversa misura ai cointestatari al "direttore
artistico"
Roberto Gatto in primis e poi alla poesia che Pieranunzi dispensa
ad ampie mani, fin dall'apertura in solitudine, con understatement e soupless.
Disco profondamente "americano": dalla concezione generale ai singoli dettagli.
Franco Piana, con l'aiuto di
Roberto
Gatto, chiama qui a raccolta alcuni tra i migliori jazzisti italiani
appartenenti a generazioni diverse: su tutti spiccano il drumming asciutto e propulsivo
di Roberto
Gatto, il talento smisurato di
Fabrizio Bosso,
il pianismo maturo e originale di uno dei maggiori pianisti al mondo, il nostrano
Enrico
Pieranunzi, e ancora, qui sottoutilizzato e non indispensabile,
Enrico Rava.
Seven è un disco positivamente ambizioso, quanto pochi altri in questi ultimi
anni; ambizioni che emergono, prepotentemente, fin dall'apertura riservata ad una
lunga solitaria introduzione pianistica di Pieranunzi che conduce al bel tema di Franco Piana, maggior responsabile dell'album, che firma tutte le composizioni
e gli arrangiamenti.
Disco "tradizionale" senza grandi sussulti e senza il desiderio, che qui sarebbe
stato forse stridente e fuori luogo, di essere contemporanei e aggiornati a tutti
i costi; disco ben scritto e suonato meglio con una cura, non comune, per l'insieme
e per i dettagli.
Franco Piana, oltreché eccellente solista di tromba e flicorno, è raffinato
compositore-arrangiatore nella tradizione aurea dei Dameron, Golson, Shorter e Nelson.
Quando la cadenza introduttiva di Pieranunzi lascia spazio al bel tema,
armonizzato per i quattro fiati, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad
un "classico" del jazz nostrano.
I quattro tempi della suite Open Dialogues, giustamente posta in apertura,
sono i brani più ambiziosi e corposi dell'incisione; di grande concentrazione ed
efficacia gli assoli con una nota di merito particolare per
Fabrizio Bosso.
Questo lavoro pone poi a coloro i quali sono in cerca di novità e brividi fonici,
alcune questioni non eludibili: qui non si trova nulla di particolarmente nuovo
o emozionante, non troviamo nuovi suoni o modi di intendere una musica del tutto
storicizzata; si trova, però, una capacità di dialogo e di concentrazione assai
rare, una musicalità raffinata e un canto disteso e sereno che è una delle note
dominanti dell'incisione. E si trova, sopra e oltre tutto, onestà e chiarezza di
intenti che fanno di questo, non sufficientemente stimato, disco una delle migliori
prove del 2012 e dei musicisti coinvolti. Un
plauso particolare ai Piana titolari del disco e ad
Enrico
Pieranunzi.
Andrea Gaggero per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 03/02/2014
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