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Remo Anzovino
Igloo
OddTimes, distr. Egea
1. Igloo
2. Tempo Tempesta
3. Aria
4. Prima Luce
5. Macerie
6. Attorno al Fuoco
7. Vortice
8. Fame
9. Tregua
10. Giostra
11. Eco di un Canto
12. Ci Sei Anche Tu
Orchestra Sinfonica San Marco
diretta da Tiziano Forcolin
Marco Anzovino - chitarre acustiche
ed elettriche
Gianni Fassetta - fisarmonica
Remo Anzovino - piano
Ospiti:
Franz Di Cioccio - batteria
Bebo Ferra
- chitarra
Francesco Bearzatti
- sax tenore
Gabriele Mirabassi - clarinetto
Luca Aquino - flicorno
Enzo
Pietropaoli - contrabbasso
Un disco ben concepito, che si muove nell'ambito della musica contemporanea e
si radica nell'humus del genere melodico italiano. Ne è autore Remo Anzovino,
un giovane compositore e pianista pordenonese che già con i suoi due precedenti
album, "Dispari" (CNI, 2006) e "Tabù" (OddTimes, 2008), si è imposto all'attenzione
della critica e del pubblico, addirittura svettando ai primi posti per i brani più
scaricati da iTunes.
Anche in questi casi, la formula è quella di melodie semplici, delicate ed orecchiabili,
delle quali nelle due ultime uscite Anzovino ha pensato bene di far perlustrare
i temi ad eccellenti protagonisti del panorama jazz italiano.
Se in "Tabù" erano presenti Danilo Gallo al basso acustico ed elettrico,
UT Gandhi alla batteria e percussioni, Flavio Davanzo al flicorno, Mauro Ottolini
al trombone e Nevio Zaninotto al sax soprano, in "Igloo" c'è anche un tocco
di rock-progressive "doc" con le stoccanti batterie di Franz Di Cioccio (che
non ha certo bisogno di presentazioni) nell'eponimo brano di apertura, dai moti
indubbiamente nymaniani. Alla "sinfonietta" che funge da leit-motiv lungo
tutto il corso del cd, si intercalano infatti dei pregevoli duetti, variazioni di
una stessa linea motivica: così il secondo è quello con la chitarra di
Bebo Ferra,
la malinconica Aria, cui segue – inconfondibile - il solitario tenore di
Francesco Bearzatti,
per Macerie. Al temperatissimo clarinetto di Gabriele Mirabassi è
demandato il compito di interpretare Vortice, la versione più trasognata,
onirica ed intensa del tema: pulitissimo il suo suono anche nei frangenti più arzigogolati.
Soffiata – è il caso di dire – Tregua, sul flicorno di un'altra giovane conferma
del jazz italiano, Luca Aquino, intimo e raccolto.
Andamento rilassato per Eco di un Canto, condotta quasi per intero sul
contrabbasso di
Enzo
Pietropaoli, rifinito nell'enunciazione iniziale e raffinato nel pizzicato
dall'innegabile impronta jazz. Ammirevole la capacità del pianista di variare ogni
volta la struttura ritmica e volumetrica della sua creatura musicale, mettendola
al servizio del solista di turno. Carezzevole il minuto e venti di piano solo finale
in Ci Sei Anche Tu.
Senza dimenticare i solisti delle sezioni orchestrali, dalle chitarre di Marco
Anzovino alla fisarmonica di Gianni Fassetta (Attorno al Fuoco),
con l'Orchestra Sinfonica San Marco diretta da Tiziano Forcolin, che fa risaltare
gli accenti cinematografici della scrittura di Anzovino – un esempio per tutti
Prima Luce – non a caso scelto per la colonna sonora del film di Antonio
Grimaldi "Caos Calmo" (2008).
Un ottimo disco per avvicinare gli amanti della buona musica d'autore, con tendenze
sinfoniche, al mondo dell'improvvisazione jazz.
Antonio Terzo per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 16/08/2010
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