Eccoci di nuovo qui per le nostre "disquisizioni" sull'armonia. Avete studiato per bene le prime
3 lezioni? Bravi. (Lo so che
mentite).
Attenzione. Non capirete nulla di quanto segue se non avete compreso
i capitoli precedenti.
In questa lezione parleremo delle relazioni tra una
tonalità maggiore e la sua relativa minore, del concetto di modulazione
e delle
regioni. Sono concetti chiave per capire il funzionamento del
sistema
tonale.
Per l'appunto...
Supponete ordunque di svegliarvi una mattina, decisamente di
pessimo umore, e di rilasciare la seguente dichiarazione:
Prendete quindi aereo, poi treno, autobus,
diligenza, carretto con i buoi e infine arrivate a Mongu, piena Africa, e
lì vi trasferite. Stracciate il passaporto, cambiate nome, vestiti, colore dei
capelli, insomma, TUTTO e iniziate una nuova vita. Ecco, questa è una vera e
propria modulazione. Modulare significa emigrare, in maniera drastica,
affermando un nuovo centro tonale (Mongu) e negando quello vecchio (Italia? mai
sentita nominare)
Diverso invece è il caso in cui vorreste "staccare un
attimo" e andare, per esempio, a far visita a vostra zia, che abita a Torbole (Lago di Garda). Visitina, il tè alle quattro, le foto di famiglia (chi è quella? ah, mia cugina. Ma guarda...) e TORNATE A CASA. Ecco, questa
non è certo una modulazione. Semmai, un lieve passaggio in un ambito diverso,
una gita, un quello che vi pare ma certo non potete affermare di essere emigrati
a Torbole.
Ora, che c'entrano Mongu, la zia, la cugina e il lago di
Garda con il sistema tonale? C'entrano eccome. Vediamo questo esempio:
La tonalità di C maggiore
è stata abbandonata, per iniziare
un bel viaggetto nella tonalità di Eb maggiore. La nuova tonalità è stata poi
confermata con accordi che le appartengono. Dalla 5a misura in poi non siamo
più in C maggore. Non c'è dubbio. Tuttavia, perfino questo esempio è un
po' limitato. Troppo corto. Una modulazione somiglia di più ad un esodo che non
ad un viaggetto.
Qualcosa di drastico che sposti il brano da tutt'altra parte.
Vediamo invece quest'altro caso:
Che ci fa quel brutto MI 7accio
lì? Con C maggiore non ha
nulla a che fare. si potrebbe quindi supporre una modulazione a A minore. In
effetti, E7 è la dominante (V) di A minore (scala minore armonica). In realtà,
l'evento è talmente limitato che parlare di modulazione è ridicolo. E' come
chiamare Pitone un Bruco. Si tratta al massimo di una passeggiatina in A minore,
che in quel momento se la tira un po' e impone la sua dominante. Quindi
chiameremo E7 V del VI (si scrive V/VI). Naturalmente, sempre
senza parlare di modulazione, si può estendere la cosa.
L'accordo di D maggiore
nella terza misura non è altro che
la sottodominante di A minore (scala minore melodica), mentre successivamente
compare il V grado (E con la terza al basso, G#). In parole povere, il
IV e il V
grado di A minore.
Nonostante questo, non siamo andati in A minore, ma ci siamo
soltanto "passati".
Le Regioni
Diremo quindi che A minore, in questo caso, non è altro che
una Regione di C maggiore, un posto dove transitare, senza che ci si
debba trasferire definitivamente. Diverso è il caso in cui si voglia
abbandonare definitivamente C maggiore e affermare, timbrare e bollare la
tonalità di A minore. Un conto è andare a Mongu e un altro è il semplice
andare dalla zia (e a questo punto anche dalla cugina) che abita a Torbole.
Ora, riesaminiamo la tonalità di C maggiore e le triadi costruite sui suoi
gradi:
Gli accordi costruiti sul
II, III, IV, V e VI grado sono
triadi maggiori o minori, e possono in un certo senso "far finta" di
essere accordi di Tonica di altrettante tonalità. Il che significa che ognuno
di questi gradi può diventare Regione della tonalità principale, che in questo
caso è C maggiore. vediamo questo esempio:
Di fronte a quel A7
alla terza misura, a questo punto voi potreste pensare che:
-
Non lo so e non lo voglio sapere. Io ormai abito a Mongu e lì queste cose non succedono mai
-
Non lo so. A me fa venire il voltastomaco. Togliere
subito.
-
E' un accordo messo lì con il cuore. Smettetela di
parlare di armonia, teoria, tutte queste cose intellettuali...
-
Mia cugina mi ha detto che è la
dominante del II grado.
Anche mia zia è d'accordo.
Bisogna dar retta alle zie. In questo caso, chiameremo
A7 V del II, ovvero la dominante della Regione di D minore.
Come già accennato, anche gli altri gradi possono
trasformarsi in Regione ed avere la propria dominante. Tutti escluso il VII
grado. Sul VII grado è costruita una triade diminuita, la quale non può fungere
da Tonica, nemmeno per sbaglio. Non esistono tonalità "diminuite". O
maggiori, o minori. E basta. Non potremo quindi avere un V/VII
Le dominanti secondarie
In pratica, in giro per la tonalità si aggirano questi
sciami di dominanti che chiameremo "secondarie", per distinguerle
dalla dominante principale, che rimane sempre e comunque il V grado della
tonalità, in questo caso G7. Quante sono 'ste dominanti secondarie? Calcoliamo:
V/I |
Dominante principale |
V/II |
Dominante secondaria |
V/III |
Pure |
V/IV |
Idem |
V/V |
Idem con patate |
V/VI |
Stesso brodo |
In C maggiore, le regioni e le relative Dominanti secondarie hanno questi
nomi:
G7
(principale) |
V del I |
che è |
C |
A7 |
V del II |
che è |
Dm |
B7 |
V del III |
che è |
Em |
C7 |
V del IV |
che è |
F |
D7 |
V del V |
che è |
G |
E7 |
V del VI |
che è |
Am |
Ora provate ad eseguire questi accordi. Il vostro orecchio dovrebbe accettare
le dominanti secondarie senza che abbiate la sensazione di uscire dalla
tonalità.
Ora provate a trasportare questo esercizio nelle altre
tonalità. Perlomeno, fino a tre # e fino a tre b. Tanto per cominciare.
Qui di seguito trovate la soluzione in G maggiore e in D maggiore. Auguri e buon
lavoro. Sono sempre a disposizione per chiarimenti, dubbi, angosce e patemi
d'animo.
Gio Rossi
Non fate i furbi. le ho girate. Prima fate i
compiti e poi controllate. Ok?
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COMMENTI | Inserito il 2/12/2008 alle 11.59.01 da "giovanni_gambino" Commento: non ho ben capito nella prima misura la triade A/Cdiesis perche la chiamiamo re minore se va pigliata A7 con al basso Ddiesis.ti sarei grato se mi fai vedere la posizione. grazie sei unico nell'insegnamento. | | Inserito il 21/2/2009 alle 13.50.23 da "ami.james" Commento: i miei complimenti vengo spesso sul sito per rinfrescarmi le idee sull armonia e devo dire che hai un ottimo metodo di insegnare...devi essere un musicista davvero ingamba...complimenti ancora un saluto | | Inserito il 11/1/2010 alle 21.29.38 da "herospietrunti" Commento: io sono un ignorante in teoria musicale e quindi non disquisisco su i concetti espressi perchè sono lontai anni luce da me...però una lezione su un argomento così (credo) ostico, spiegata in un modo divertente e per niente pesante come hai fatto tu...beh devo ancora trovarla, ti faccio i miei complimenti (per quanto possano valere) e continua cosi! ciao!! | | Inserito il 4/7/2012 alle 22.18.18 da "axellend" Commento: Per Giovanni Gambino
Quel A/C# non è che lo chiamiamo Dm. Sotto c'è scritto V/II perché sta ad indicare che A è il quinto grado del secondo, ossia di Dm facendo riferimento all'armonizzazione della minore armonica. Anche se non c'è scritto A7 è la stessa cosa; Giò l'ha solo omessa in quanto ha considerato la triade anzichè la quadriade. Il C# al basso invece è solo un abbellimento (essendo comunque la terza maggiore di A) per far si che venisse quel gioco scalare che puoi vedere tra gli accordi che lo circondano. Infatti puoi notare come la sequenza di accordi contiene: C, C#, D, D#, E. Queste piccolezze fanno la differenza in musica!
Per ulteriori chiarimenti chiedi pure!
Alessandro | | Inserito il 29/4/2019 alle 08:56:25 da "tagliavinimarco70" Commento: Buongiorno prof. Rossi, complimenti per l'utile compendio di armonia e per la graditissima ironia (mi sono fatto più di qualche risata sulle sue battute :)). Nell'ultimo esempio prima della cadenza finale è stato inserito un F/G (sus 4) con l'indicazione di V della tonalità che non riesco a capire. Grazie, saluti, Marco | |
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Data pubblicazione: 31/12/2001
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