Uso Tonale dei Modi
TEORIA
Quando si usa una scala di riferimento per creare melodie, i suoi gradi
principali, e cioè prima, terza e quinta, in modo più o meno conscio, vengono evidenziati
rispetto agli altri gradi, usandoli sui tempi forti oppure iniziando o finendo su
di essi la frase. La scala di riferimento è, solitamente, quella della tonalità
in cui ci troviamo, ma è evidente che, cambiando l'accordo, i gradi principali della
scala di riferimento non gli corrispondono più, anzi in qualche occasione producono
dissonanze. Osserviamo i seguenti accordi:
F
Dm7 G7 C
Si tratta evidentemente di un IV – II – V – I in tonalità di do maggiore.
Considerando la scala di do maggiore come riferimento per l'intera progressione,
i gradi principali di questa (do, mi, sol, si) creano dissonanze con alcuni accordi:
il si è dissonante sull'accordo di fa maggiore, il do su quello di G7.
Si può ovviare all'inconveniente usando, per ogni accordo, il rispettivo
modo. In questa maniera si realizza la perfetta connessione melodico-armonica, ottenendo
la massima aderenza tra accordi e tema.
ANALISI
Tornando all'esempio precedente, essendo la progressione composta da
gradi di do maggiore (IV, II, V e I), applichiamo i rispettivi modi provenienti
da do maggiore:
Questo può essere definito un uso "regolare" dei modi: associando il quarto
modo al quarto grado, il secondo modo al secondo grado, il quinto modo al quinto
grado e il primo modo al primo grado, stiamo usando, su una progressione in tonalità
di do maggiore, quattro modi di do maggiore. Fare un uso tonale dei modi significa
proprio questo: adoperare su una tonalità modi provenienti da quella stessa tonalità.
Avrete notato che infatti i quattro modi non sono altro che rivolti della scala
di do maggiore; in questo modo, però, i gradi principali di ogni modo di riferimento
sono le note stesse dell'accordo su cui viene usato.
PRATICA
Chi ha già una certa pratica dei modi tende a sottovalutarne l'uso tonale,
ritenendolo scontato; è importante però che sia perfettamente acquisito. Ricordate
che è proprio dalla conoscenza sicura di questa pratica che risultano meno difficili
gli usi più avanzati. Per questo motivo, vi consiglio i seguenti esercizi:
Analizzate questa progressione, individuate la tonalità e assegnate una
sigla a ogni accordo (se avete difficoltà, sarà bene ripassare intervalli, accordi
e tensioni…)
Bene: la progressione è in do maggiore, e gli accordi sono
F
C6/9 Bø sus4 Em7 Am7/9
Dm7/9 G7/9/13 C
Questa progressione è molto utile per lo studio, perchè comprende tutti
i gradi della tonalità maggiore (IV - I - VII - III - VI - II - V - I).
Applicate i modi della scala maggiore relativi ai gradi:
F lidio, C ionico, B locrio, E frigio, A eolio, D dorico, G misolidio,
C ionico.
Ora, trasportate la progressione in tutte le tonalità, seguendo il circolo
delle quinte, e applicate i relativi modi.
Es. in sol maggiore:
in re maggiore:
in la maggiore:
e così di seguito.
Vi propongo anche due progressioni in minore.
La prima su cui applicare i modi della scala minore armonica:
La seconda per i modi della scala minore melodica:
Ricavate le sigle di ogni accordo; quindi, come avete fatto in maggiore,
trasportate in tutte le tonalità seguendo il circolo delle quinte. E' un esercizio
lungo, che è necessario diluire su tempi più o meno lunghi, ma vi consentirà di
improvvisare utilizzando tutti i modi di tutte le tonalità maggiori e minori.
Buon divertimento, e alla prossima!
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Fabio Di Cocco
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Data pubblicazione: 02/11/2006
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