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Remo Anzovino & Roy Paci
Fight for Freedom
Incipit (2018)
1. Take Another Jab
2. Back Future
3. Let It Rain
4. Fela Power
5. I'm Emmett
6. Tromba l'oleil
7. Cassius X
8. Blue Interlude
9. The King Of The World
10. Inside
11. Take Another Jab
12. I'm Not Leaving
Remo Anzovino - pianoforte, wurlitzer, piano elettrico, harmonium Roy Paci - tromba, flicorno, percussioni Vito Scavo - trombone John Lui - chitarra Gabriele Lazzarotti - basso elettrico Mylous Johnson - batteria e percussioni
Proviamo a non guardare la copertina del cd e a scorrere i nomi
dei protagonisti: la sensazione è di trovarsi di fronte a un ensemble di quelli
neri come la pece, vibranti di groove, funk e con un'anima soul da capogiro.
Chapeau ai due leader per la loro naturale versatilità e capacità poliedrica
nell'affrontare le molteplici e complesse vie della musica, senza tradire alcun
cedimento. Al loro fianco un quadrumvirato di musicisti altrettanto camaleontici,
come John Lui, fidato collaboratore di Paci anche nell'esperienza Corleone.
Gran parte delle composizioni sono a firma dell'avvocato friulano, mentre gli arrangiamenti
sono tutti di Paci. Già da "Take Another Jab" fa capolino la Blaxploitation
Experience, con effetti anni Settanta che avrebbero fatto felice Quentin Tarantino,
incanalati su sonorità fresche e moderne, capitanate dalle corde psichedeliche di
Lui. E' questo il trait d'union del disco: "Black Future", odora di duro
western, mentre "Let It Rain" affina le armi neoclassiche dei due leader
con il duettare in una quiete apparente disegnata dalle armonie di Anzovino, mentre
la spada di Paci infilza l'aria con il modulare dei volumi tra pianissimo e forte.
"Fela Power" è un frizzante funky (probabilmente dedicato a Fela Kuti) con
i fiati a farla da padrone sull'ossessivo incedere ritmico della chitarra di Lui.
Cambio di scena con "I'm Emmett", ballad inusuale: orchestrale, sinfonica
nel suo crescendo ritmico ben argomentato dalle spazzole di Johnson.
Si torna nello spazio della psichedelia mediterranea con Tromba l'oleil, dove il
mid-time è segnato dalla chitarra e dall'elettrificazioni di Anzovino, mentre la
tromba architetta una melodia gustosa. "Cassius X" (forse una fusione tra
Cassius Clay e Malcom X? Si direbbe di sì, vista la natura "pugilistica" del disco
che reca, tra l'altro, nella terza di copertina una memorabile frase di Muhammad
Alì) trasuda ritmo, groove e si fa ballare. "Blue Interlude" è un ricamo
del pianista friulano, tra sospensioni e pause che rendono il brano ancor più agogico
e sognante. Giusto interludio per "The King Of The World", pulsante nel suo
attacco furioso e nella sua circolarità che si arricchisce di passo in passo con
sonorità che riecheggiano tutto il lavoro ordito. Anche " Inside" è un solipsistico
riquadro di Anzovino che mette in scena il suo amore per i grandi classici. "Take
Another Jab" riprende il tema e lo ammoderna con brillanti idee soul. "I'm
Not Leaving" con le sue note morbide e la lucente tromba di Paci chiude un bel
disco, di quelli che si ascoltano con piacere e attenzione, perché frutto di una
smagliante e divertita creatività: merce non sempre disponibile di questi tempi.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 28/10/2018
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