Oltre 1200 spettatori nel primo fine settimana
al "Jazz d'inverno"
novembre 2007
di Marcello Migliosi
foto di Fabrizio Troccoli
"In A Sentimental Mood", incredibile a dirsi,
gli "High Five", con
Fabrizio Bosso alla tromba e Daniele Scannapieco, al sax,
hanno salutato così, con Duke Ellingotn, l'ultimo gruppo di spettatori – 1200 circa
nelle quattro serate – che ha seguito l'ultimo spettacolo, del primo fine settimana,
del "Festival d'inverno del jazz". La nuova stagione del redivivo "Jazz Club
Perugia" era stata inaugurata da
Enrico Rava e il suo quartetto. In una serata assolutamente incredibile,
Gianluca Petrella
– penalizzato da un volo Alitalia di ritorno da Londra – era arrivato sul palco
dell'Hotel Gio' Jazz Area – con due ore di ritardo. Grande, in ogni caso, il concerto
del trombettista triestino.
La sera dopo l'apoteosi! Sul palco
Stefano Bollani e il Danish trio, con Jesper Bodilsen
al contrabbasso e Morten Lund alla batteria. Interplay favoloso tra i musici
nordici e il nostro "Folletto". C'è stato spazio per tutto, dall'ironia "bollaniana",
allo "scherzo", fino a passare per la "Tredicesima improvvisazione in La minore"
di Poluenc, soffermandosi su "Storta va", brano di riferimento del suo "I
Visionari". Tra i tanti "divertimenti" di
Bollani anche un brano di Lucio Battisti: "Mi ritorni in mente".
Il 3 di novembre
Rosario Giuliani quartetto con lo special guest di Giovanni
Amato. L'alto sassofonista di Terracina ha riconfermato le sue qualità di hardboppista,
ma chi ha davvero stupito - non che non lo si conoscesse, ma pare che cresca sempre
- è stato proprio il trombettista (anche al flicorno a volte), Giovanni Amato.
La sua tromba ricorda sempre di più quella di Wynton Marsalis, come pure
la vicinanza a Coltrane per Rosario è più che giustificata. Il jazz italiano, quindi,
si staglia con forza nel panorama mondiale della musica afroamericana. Tra le tante
notizie trapelate durante il Festival del Jazz club Perugia, quella di
Stefano Bollani che, nell'ambito di un progetto di cooperazione
culturale internazionale, suonerà - tra il 25 novembre e il 5 di dicembre - in Argentina
e Brasile insieme a musicisti sudamericani. L'ultima serata, come scritto, affidata
agli High Five. Di certo il gruppo è, in assoluto, la miglior band di hardbop d'Europa,
e può dire la sua tranquillamente anche al di là dell'Atlantico senza per nulla
sfigurare. Se in cinque sono micidiali, voi avreste dovuto sentire di cosa sono
stati capaci in trio. "High three"? Forse!
Luca Mannutza al pianoforte,
Pietro Ciancaglini
al contrabbasso e
Lorenzo Tucci alla batteria, sono la "colonna" portante del gruppo
di cui, per altro, si serve anche
Mario Biondi. Il jazz d'inverno riprenderà a dicembre, venerdì
14. Si esibiranno Ramberto Ciammarughi Trio con Miroslav Vitous,
già basso dei Weather Report. Giovanni Tommaso "Apogeo" Quintet - con
Daniele Scannapieco,
Claudio Filippini,
Bebo Ferra e Anthony Pinciotti - salirà sul palco il quattro
gennaio. Venerdì 15 febbraio, invece, i protagonisti del settimo appuntamento saranno
Roberto Gatto "Miles" Quintet: Daniele Scannapieco,
Flavio Boltro,
Dado Moroni, Rosario Bonaccorso.
Francesco Cafiso si esibirà il 14 marzo in compagnia di Riccardo
Arrighini, Aldo Zunino e
Stefano Bagnoli. A chiudere la stagione invernale
2007-2008,
venerdì 11 aprile, saranno i Funk Off on Stage con
Gianluca Petrella come ospite speciale. Intanto, proprio nei giorni
dei concerti, è cominciata la sottoscrizione per "rifondare" il Jazz Club Perugia.
Il mitico sodalizio perugino che, da "Hot club" prima e Jazz Club poi, diede vita
a quello che ora è uno dei festival più accreditati nel mondo: "Umbria jazz". Le
adesioni proseguiranno fino ad aprile, mese dell'ultimo concerto, e poi l'associazione
prenderà corpo. Una prima assemblea costituente e poi esecutivo, presidente e soprattutto
al lavoro per allestire la seconda edizione del Festival jazz d'inverno...
..::foto di Fabrizio Troccoli::..
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
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Data pubblicazione: 10/11/2007
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