Lo schema in figura 1 riporta la tastiera della chitarra con la
denominazione delle note corrispondenti ad ogni tasto. Tale schema può essere utile
come riferimento per la costruzione degli accordi, delle scale ed in generale per
la lettura completa della tastiera. Per facilitare la lettura sono riportati, sotto
allo schema, dei cerchietti neri rispettivamente nei tasti 3, 5, 7, 9 e 12. Sono
gli stessi punti di riferimento spesso presenti sulle chitarre.
È inoltre riportata la numerazione dei tasti da 0 (corda a vuoto) a 24
(24° tasto). I tasti da 0 a 12 sono equivalenti all'ottava successiva, ovvero da
12 a 24. Le note riportate a sinistra dello schema sono relative alle corde a vuoto.
Queste sono intonate in base all'accordatura standard.
Figura 1
In questa sezione vengono analizzate scala per scala le caratteristiche
i modi e le relative diteggiature. In dettaglio avremo:
- Caratteristiche e proprietà generali, compreso il modo simmetrico per inversione
(se esiste).
- Tabella contenente l'armonizzazione di tutti i gradi della scala. Sono riportati
gli accordi di tre note (triadi) ed a quattro note (accordi di settima). Gli
accordi sono costruiti basandosi possibilmente sugli accordi fondamentali elencati
nelle
tabelle 3 e
5 viste in ("Gli
Accordi"). In alcuni casi sono riportati anche accordi secondari, come
avviene ad esempio ad esempio sul secondo modo della scala diminuita (che verrà
pubblicata in seguito). Nella maggior parte dei casi viene comunque utilizzato
il criterio di armonizzazione descritto nella sezione "Costruzione
delle triadi sulla scala maggiore".
- Schemi di tutti i modi possibili, con riportato il numero progressivo del
modo e le eventuali denominazioni con cui viene chiamata la scala. Se una scala
dovesse contenere gradi come 3ªbb (terza diminuita) preferisco riportala come
2ª (seconda maggiore) per ragioni di semplicità.
- Schema completo delle note della scala sui primi 15 tasti della tastiera.
- Schemi delle diteggiature estratte dallo schema completo con logiche diverse.
- Note relative all'utilizzo dei modi nei vari generi musicali.
- Note tecniche relative alle diteggiature stesse.
È possibile ricavare altre diteggiature oltre a quelle qui consigliate. In ogni
caso è possibile utilizzare lo schema completo per ricavare da voi altre diteggiature
personali.
Come si legge la diteggiatura di una scala
Nella figura 2 è riportata come esempio la diteggiatura di
una scala con relative indicazioni per la lettura.
Figura 2: Indicazioni per la lettura delle diteggiature delle
scale. Es. scala maggiore.
Tutte le diteggiature sono da utilizzare con la chitarra accordata in
modo standard (come indicato in figura 2).
In nero sono evidenziate le toniche della scala
di base. Solo nel caso delle diteggiature derivate dalla scala maggiore e pentatonica
maggiore, sono evidenziate anche le relative minori, col bordo più grosso. Queste
ultime andranno considerate come fondamentali nel caso si suona in tonalità minore.
Per eseguire ad esempio la scala ascendente di Do maggiore seguire
le seguenti indicazioni. Cercare sulla sesta corda la nota di partenza, in questo
caso il Do (ottavo tasto). Partire col secondo dito (medio) come indicato
nella nota evidenziata in nero (tonica), suonare tutte le note procedendo da sinistra
verso destra e dal basso verso l'alto. In realtà sulla chitarra si procede verso
il basso vale a dire verso le corde più acute. La diteggiatura rappresenta infatti
la tastiera in modo rovesciato ovvero come la vede il chitarrista mentre suona.
In caso volessimo eseguire una scala nel modo Locrio è sufficiente partire
dalla nota indicata col relativo nome, la quale è anche la fondamentale di quel
modo.
Le diteggiature delle scale riportate in questo libro sono tutte trasportabili
in quanto non contengono corde a vuoto. Non sono perciò riportate indicazioni relative
al posizionamento sulla tastiera in quanto quest'ultimo dipende dalla tonalità o
trasposizione della scala.
L'impostazione delle dita
L'impostazione delle dita riportata su ogni scala è quella da me consigliata.
Nel caso della diteggiatura in figura 2 non esistono tuttavia molte alternative.
Questo perché la mano rimane ferma e ad ogni dito è assegnato un tasto diverso.
Queste diteggiature le chiamerò ad impostazione fissa. Ci sono due specie
principali con questa impostazione:
Figura 3
Nel primo caso abbiamo uno schema esteso a quattro tasti fissi, è logico
perciò utilizzare un dito per ogni tasto. Questo tipo di impostazione è da considerarsi
una delle più semplici da eseguire.
Il secondo schema è esteso a cinque tasti, in genere viene utilizzato
il primo dito (il più indipendente) per i primi due tasti e gli altri tre per i
successivi (anche se in questo schema il terzo dito non verrà utilizzato). Anche
se in genere quest'ultima diteggiatura viene considerata più difficile per alcuni
può invece essere più agevole. Risulta particolarmente comoda quando si suona nella
parte più alta della tastiera, dove i tasti sono più stretti.
In molti casi non è possibile utilizzare impostazioni fisse, è necessario
cioè eseguire degli spostamenti con la mano. Di seguito sono illustrate alcune tecniche
per eseguire gli spostamenti nel modo più scorrevole possibile:
Figura 4: Es. modo Dorico
Nella figura 4 è riportato uno schema esteso a cinque tasti, sul
quale conviene spostare la mano indietro di un tasto quando si suona sulle 2 corde
centrali. Si torna poi nella posizione originale quando si suona sulle altre corde.
In questo caso una impostazione con spostamento è più comoda di una fissa. L'unica
variazione che consiglio di provare per scale di questo tipo riguarda la diteggiatura
sulla 5 corda. È possibile usare il quarto dito (come indicato nell'esempio a sinistra)
oppure il terzo dito (esempio a destra). Nel primo caso la mano si sposta in anticipo
di un tasto indietro già dalla quinta corda. Nel secondo invece è necessario un
movimento più brusco.
Quella che segue è un altro tipo di diteggiatura con spostamenti:
Figura 5: Es. scala pentatonica maggiore ascendente
Figura 6: Es. scala pentatonica maggiore discendente
Nella figura 5 è rappresentata una scala con spostamenti continui.
Questi spostamenti sono ottenuti facendo scorrere il terzo dito di due tasti in
avanti di volta in volta. Per quanto riguarda la stessa scala in modo discendente
è spesso preferibile scorrere indietro col primo dito (figura 6). Nelle scale di
questo tipo è indicata sempre la diteggiatura ascendente. Quando la si esegue nel
modo discendente modificare la diteggiatura in modo analogo. Una variazione che
consiglio di provare sulla terza corda è quella di sostituire il secondo dito con
il terzo dito.
Figura 7: es. Scala maggiore
Un altro tipo di scala con spostamenti è quella riportata in figura
7. Qui la mano esegue un solo spostamento di tre tasti. Nel modo ascendente
la freccia riportata sulla terza corda va interpretata come segue: eseguire in sequenza
le note A e B, spostare il primo dito dalla posizione A a C ed eseguire la nota
C. Nel modo discendente la diteggiatura non cambia e va eseguita esattamente a rovescio:
dopo aver eseguito la nota C la mano va spostata indietro per eseguire la nota B
col secondo dito e successivamente la nota A col primo dito.
Figura 8: es. Scala minore melodica
Nel primo esempio in figura 8 può essere evitato lo spostamento
visualizzato dalla freccia se la diteggiatura viene utilizzata nel modo ipoionico.
In tale caso è infatti preferibile partire dal modo ipoionico direttamente col primo
dito e proseguire come riportato nel secondo esempio in figura 8. Tale modifica
alla diteggiatura è ovviamente consigliabile in tutti i casi analoghi a questo.
05/04/2017 | LEZIONI (chitarra): (B. Patterson, T. De Caprio, M. Ariodante, G. Continenza, G. Continenza, G. Fewell, N. Di Battista, A. Ongarello, D. Comerio, A. Tarantino, S. Khan, A. Bonardi, M. Falcone, A. D'Auria) |
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COMMENTI | Inserito il 22/9/2008 alle 12.10.20 da "nocera.lui" Commento: Dire che siete meravigliosamente comprensibili e rigorosi è poco. Grazie. Luigi | |
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Data pubblicazione: 31/08/2008
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