Intervista a Roy Paci
di Patrizio Longo
agosto 2007
E' il successo dell'estate 2007 “Toda joia, toda beleza” il singolo
di Roy Paci indiscusso alchimista del suono. Veste con ironia e voglia di
sperimentare sempre nuovi suoni e nuove collaborazioni: da Arigliano a
Mau Mau da Africa Unite a Ivano Fossati da Piero Pelù a
Teresa De Sio fino a Jovanotti solo per citarne alcune. Fedeli compagni
di viaggio sono Aretuska.
Lo incontriamo in un clima sereno di “Toda joia, toda beleza” dove
si definisce: “riduttore creativo di complessità”. Il singolo ci permette
di apprezzare nell'Artista non solo la maestria nel suonare la tromba, ma anche
le doti canore già note in “Radio Bemba” collaborazione con Manu Chao
espresse a pieno in questo nuovo lavoro.
Roy ripassa due regole fondamentali ai giovani per avere successo, le
stesse in cui ha creduto: ”Immaginazione e Perseveranza”.
Nella composizioni non dimentica la Sicilia terra d'origine fra musica
e sociale a raccontare questo percorso di successi.
Benvenuto
nel Salento Roy...
Ciao a tutti e grazie per essere qui in questa cornice che in assoluto preferisco.
“Toda
joia, toda beleza” non ha bisogno di radio, internet, i-pod, discoteche di nulla
per essere ascoltata. E' il successo dell'estate, una canzone che si ascolta dappertutto.
Esiste ancora, quindi, il successo dell'estate?
Sì, aggiungere che non c'è bisogno di raccomandazioni di avere un nome da superstar
non c'è bisogno di altre particolari dinamiche che si verificano abitualmente quando
si parla di veri tormentoni. Confrontandomi con i brani atipici che sono stati in
classifica in questi ultimi anni, vedi Caparezza ed il suo “Sono fuori
dal tunnel”, ci siamo resi conto che le persone seguono più una spinta ritmica
melodica che le stesse parole di un brano. Il singolo ha un testo impegnato in particolare
sui contraltare scritti da Manu Chao. Questa situazione sembra paradossale
ma non è così. Noi siamo felici, quello che mi auguro e che accada anche per altri
musicisti che probabilmente non hanno la stessa considerazione. Mi farebbe piacere
che realtà come Bandabardò i Sud possano avere la stessa gratificazione.
Parlavi della collaborazione
con Manu Chao alla realizzazione
di questo estratto da “SuoNOGlobal”.
E' un inno all'estate ad una stagione che per antonomasia rappresenta l'allegria,
la festa?
Vorrei correggere che è SuonoGlobal piuttosto che Suono No Globale.
Naturalmente la parola si presta a mille interpretazioni. Per la collaborazione
con Manu Chao nasce nel 1999. Ho collaborato
in tutti i suoi dischi e le sue produzioni, comprendendo anche quelle per altri
come Amadou & Mariam, Tonino Carotone. Ho pensato fosse arrivato il
momento di coinvolgerlo in questa nostra avventura. Negli altri lavori ti confesso
non mi sentivo ancora pronto per scomodare un grande Artista come Manu Chao.
Non mi piace utilizzare i grandi nomi per un semplice ritorno pubblicitario. Dicevo
questo è il momento opportuno perché “SuoNOGlobal” rappresenta il summa di tutte
le influenze sperimentate con i ragazzi ed Aretuska. Abbiamo creato un'ottima
alchimia con il produttore artistico Fabrizio Barbaci che per la prima volta
ho tirato dentro. Un nome importante nella scena rock il produttore della Nannini,
Ligabue e i Negrita.
A pochi minuti dall'inizio
del live stiamo ripercorrendo questa magnifica carriera. Roy Paci
i tuoi ascoltatori ed i fans sono abituati ad ascoltare le tue esibizioni con la
tromba. Quando inizi a giocare con la voce?
Ho iniziato, come hai appena affermato, a giocare con la voce nel
2001. Sul palcoscenico spinto dall'energia da
Manu Chao con “Radio Bemba”. Da lì il mio gioco, il rap in siciliano
è diventato una forma più continuativa anche all'interno del progetto Aretuska.
Mi sono ritrovato a cantare sempre di più, in particolare in questo ultimo lavoro
dove soprattutto canto, forse ho trascurato un po' il suono della tromba che è venuto
meno. Io mi scuso con tutti gli afficionados della baracca inviterei coloro che
amano il mio strumento ad ascoltare i mie progetti diversi come “Corleone”,
un po' più sperimentale, jazz di un certo livello. In alternativa anche quando ritornerò
in teatro con la Banda Ionica, luoghi dove si suona più musica strumentale.
Compositore
o strumentista. Cosa ti senti di più?
Musicista. (ride) Musicista a 360° scopritore di bellezze che ci sono nel mondo.
Non per gli altri, nel senso ho scoperto tante cose meravigliose. Sono un musicista
che ama tutta la musica tranne la fusion americana e il neo-melodico napoletano.
Parliamo
del periodo con Mau Mau
a raccontare le storie di un Italia povera, di lavoratori. Cosa ti ha dato quell'esperienza?
La militanza nei Mau Mau è stata lunga mi ha dato molto. Il primo progetto
nel quale ho iniziato a concepire la musica in modo meno ortodosso. Questo mi ha
permesso di arricchire il mio bagaglio culturale. Riuscendo un progetto del genere
ad attivare una serie di connessioni. I Mau Mau sono stati importanti e non
dimentichiamo che appartenevano ad un triangolo importante con i capi in assoluto
in Spagna i Mano Negra che triangolavano con Les Negresses Vertes
in Francia e Mau Mau in Italia. Un periodo d'oro anche per loro.
Parlavamo
di sperimentazione e volendo rileggere la tua discografia ad oggi ci sembra che
abbia una propensione nel cercare nuovi modi per comunicare attraverso la musica?
Sì, la cosa che mi interessa di più è portarla agli umani. A volte i musicisti
si fanno dei trip impressionanti. Facendo musica fine a stessa un viaggio solipisistico.
Io cerco di applicare un metodo più riduzionista voluto, come dire un riduttore
creativo di complessità. Le mie sperimentazioni sono variegate perché mi piace vivere
seguendo quell'ispirazione che è data dall'improvvisazione che non è data solo dal
Jazz. La troviamo anche in altre culture nel mondo dai Gnawa in Marocco ai Raga
indiani all'improvvisazione balcanica. Ho scelto dalle diverse esperienze abbinandole
ai vari progetti e veicolandone i suoni.
Adesso
parliamo di Aretuska un altro progetto che fa riferimento alla tua terra. Si tenta
di abbattere degli stereotipi e problemi come la Mafia. Questo progetto è anche
un modo per esorcizzare questo problema?
Certamente, abbiamo iniziato prendendo per il c***, passami questa espressione
poco educata. Mi piace utilizzare questi termini così forti verso la situazione
mafiosa della Sicilia. Abbiamo utilizzato dei modi provocatori come:”Più mafiosi
contro tutti i mafiosi”. Il mio messaggio è arrivato a tante persone, soprattutto
della mia terra. Abbiamo utilizzato in questa comunicazione anche un particolare
abbigliamento che non usiamo più. I titoli dei mie album “baciamo le mani” erano
tutte espressioni appartenenti ad una cultura mafiosa. Sono tradizioni siciliane
utilizzate in negativo dalla Mafia in quello che era l'immaginario mafioso. Mio
nonno, nel 1920 utilizzava queste espressioni quando andava a prendere la fidanzatina
da casa, usava il Voi. Usanze di una cavalleria e galanteria che si è persa nella
nostra società. Sono stupito da questi comportamenti purtroppo scomparsi nel tempo
i sono un Roy-mantico per eccellenza. Questa lavoro alla riscoperta delle tradizioni
mi ha permesso di far emergere il lato più bello della mia terra e sparare a zero
nei confronti della mafia e soprattutto dello stereotipo. Ho avuto problemi per
questa mia filosofia sia in Italia con i veri mafiosi siciliani che all'estero dove
sei bersaglio di critiche.
In
questi minuti di conversazione abbiamo citato i grandi personaggi della scena.
Mau Mau
ed ancora prima
Manu Chao.
Numerose le collaborazioni incontrato durante questo percorso artistico da
Teresa De Sio
a
Manu Chao,
da Piero Pelù,
Ivano Fossati,
Jovanotti
ed altre. A quale sei particolarmente
legato?
Direi a tutte. Non ho rimorso per nessuna esperienza fatta. Tutti mi hanno regalato
qualcosa. Fossati la grande saggezza, Manu l'umiltà, Piero Pelù
l'essere rock dentro, Teresa De Sio la visceralità di una donna partenopea.
Ho attinto alla fonte di diversi personaggi eccelsi. Il ricordo che mi piace rievocare
per non mettere su diversi piani questi incontri è l'aneddoto che mi lega a Vinicio
Capossela o ad altri pazzi come lui. Le notti insonne ed alcoliche, la follia di
Vinicio. La musica suonata all'infinito fino ad addormentarsi con la tromba in bocca
con Manu Chao ma tutte sono risultate importanti.
E
di Markette come ti ritrovi nel format di
Chiambretti?
Mi sono ritrovato bene perché Chiambretti non è stupido e neanche dozzinale.
E acculturato e segue molto... Mi piaceva questo Pierino della televisione. Ho provato
questa esperienza. Poi come tutti sapranno un'atra esperienza ancora più comica
alla corte di Zelig con due fra i più importanti autori televisivi e di libri
come Gino e Michele dei geni. Inoltre stare accanto ad un grande mattatore
come Bisio ci ha permesso di imparare a fare televisione con ironia.
Un messaggio sociale
in chiusura del nostro appuntamento. Estate, si parla quest'anno purtroppo ancora
di più rispetto al passato del problema dei piromani e dei roghi. Il tuo messaggio
contro chi appicca il fuoco in modo illegale e da imbecilli, ripassami il termine?
Sono del parere che si dovrebbe inasprire la galera per questi personaggi, inasprire
le pene. Anzi li manderei ad aiutare persone con problemi, lavori socialmente utili.
Queste persone non hanno avuto, probabilmente dei percorsi educativi corretti. Inammissibile
che si prenda un fiammifero e si dia fuoco ad una foresta. Purtroppo dobbiamo combattere
già con chi gestisce i capitali che non ha cura della terra. Adesso anche con i
piromani. Ci sono anche altri problemi nel mondo. Mi sento di affermare ai ragazzi
di non perdere di vista due regole fondamentali che mi hanno aiutato nel corso della
mia adolescenza: “l'immaginazione e la Perseveranza”.
In bocca la lupo per tutto.
Grazie, anche se non ne ho bisogno il Salento brucia anche stasera.... ;-)
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Data pubblicazione: 07/01/2008
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