INDICE
|
Sigle degli accordi musicali
di Daniele Malvisi
|
|
Se cercassimo in un vocabolario di lingua Italiana il significato della parola
"SIGLA" , la definizione più diffusa risulta essere la seguente: "abbreviazione
di una o più parole, per lo più formate dalle loro iniziali". E' interessante
fare un approccio all'argomento: "SIGLE DEGLI ACCORDI MUSICALI", partendo da questa
piccola riflessione. Come si evince dalla definizione, il termine "abbreviazione"
implica conseguentemente l'idea di "sintesi" di un contenuto o concetto più
complesso, ma non solo, in qualche modo lascia anche intuire che la modalità di
utilizzo del nuovo termine deve prevedere delle caratteristiche di fruibilità alquanto
spiccate ed evidenti che ne giustifichino l'abbreviazione ottenuta generando
la sigla.
Quando ci avventuriamo in questo mondo di simboli è come entrare in una giungla
di tavole, griglie di schemi e sillabari alquanto bizzarri, molti dei quali formulati
senza alla base un principio logico efficace. Non è quindi un caso se per indicare
una semplice triade si incontrano le seguenti tipologie di sigle:
triade di C maggiore (d, e, g) |
oppure |
triade di D minore (d, f, a) |
C
C+
CMg
Cmag
Cmaj |
|
D-
Dm
DMi
Dmi
Dmin |
Attualmente esistono molti schemi e prospetti su come "siglare" gli accordi,
dai più banali formulati sulla base dei "font" presenti nei programmi di scrittura
comunemente usati nei nostri computer, a quelli più teorici che immaginano delle
sigle scritte in base alla successione degli armonici relativi al suono della fondamentale.
Per rendere più chiaro il procedimento con il quale andremo a sostituire una sillaba
o una lettera e i relativi numeri delle voci ad un accordo musicale scritto su pentagramma,
dobbiamo ricordare brevemente che l'armonia, (ossia il ramo della teoria musicale
che studia la sovrapposizione dei suoni (accordi) e la loro reciproca concatenazione,
così come la loro funzione all'interno di una tonalità e fra differenti tonalità)
nasce come esigenza di codificare e distinguere le varie voci di una composizione
contrappuntistica, soprattutto laddove le voci secondarie perdendo la loro funzione
melodica primaria iniziano ad essere affidate all'esecuzione strumentale. Le voci
di questi componimenti musicali, ben prima dell'avvento dell'armonia, rispondevano
a dei principi di consonanza "orizzontale" alquanto codificati e rigorosi
ed è proprio in funzione di questa evidenza che risulta pertinente esprimere in
prima istanza con le sigle, gli accordi risultanti dalle armonizzazioni delle scale
principali dell'armonia tonale ossia: SCALA MAGGIORE, SCALA MINORE ARMONICA, SCALA
MINORE MELODICA ASCENDENTE:
ARMONIZZAZIONE A 3 VOCI
Scala Maggiore |
g a b c d
e f
e f g a b c
d
C D E F G A
B |
Scala Minore
Armonica |
e f g# a b
c d
c d e f g# a
b
A B C D E
F G# |
Scala Minore
Melodica |
e f# g# a b
c d
c d e f# g#
a b
A B C D E
F# G# |
Con le sigle si possono anche definire accordi estranei all'armonizzazione di
questa scale, ma è proprio in funzione di esse che è necessario formulare una metodologia
adeguata e in grado di rispondere a tutte le casistiche possibili.
ALCUNI REQUISITI ESSENZIALI
In risposta a quanto esposto nel precedente paragrafo, un efficace metodologia per
siglare gli accordi dovrebbe necessariamente rispondere ad una serie di requisiti
essenziali:
a) Le sigle devono essere di facile interpretazione ed escludere ogni tipo di
fraintendimento grafico/visivo.
b) L'uso delle lettere deve essere riferito alla definizione delle note e riservato
al minor numero di casi possibile (è quindi sconsigliato di utilizzare sillabe come
Ma per Maggiore e Mi per minore, oppure Mag o Maj o min
…….etc.)
c) Utilizzare il minor numero di simboli possibile.
d) Ogni simbolo deve essere riferito solo ed esclusivamente alla definizione di
un caso specifico e non utilizzabile per definire altri contesti di specie.
SIGLARE LE TRIADI
Come ben sappiamo ogni accordo di triade si ottiene sovrapponendo tre note poste
a un intervallo di 3° l'una dall'altra. Disponendo di due tipi di intervallo di
3° (Maggiore – 2 toni e Minore – 1 tono e ½) si possono ottenere 4 diverse tipologie
di accordi di triade:
Accordo Maggiore |
3m |
Accordo Minore |
3M |
Accordo Diminuito |
3m |
Accordo Aumentato |
3M |
|
3M |
|
3m |
|
3m |
|
3M |
Volendo ottemperare ai requisiti essenziali elencati precedentemente, le sigle
saranno le seguenti:
Accordo Maggiore / X
Accordo Minore / X-
Accordo Diminuito / Xо
Accordo Aumentato / X+
Dove X sta al posto di una nota qualsiasi (A/B/C/D/E/F/G e relative variabili
con bemolli e diesis).
Osservazioni: Come possiamo notare la sigla dell'accordo maggiore non necessita
di nessuna specifica ulteriore se non la lettera corrispondente alla fondamentale
della triade (C = do/mi/sol). Viceversa per indicare l'accordo Minore mettiamo il
segno meno dopo la lettera corrispondente alla fondamentale della triade (D- =re/fa/la).
Si preferisce indicare l'Accordo Diminuito con il simbolo "o" in alternativa
alla simbologia "dim" per evidenti motivi di semplificazione, così come è
preferibile il simbolo "+" anziché "aum" o "aug" per definire
l'accordo di triade Aumentato. Sempre in merito all'Accordo Aumentato sarebbe preferibile
evitare la simbologia X5# in quanto il # lascia presagire un operazione
di "alterazione" delle voci dell'Accordo che di fatto non ha avuto luogo, infatti
l'Accordo aumentato risulta trovarsi sul III° di ogni Scala Minore Armonica e Melodica
come normale risultato del procedimento di Armonizzazione della Scala. Infine risulta
finalmente chiarito il fraintendimento piuttosto comune e diffuso che X+
indica un Accordo di triade Aumentato e non una triade Maggiore.
LA TRIADE SOSTITUITA/SOSPESA CON LA 4° O "SUS4"
Dall'avvento della pratica Armonica come elemento basilare della fase compositiva,
le tecniche di utilizzo degli Accordi cominciarono ad essere sempre più complesse
e raffinate fino a giungere a un apice nel quale il massiccio utilizzo di Accordi
con Bassi alterati (suoni diversi dalla tonica dell'Accordo) divenne prassi comune.
La definizione dell'Accordo di 4° o SUS4, forse fu proprio un prodotto di questa
evoluzione. Esso in sostanza non è altro che il risultato della necessità di definire
attraverso una semplice simbologia, l'utilizzo comune e diffuso di un Accordo Minore
di 7° con il basso posto una 5° sotto la fondamentale dell'Accordo:
D-7/G = G7sus4 = (g, c, d, f) (la 5° dell'Accordo di D- è omessa per
mantenere integra la sonorità anche con 4 voci)
Il nuovo modo di siglare questo gruppo di note ci offre la possibilità di fotografare
tali suoni attraverso un immagine basso/alto più conforme alla comune architettura
degli accordi e ci permette di costruire l'Accordo basandoci sul semplice ragionamento
di immaginare una triade Maggiore nella quale si "sostituisce" la 3° con la 4°,
per esempio:
Xsus4 ad esempio Gsus4 = (g, c, d) dove "c" si sostituisce a "b" dell'Accordo
di "g".
Osservazioni: L'Accordo "sus4" in quanto non ha la 3° che ne definisce la specie
può essere utilizzato senza difficoltà sia per sostituire sonorità Maggiori che
Minori. Questa triade a causa della sua sonorità indefinita può essere chiamata
anche "SOSPESA".
SIGLARE ACCORDI A 4 VOCI (6° e 7°)
Avendo stabilito una metodologia per esprimere attraverso una sigla le 4 triadi
fondamentali (Maggiore, Minore, Diminuita, Aumentata) possiamo procedere alla rappresentazione
numerica di una quarta voce:
LA SESTA, si può aggiungere ad Accordi di triade sia Maggiore che Minore
e può essere sia Maggiore che Minore.
La sesta è Maggiore quando si trova 1 tono sopra la 5°giusta della triade, in questo
caso si indica semplicemente con il numero "6":
X6 ad esempio C6 = (c, e, g, a) (La nota "a" è 1 tono sopra "g")
X-6 ad esempio D-6 = (d, f, a, b) (La nota "b" è 1 tono sopra "a")
La sesta è Minore quando si trova 1 semitono sopra la 5° giusta della triade, in
questo caso si indica con il numero "b" aggiungendo il simbolo del bemolle
"5":
X b6 ad esempio E b6 = (e, g#, b, c) (La nota "c" è 1 semitono sopra
"b")
X- b6 ad esempio E- b6 = (e, g, b, c) (La nota "c" è 1 semitono sopra
"b")
Osservazioni: L'Accordo di 6° sia Maggiore che Minore, sia con la 6° Maggiore
che con la 6° Minore è in realtà il rivolto di un Accordo di 7°. In riferimento
agli esempi scritti sopra l'Accordo C6 è il 1° rivolto dell'Accordo A-7(A-7/C),
l'Accordo D-6 è il 1° rivolto dell'Accordo BØ (BØ/D), l'Accordo E6b è il 1° rivolto
dell'Accordo C+(C+/E), mentre E-6b è il 1° rivolto dell'Accordo C(C/E). Risulta
quindi evidente come la stessa serie di note possa essere definita con due differenti
"sigle". A tal proposito risulta determinante la funzione armonica dell'Accordo
in oggetto, per esempio:
/ D-7 / G7 / C6 / % / In questo caso la serie di note (c, e, g, a) hanno la funzione
di chiudere un periodo musicale e la sigla "C6" è indubbiamente la più opportuna
per definire la sonorità di questo Accordo. Se diversamente avessimo la necessità
di esprimere con una sigla la stessa serie di note ma, in apertura di un periodo
musicale:
/ C6 / D7 / G / % / la sigla C6 dovrebbe essere sostituita con la più opportuna
A-7/C, prefigurando in modo più pertinente la classica progressione del II-V-I:
/ A-7/C / D7 / G / % /. Se volessimo aggiungere una 6° ad una triade Diminuita
l'operazione risulterebbe alquanto forzata e di scarsa utilità. Nel caso si aggiungesse
una 6° Minore alla triade Diminuita Bo, otterrei un Accordo formato dalle seguenti
note(b, d, f, g) che non è altro che il 1° rivolto di G7, Accordo che per i motivi
di collocazione Armonica esposti in precedenza, viene comunemente indicato con la
sigla G7/B. Nel caso in cui volessi aggiungere alla medesima triade Diminuita una
6° Maggiore otterrei un Accordo formato dalle seguenti note (b, d, f, ab) che invece
viene comunemente rappresentato con la sigla Bo7. Se invece volessimo aggiungere
una 6° ad una triade Aumentata, per ovvi motivi di omofonia della 6° Minore con
la 5° Aumentata della triade, l'operazione sarebbe praticabile solo nel caso in
cui la 6° sia Maggiore, per esempio C+6 formato dalle seguenti note (c, e, g#, a)
che non è altro che il 1° rivolto di A-.
LA SETTIMA, si può aggiungere ad Accordi di triade sia Maggiore che Minore,
sia Diminuita che Aumentata e anche Sostituita e può essere sia Maggiore che Minore.
La settima è Maggiore quando si trova 1 semitono sotto la nota di Tonica all'ottava
superiore e si indica con il simbolo delta :
X ad esempio C = (c, e, g, b) (La nota "b" è 1 semitono sotto "c"
all'ottava superiore)
X- ad esempio A- = (a, c, e, g#) (La nota "g#" è 1 semitono sotto
"a" all'ottava superiore)
Xo ad esempio Bo = (b, d, f, a#) (La nota "a#" è 1 semitono sotto
"b" all'ottava superiore)
X+ ad esempio C+ = (c, e, g#, b) (La nota "b" è 1 semitono sotto
"c" all'ottava superiore)
Xsus4 ad esempio Csus4 = (c, f, g, b)(La nota "b" è 1 semitono sotto
"c" all'ottava superiore)
La settima è Minore quando si trova 1 tono sotto la nota di Tonica all'ottava superiore
e si indica semplicemente con il numero 7 :
X7 ad esempio C7 = (c, e, g, bb) (La nota bb è 1 tono sotto c all'ottava
superiore)
X-7 ad esempio A-7 = (a, c, e, g) (La nota g è 1 tono sotto a all'ottava
superiore)
X7/#5 ad esempio C7/#5 = (c, e, g#, bb)(La nota bb è 1 tono sotto
c all'ottava superiore)
X7sus4 ad esempio C7sus4 = (c, f, g, bb) (La nota bb è 1 tono sotto
c all'ottava superiore)
Osservazioni: Mentre nella rappresentazione della 7° Minore tutti i testi e le
varie griglie di sigle sembrano conformarsi nella rappresentazione grafica del numero
"7", per quanto riguarda la 7° Maggiore esistono in uso molte simbologie diverse,
ad esempio CMaj7, Cmaj7, Cmg7, ed altre ancora totalmente prive di senso come C7
oppure C7+. Per essere conformi ai requisiti di cui sopra è consigliabile utilizzare
la simbologia del delta greco "" senza ulteriori specificazioni. Nel caso dell'Accordo
X7#5 si preferisce utilizzare questa sigla invece che X+7 in quanto tale Accordo
è conseguenza di un alterazione e non della canonica Armonizzazione di una scala
Maggiore o Minore.
L'ACCORDO SEMIDIMINUITO
Quando sovrapponiamo ad una triade Diminuita la settima Minore (7), si ottiene l'Accordo
Semidiminuito. La sigla di questo Accordo si compone dalla lettera indicante la
tonica e la lettera greca"fi" Ø:
XØ ad esempio BØ = (b, d, f, a) (La nota "a" è 1 tono sotto "b" all'ottava
superiore)
Osservazioni: In molti testi l'Accordo Semidiminuito viene scritto come un Accordo
Minore di Settima al quale si "bemollizza" (abbassare di 1 semitono) la 5°, ad esempio
B-7/5b. Nonostante questo modo di siglare l'Accordo sia molto diffuso è consigliabile
utilizzare la sigla "XØ" in quanto la disposizione delle voci di un Accordo Semidiminuito
non è frutto di un alterazione che viene apportata ad un Accordo Minore di 7°, ma
una tipologia di Accordo a se stante che si ottiene naturalmente dalla semplice
Armonizzazione delle Scale Maggiori e Minori.
L'ACCORDO DIMINUITO DI 7°, UN CASO PARTICOLARE
In una canonica Armonizzazione a 4 voci della Scala Minore Armonica, sul VII° della
Scala viene a costruirsi un accordo particolare che prende il nome di Accordo Diminuito
di 7°, per esempio:
|
f
d
b
|
Scala di A Minore Armonica: |
A B C D
E F G#
I II III IV V
VI VII
|
Tale Accordo presenta un architettura intervallare interamente Diminuita dove
4 note sono sovrapposte una sull'altra a distanza di 3° Minore ciascuna. La sigla
dell'Accordo Diminuito di 7° è la seguente:
Xo7 ad esempio G#o7 = (g#, b, d, f) ("b" è una 3° Minore sopra a "g#",
"d" è una 3° Minore sopra a "b", "f" è una 3° Minore sopra a "d")
L'utilizzo del numero 7 per indicare la 4° voce dell'Accordo in questo caso costituisce
un eccezione alla regola; una sorta di convenzione che prendiamo per buona. Come
possiamo facilmente notare, in questo caso la nota "f" che dovrebbe essere la 7°
Minore, di fatto non si trova 1 tono sotto la tonica all'ottava superiore, bensì
1 tono e mezzo sotto "g#" all'ottava superiore andando quindi a prefigurare un intervallo
di 6° Maggiore con la Tonica Dell'Accordo e non di 7° Minore, come invece dovrebbe
essere andando a interpretare la sigla "G#o7". Ciò nonostante la sigla consigliabile
rimane sempre quella scritta sopra in quanto è comunque più corretto in base alla
successione diatonica delle sillabe della Scala Minore Armonica indicare questa
voce con la nota "f" che nominalmente è la 7° nota rispetto a "g#" anziché essere
costretti ad indicarla come "e#" e considerarla come 6°.
Osservazioni: In vari testi questo Accordo è anche rappresentato con la sigla
Xdim7, ma per rispondere hai requisiti base nel formulare di una metodologia per
le sigle degli Accordi è consigliabile di utilizzare la forma contratta di Xo7.
SIGLARE ACCORDI A 3 O 4 VOCI CON 5° ALTERATE
Quando ci riferiamo al concetto di alterazione di un Accordo è fondamentale tener
presente che si considerano Alterate tutte quelle voci che non sono conseguenza
diretta dalla normale Armonizzazione delle Scale Maggiori e Minori, sia Armonica
che Melodica.
La prima voce di un Accordo che può essere sottoposta a procedimenti di alterazione
cromatica (bemollizzazione = abbassamento di 1 semitono, diesizzazione = innalzamento
di 1 semitono) è la 5°. Nel caso di triade Maggiore la 5° giusta può essere alterata
attraverso la bemollizzazione della stessa, apponendo dopo la lettera indicante
la triade il simbolo del bemolle "b" seguito dal numero "5":
X b5 ad esempio C b5 = (c, e, gb)
Come abbiamo visto in precedenza la diesizzazione della 5° di una triade Maggiore
non è un alterazione vera e propria in quanto la triade aumentata X+ è la normale
risultante dell'Armonizzazione del III° delle Scala Minore Armonica e Melodica.
Pertanto per indicare tale Accordo è sconsigliabile utilizzare sigle con la dicitura
"#5".
Nel caso di triadi Minori l'alterazione della 5° giusta è un'operazione priva di
senso. Se da un lato procedessimo alla bemollizzazione della 5° otterremmo una triade
Diminuita, mentre nel caso in cui innalzassimo di un semitono la 5°, otterremmo
un accordo Maggiore in posizione di 1° rivolto e quindi una sonorità che di fatto
nega la dicitura Minore presente nella sigla.
Per esempio:
A-b5 = (a, c, eb) = Ao
A-#5 = (a, c, f) = F/A
Anche con Accordi a 4 voci la situazione non cambia, è comunque l'Accordo Maggiore
la forma che ci consente di utilizzare questo tipo di alterazione.
La 5° può essere alterata sia in Accordi Maggiori con la 7° Maggiore (), sia in
Accordi Maggiori di Dominante ossia con la 7° Minore (7). In entrambi i casi indichiamo
la 5° alterata (b oppure#) dopo aver definito il tipo di settima ( oppure 7) e
il simbolo " / ":
X/b5 ad esempio C/b5 = (c, e, g#, b)
X7/b5 ad esempio C7/b5 = (c, e, gb, bb)
X7/#5 ad esempio C7/#5 = (c, e, g#, bb)
Osservazioni: Il caso della triade Aumentata con la 7° Minore (X7#5) è da considerarsi
come Accordo alterato in quanto tale tipologia non risulta esistere come conseguenza
diretta della canonica Armonizzazione di Scale Maggiori e Minori, ma come risultato
della diesizzazione della 5° di un Accordo di Dominante, ecco perché in questo caso
è preferibile indicarlo con la sigla X7#5 anziché X+7. Viceversa come specificato
precedentemente, l'Accordo X+ non è da considerarsi come Alterato in quanto risultante
come conseguenza della canonica Armonizzazione della Scala Minore Armonica e Melodica.
SIGLARE UN ACCORDO LIDIO, UN CASO PARTICOLARE DI ACCORDO A 4 VOCI
L'Accordo Lidio si trova sul IV° della Scala Maggiore. Attraverso la canonica Armonizzazione
della Scala in corrispondenza di questo grado otteniamo un Accordo Maggiore con
7° Maggiore (). Ciò che distingue questo Accordo da quello Maggiore con 7° Maggiore
che trovo sul I° (Ionico) è l'undicesima. Mentre l'11°
ottenibile sul IV° è aumentata (#), quella che troviamo sul I° è naturale (di fatto
non usata visto il forte attrito con la 3° Maggiore dell'Accordo). Evidentemente
se volessi far riferimento a un Accordo Lidio ho la necessità di indicare questo
grado alterato nella sigla, per esempio:
X/#11 ad esempio C/#11 (c, e, g, b, f#)
In molti casi questo accordo viene indicato in modo approssimato con la sigla X/b5,
per esempio:
C/b5 (c, e, gb, b)
Come possiamo osservare questa sigla indica che andiamo ad alterare la 5° dell'Accordo
per procurarci il suono all'ottava inferiore dell'11°
Aumentata, ma di fatto la 5° di un Accordo Lidio non è assolutamente alterata. Se
avessimo la necessità del suono dell'11° aumentata
all'ottava inferiore è consigliabile diesizzare la 4° dell'Accordo e mantenere intatta
la 5° ottenendo la seguente sigla:
X/#4 ad esempio C/#4 (c, e, f#, g, b)
Nel caso in cui desiderassi una sonorità reale come esposta nel precedente esempio,
sarebbe opportuno indicare, oltre alla diesizzazione della 4°, l'omissione della
5°:
Osservazioni: Tutto quello che abbiamo specificato in merito alla metodologia
per siglare correttamente un Accordo Lidio è da estendere anche al caso dell'Accordo
Lidio di Dominante (X7/#11) che troviamo come conseguenza diretta della canonica
Armonizzazione sul IV° della Scala Minore Melodica. Ulteriori specifiche
sull'11° e sui suffissi Addizionali (no, add,
omit, etc..) saranno trattati più avanti.
SIGLARE ACCORDI CON LA NONA (9°)
La 9° può essere aggiunta indistintamente sia alle triadi Maggiori, Minori, Diminuite,
Aumentate o Sospese, sia agli Accordi a quattro voci con 6° Maggiore e Minore e
a quattro voci con 7° Minore (7) e 7° Maggiore ().
SIGLARE LE TRIADI CON LA NONA (9°) AGGIUNTA
Quando dobbiamo siglare Accordi di triade con in aggiunta una o più voci che non
siano 7°, dopo aver siglato la triade si aggiunge tra parentesi il suffisso ADD
e il numero indicante la voce in oggetto (9, 11, 13), nel caso della 9° le sigle
corrispondenti sono le seguenti:
X (ADD9)
X- (ADD9)
Xo (ADD9)
X+ (ADD9)
Nel caso in cui la 9° fosse Alterata (b o #) è sufficiente indicare l'Alterazione
prima del numero 9, ad esempio:
X (ADD #9) oppure X (ADD b9)
Si utilizza il suffisso (ADD) ogni qualvolta che in un Accordo abbiamo la necessità
di "ADDIZIONARE" ad una triade una voce superiore alla 5° che non sia una 7° o una
6° e laddove la 6° e la 7° non siamo presenti tra le voci dell'Accordo, per esempio:
C (add9) (d, e, g, d) oppure D-(add9) (d, f, a, e)
F+(add9) (f, a, c#, g) oppure F#o(add9) (f#, a, c, g#)
Osservazioni: E' necessario fare molta attenzione quando si aggiunge una 9° a
una triade Diminuita in quanto questa voce da un punto di vista Armonico è fortemente
determinante nel caratterizzare la collocazione tonale dell'Accordo in oggetto.
Se aggiungo una 9° Maggiore (voce sita 1 tono sopra la Tonica riportata all'ottava
superiore) a un triade Diminuita sto indicando l'Accordo che viene a formarsi sul
VI° di una Scala Minore Melodica, mentre in tutti gli altri casi in cui troviamo
una triade Diminuita come normale risultate della canonica Armonizzazione delle
Scale Maggiori, Minore Armonica e Melodica la 9° corrispondente è Minore ("b", quindi
1 semitono la Tonica riportata all'ottava superiore), i gradi in oggetto sono il
VII° della Scala Maggiore, il II° e il VII° della Scala Minore Armonica e il VII°
della Scala Minore Melodica. In tutti questi gradi sono collocate triadi Diminuite
con la 9° Minore e tali Accordi devono quindi esseri siglati con il la simbologia
Xo(add b9).
SIGLARE ACCORDI A CINQUE VOCI CON LA 6° E LA 9°
Quando dobbiamo siglare Accordi a quattro voci di 6° (sia Maggiori che Minori) con
in aggiunta la 9° è sufficiente indicare l'Accordo di 6° e mettere il simbolo "/"
detto "slach" seguito dal numero 9 ad esempio:
X 6/9 oppure X b6/9
X- 6/9 oppure X- b6/9
SIGLARE ACCORDI A CINQUE VOCI CON LA 7°MAGGIORE () E LA 9°
Quando dobbiamo siglare Accordi a quattro voci di 7°Maggiore () con in aggiunta
la 9° è sufficiente indicare l'Accordo di 7°Maggiore seguito dal numero 9, ad esempio:
X9
X-9
Xo9
X+9
X9sus4
SIGLARE ACCORDI A CINQUE VOCI CON LA 7°MINORE (7) E LA 9°
Quando dobbiamo siglare Accordi a quattro voci di 7°Minore (7) con in aggiunta la
9° non è necessario specificare la 7° ne tanto meno utilizzare il simbolo slach.
Avendo già specificato con il simbolo delta () la 7° Maggiore, si rende superfluo
indicare anche la 7° Minore (7). Conseguentemente così facendo decade anche il motivo
per utilizzare il simbolo slach (/) tra la lettera indicante la Tonica dell'Accordo
e il numero successivo, quindi nella sigla sarà sufficiente indicare la lettera
corrispondente alla nota della Tonica e il numero 9:
X9 ad esempio C9 (c, e, g, bb, d)
X-9 ad esempio D-9 (d, f, a, c, e)
X9/#5 ad esempio C9/#5 (c, e, g#, bb, d)
X9sus4 ad esempio C9sus4 (c, f, g, bb, d)
Osservazioni: I principi con i quali sintetizziamo le sigle di Accordi a 4 voci
di varia specie, ma aventi in comune la 7° Minore più la 9°, non sono da riferirsi
esclusivamente al caso della 9°, ma valgono anche nel caso in cui oltre alla 9°
aggiungessi l'11° e nel caso in cui aggiungessi la 9°, l'11° e la 13°. Quindi le
sigle risultanti sono le seguenti, ad esempio:
C9 (c, e, g, bb, d), C11(c, e, g, bb, d, f), C13(c, e, g, bb, d, f, a) risulta
evidente che laddove si presenta una sigla con la lettera indicante la nota della
Tonica seguita dai numeri 9;11;13, fra le voci dell'Accordo sono presenti anche
tutte le voci sottostanti al grado più acuto. Così facendo agiamo in piena ottemperanza
ai requisiti fondamentali che regolano la metodologia per siglare gli Accordi, evitando
di proporre sigle inutilmente dettagliate come ad esempio C7/9/11/13. Tuttavia questo
principio di sintesi non è applicabile ad Accordi Maggiori con 7° Maggiore. A causa
del vincolo di consonanza tra le voci in questo Accordo si è soliti utilizzare l'11°#
e ciò ci costringe conseguentemente a specificare non solo questa voce, ma anche
la 9° e la 13°. La sigla dell'Accordo è quindi la seguente, C9/#11/13.
SIGLE DI ACCORDI A CINQUE VOCI CON LA 9°BEMOLLE (b) O LA 9° DIESIS (#)
La 9° è una voce che come la 5° può essere abbassata di un semitono, quindi bemollizzata
(b) o innalzata di un semitono, quindi diesizzata (#). In questi casi dopo aver
definito con la sigla opportuna l'Accordo a 4 voci seguito dal simbolo slasch "/"
posso aggiungere la 9° anteponendo il simbolo "b" o "#" al numero 9, ad esempio:
X6/#9 oppure b9, Xb6/#9
oppure b9
X-6/b9, X-b6/b9
X/#9
X-/b9
Xo/b9
X+/#9 oppure b9
X/#9sus4 oppure b9sus4
X7/#9 oppure b9
X-7/ b9
XØ/ b9
Xo7/ b9
Come possiamo osservare nello schema di sigle riportato sopra in corrispondenza
di alcune tipologie è presente una sola opzione di 9° alterata, l'altra opzione
può non essere usata, o a causa del vincolo di consonanza tra le voci dell'Accordo,
come nel caso dell'Accordo Maggiore con 7° Maggiore (X), oppure l'opzione mancante
risulterebbe essere la ripetizione di una voce già presente nell'Accordo a 4 voci
all'ottava superiore.
Osservazioni: Solo nei casi dei seguenti Accordi; X6/#9, X-/b9, Xo/b9,
X+/#9, X+/b9, X7/#9, Xo7/ b9, la 9° bemolle o diesis può essere considerata
realmente un'alterazione in quanto non ottenibile attraverso la canonica Armonizzazione
della Scala Maggiore, Minore Armonica e Melodica.
SIGLARE ACCORDI CON L'UNDICESIMA (11°)
L'undicesima di un Accordo corrisponde alla 4° giusta (2 toni e mezzo sopra la Tonica)
riportata all'ottava superiore. Questa voce viene usata al suo stato naturale oppure
può essere innalzata di 1 semitono e quindi diesizzata (#). In nessun caso viene
utilizzata l'11° bemolle (b), sia a causa del vincolo di consonanza tra le voci
dell'Accordo (vedi il caso di un Accordo minore dove l'11° bemolle creerebbe una
forte dissonanza con la 3° minore dell'Accordo) sia perché in certi casi l'11° bemolle
sarebbe la ripetizione di una voce già presente nell'Accordo all'ottava superiore
(vedi il caso di un Accordo Maggiore dove 11° bemolle non è altro che la ripetizione
della 3° maggiore all'ottava superiore). Tuttavia l'11° naturale non viene aggiunta
ad Accordi Maggiori con 7° Maggiore () per la forte dissonanza che viene a crearsi
con la 3° Maggiore dell'Accordo, ne consegue le che tipologie di Accordi che possono
arricchirsi della sonorità di questa voce sono gli Accordi Maggiori con 7° Minore
(7), gli Accordi Minori con 7° Minore (7) e più raramente Minori con 7°Maggiore
(), le sigle corrispondenti sono le seguenti:
X11 ad esempio G11 (g, b, d, f, a, c)
X-11 ad esempio D-11 (d, f, a, c, e, g)
X-11 ad esempio A-11 (a, c, e, g#, b, d)
Ovviamente possiamo anche aggiungere l'11° all'Accordo a quattro voci senza inserire
la 9°, in questo caso avvalendoci del simbolo slasch "/" le sigle relative sono
le seguenti:
X7/11 ad esempio G7/11 (g, b, d, f, c)
X-7/11 ad esempio D-7/11 (d, f, a, c, g)
X-/11 ad esempio A-/11 (a, c, e, g#, d)
L'UNDICESIMA AUMENTATA (#11)
Come anticipato nel precedente paragrafo l'11° è usata oltre che al suo stato naturale
con l'Alterazione diesis (#). Aggiungere questa voce ad Accordi Maggiori con 7°
Maggiore () conferisce all'Accordo un ambito tonale totalmente definito che è quello
del Modo Lidio, ossia ci conferma che l'Accordo in oggetto è costruito sul IV° della
Scala Maggiore, ma è altrettanto determinante quando posto su un Accordo Maggiore
con 7° Minore (7) in quanto conferma che l'Accordo in oggetto è relativo al Modo
Lidio di Dominante che si costruisce sul IV° della Scala Minore Melodica. Molto
raramente viene aggiunto ad Accordi Minori con 7° Minore (7) o con 7° Maggiore ()
a causa la scarsa efficacia sonora di questo contesto. In questo caso se volessimo
inserire tra le voci dell'Accordo anche la 9°, sia al suo stato naturale che alterato
(b9, #9), la voce in oggetto deve essere specificata nella sigla. Le sigle corrispondenti
sono le seguenti:
X9/#11 ad esempio C9/#11 (c, e, g, b, d, f#)
X9/#11 ad esempio G9/#11 (g, b, d, f, a, c#)
Ovviamente possiamo anche aggiungere l'11°# all'Accordo a quattro voci senza inserire
la 9°, in questo caso inserendo il simbolo slasch "/" dopo aver specificato tipologia
e la 7° dell'Accordo a 4 voci, le sigle relative sono le seguenti:
X/#11 ad esempio C/#11 (c, e, g, b, f#)
X7/#11 ad esempio G7/#11 (g, b, d, f, c#)
Osservazioni: Potrei aggiungere l'11° (sia naturale che #) anche alle voci degli
Accordi di triade, tuttavia questa soluzione non è molto praticata in quanto il
salto intervallare che intercorre tra la 5° dell'Accordo e l'11° essendo troppo
ampio rende poco definita la sonorità stessa dell'Accordo generando un impasto sonoro
più simile ad un tessuto melodico con il sostegno di un Accordo di triade, che non
un'immagine Armonica compatta e definita.
SIGLARE ACCORDI CON LA TREDICESIMA (13°)
La tredicesima di un Accordo corrisponde alla 6° (1 tono sopra la 5°) riportata
all'ottava superiore. Questa voce viene usata al suo stato naturale oppure può essere
abbassata di 1 semitono e quindi bemollizzata (b). In nessun caso viene innalzata
di un semitono, quindi diesizzata (#) in quanto la 13° diesis non è altro che la
ripetizione della 7° Minore all'ottava superiore e; mentre nel caso di un Accordo
Minore o Diminuito rappresenterebbe la ripetizione all'ottava superiore di una voce
già presente nell'Accordo, nel caso di Accordi Maggiori o Aumentati creerebbe una
forte dissonanza con la loro 3° Maggiore. In una canonica sovrapposizione delle
voci di un Accordo composto da 7 note la 13° ne rappresenta la sua massima estensione,
volendo procedere oltre la 13° siamo quindi costretti a ripetere voci già presenti
nel tessuto dell'Accordo all'ottava superiore. E' per questo motivo che l'uso della
13° è alquanto ristretto e limitato ad alcuni casi specifici. Nel caso di Accordi
Maggiori con 7° Maggiore () ad esempio, la 13° è usata molto raramente in quanto
si predilige far uso di questa sonorità inserendo la 6° tra le voci dell'Accordo.
Può essere aggiunta per arricchire la sonorità di un Accordo Minore con 7° Minore
(7) con le voci della 9° e dell'11°, ma l'utilizzo più frequente è quello di aggiungere
la 13° bemolle (b) alle voci di un Accordo Maggiore con 7° Minore (7), sia in concomitanza
con la 9° e l'11° o con varie combinazioni di voci miste non consecutive, sia al
loro stato naturale che alterate. In ottemperanza alle regole per siglare gli Accordi
già esposte in precedenza, qui di seguito ecco i vari esempi di sigle che si possono
ottenere con l'aggiunta della 13°, sia al suo stato naturale che bemolle(b):
X-13 ad esempio D-13 (d, f, a, c, e, g, b)
X13 ad esempio G13 (g, b, d, f, a, c, e)
Evidentemente le combinazioni potrebbero anche essere altre, ma la modalità per
siglare queste tipologie di Accordi è comunque la medesima.
Osservazioni: Dopo aver definito la tipologia di Accordo in oggetto e la relativa
7° se presente, con l'ausilio delle "parentesi curve" possiamo esprimere al loro
interno qualsiasi combinazione di voci da aggiungere all'Accordo. Nello schema di
sigle indicate sopra sono omessi molti esempi di Accordi possibili con la 13°, è
evidente che sebbene possibili, molte combinazioni non vengono di fatto utilizzate
nella regolare prassi compositiva in quanto per esprimere in modo opportuno certe
sonorità in genere si predilige usare Accordi con una diversa Tonica che riassumono
in modo più funzionale le tensioni espresse dalle voci alterate.
SUFFISSI LETTERALI
Come abbiamo visto in precedenza, quando abbiamo aggiunto la 9° ad un Accordo a
3 voci con l'ausilio della simbologia (add9), abbiamo introdotto l'utilizzo di due
elementi essenziali per esprimere con una sigla questa specifica sonorità dell'Accordo:
le "parentesi curve" e il suffisso "add". Tuttavia, all'interno delle parentesi
curve () oltre alle combinazioni numeriche di varie voci più o meno alterate, possono
essere inseriti anche vari suffissi letterali, come il già noto "add" che sta per
"addizionato", "aug" o "aum" che significa "aumentato", "omit" che significa "omesso"
e che può essere anche sostituito dal più funzionale "no". Chiaramente ognuno di
questi suffissi deve essere seguito da l'espressione numerica al quale il suffisso
è riferito. Qui di seguito alcuni esempi di sigle con i suffissi citati:
X (add9) ad esempio C (add9) (c, e, g, d)
Si potrebbe utilizzare il suffisso "add" anche per definire anche altri casi, ma
il suo impiego più corretto è quello esposto sopra, dove si aggiunge una 9° ad un
Accordo di triade. Di seguito altri esempi:
X7 (add#11) ad esempio G7 (add#11) (g, b, d, f, c#)
La sigla così costruita è indubbiamente corretta, ma poco funzionale e in questi
casi è sicuramente più semplice siglare l'Accordo con l'inserimento del simbolo
slasch (/):
X7/#11
In alcune raccolte di spartiti e griglie relative alle sigle degli Accordi compare
il suffisso "aug" che se posto prima dell'espressione numerica di una voce ne definisce
l'innalzamento di 1 semitono:
X6/9 (aug5) ad esempio G6/9 (aug5) (g, b, d#, e, a)
Tuttavia è sempre preferibile esprimere l'alterazione di una voce con i simboli
"#" e "b" e la successiva definizione numerica della stessa piuttosto che utilizzare
dei suffissi letterali, per esempio:
Oltre ai suffissi citati, che aggiungono o aumentano una voce a un Accordo, esistono
anche alcuni suffissi che vengono utilizzati per elidere una voce da una forma accordale,
è questo il caso del suffisso "omit" (omesso) che anteposto a un numero relativo
ad una voce elimina la voce in oggetto da quelle dell'Accordo:
Per evidenti motivi di semplificazione e di immediatezza, al suffisso "omit" è preferibile
sostituire il suffisso "no":
Osservazioni: Come abbiamo potuto osservare nei precedenti esempi, in
ottemperanza ai requisiti fondamentali per siglare gli Accordi è più opportuno optare
per alcuni suffissi piuttosto che per altri e in ogni caso è bene limitarne l'uso
a quei casi nei quali l'Accordo non può essere definito diversamente.
SIGLARE GLI ACCORDI IN FORMA DI RIVOLTO O CON BASSI DIVERSI DALLA TONICA
Nel corso degli anni i vari sistemi impiegati per siglare gli Accordi si sono evoluti
man mano che si andavano utilizzando progressioni Armoniche più complesse e raffinate.
La forma della sigla ha così cominciato ad essere sempre più definita e meno interpretabile
dall'esecutore al punto da divenire molto simile alla definizione delle note scritte
su pentagramma. Nella prima fase di questo processo "grafico – evolutivo" si iniziò
tramite le sigle a rappresentare l'Accordo nelle sue posizioni di rivolto.
ACCORDI IN FORMA DI RIVOLTO, per definire un Accordo nelle sue varianti di
rivolto è sufficiente indicare l'Accordo nella forma canonica (X-, X, X7, XØ, X
etc..) inserire il simbolo slasch (/) in infine indicare la nuova Tonica (Y, Z,
W, K) di riferimento che ci indica il rivolto, per esempio:
X/Y ad esempio C/E (e, g, c)
X-/Z ad esempio C-/G (g, cb, e)
X7/W ad esempio D7/C (c, d, f#, a)
X+/K ad esempio G+/D# (d#, f#, g, b)
Nella fase successiva furono espressi con le sigle anche Accordi con dei bassi diversi
dalle note delle voci dell'Accordo.
ACCORDI CON BASSI DIVERSI DALLA TONICA, con la stessa procedura utilizzata
per siglare gli Accordi in forma di rivolto si possono definire gli Accordi con
bassi differenti dalle voci stesse dell'Accordo. Per esempio:
C/D (d, c, e, g, b)
D-7/Eb (eb, d, f, a, c)
G7(b5)/A (a, g, b, db, f)
SIGLARE SOVRAPPOSIZIONI DI ACCORDI
Nella loro applicazione più estrema le sigle possono definire anche varie combinazioni
di Accordi sovrapposti. La metodologia utilizzata per rappresentare graficamente
questa casistica consiste nel sovrapporre varie sigle di Accordi in forma semplice
(X7, X-, Xo, X6 etc…) interponendo tra di loro il simbolo "fratto" (___ ),
per esempio:
ad
esempio
dal basso verso l'alto queste le note dell'Accordo (f#, a#, c#, d#, e, g, bb)
Questo procedimento per siglare gli Accordi potrebbe essere ancora più estremo rappresentando
sovrapposizioni di 3 differenti Accordi:
ad
esempio
queste le note dell'Accordo (c, f, g, a, c, eb, g, b, d#)
Osservazioni: Evidentemente questa metodologia utilizzata per siglare gli Accordi
è ottimale per indicare un determinato "voicing" e quindi è un efficace procedimento
che il compositore può adottare per indicare con molta precisione la sonorità di
suo interesse, vice versa questo sistema non risulta molto efficace per una Lead
Voice che dovesse improvvisare in quanto questa rappresentazione grafica degli Accordi
non suggerisce in modo chiaro un ambito tonale di riferimento. Da questo punto di
vista, nel 1° caso sarebbe molto più efficace la seguente sigla F#7(6 b9), mentre
nel secondo C-6/11.
SIGLARE GLI ACCORDI IN FUNZIONE DEI MODI
Quando passiamo dal formulare sigle in funzione di espressioni accordali, ossia
estensioni verticali dei suoni, alla formulazione delle sigle in funzione dei "Modi",
che sono successioni ordinate di suoni orizzontali, l'obbiettivo che si consegue
nel formulare delle sigle accordali cambia sostanzialmente. Mentre nel 1° caso lo
scopo è semplicemente quello di definire un gruppo di suoni in modo corretto attraverso
un procedimento grafico sia letterale che numerico, in questo caso la sigla risultante
è vincolata dalla necessità di definire un Modo di riferimento e quindi non deve
dar adito a differenti coincidenze sonore presenti in altri modi. L'Accordo di
D-7 ad esempio, così espresso non è in grado di definire un Modo Dorico, è infatti
evidente che possiamo ritrovare la medesima forma accordale non solo sul II° della
Scala Maggiore di "C", ma anche sul III° di quella di "Bb", sul VI° di quella di
"F", sul VI° di "A" Minore Armonica e sul II° della Scala Minore Melodica di "Bb".
Generalmente in questi casi si tende a demandare alla perizia dell'esecutore il
compito di eseguire una sigla appropriata per definire il Modo, semplicemente indicando
la Tonica del Modo seguita dal nome del modo stesso, per esempio:
X dorico ad esempio D dorico
In relazione a questa modalità di siglare i Modi, ecco qui di seguito le sigle in
relazione ai Modi della Scala Maggiore:
X ionico (I° Modo della Scala Maggiore)
X dorico (II° Modo della Scala Maggiore)
X frigio (III° Modo della Scala Maggiore)
X lidio (IV° Modo della Scala Maggiore)
X misolidio (V° Modo della Scala Maggiore)
X eolio (VI° Modo della Scala Maggiore)
X locrio (VII° Modo della Scala Maggiore)
Ecco sigle in relazione ai Modi della Scala Minore Armonica:
X ipoionico b6 (I° Modo della Scala Minore Armonica)
X locrio #6 (II° Modo della Scala Minore Armonica)
X ionico #5 (III° Modo della Scala Minore Armonica)
X lidio minore (IV° Modo della Scala Minore Armonica)
X misolidio b2 b6 (V° Modo della Scala Minore Armonica)
X lidio #2 (VI° Modo della Scala Minore Armonica)
X superlocrio dim (VII° Modo della Scala Minore Armonica)
Ecco sigle in relazione ai Modi della Scala Minore Melodica:
X ipoionico (I° Modo della Scala Minore Melodica)
X dorico b2 (II° Modo della Scala Minore Melodica)
X lidio #5 (III° Modo della Scala Minore Melodica)
X lidio dominante (IV° Modo della Scala Minore Melodica)
X misolidio b6 (V° Modo della Scala Minore Melodica)
X locrio #2 (VI° Modo della Scala Minore Melodica)
X superlocrio (VII° Modo della Scala Minore Melodica)
Osservazioni: In molti casi nell'indicare le sigle dei Modi con questa metodologia
oltre alla Tonica del Modo e l'indicazione letterale del Modo di riferimento, viene
anche specificato l'Accordo in forma di triade relativo alla Tonica in oggetto,
ad esempio "D- dorico". Tuttavia visto che tali sigle non hanno la funzione di definire
un Accordo è consigliabile adottare la forma più essenziale che è scritta sopra,
dove è sufficiente indicare la Tonica del Modo e la definizione letterale del Modo
stesso. Va inoltre ricordato che in certi testi alcuni Modi relativi alle Scale
Minori Armoniche e Melodiche potrebbero essere indicati anche con altri nomi, vedi
ad esempio il I° Modo della Scala Minore Melodica che certe volte può essere indicato
con il nome di EOLIO – MELODICO anziché IPOIONICO.
Nonostante le sigle accordali standard siano raramente usate per definire i modi
è comunque possibile procedere a questo tipo di definizione. Ciò che più conta è
l'accuratezza di inserire nella sigla in oggetto tutti i gradi che definiscono la
particolarità del Modo di riferimento e che rendono la sigla inapplicabile ad altre
Scale. Qui di seguito le definizioni dei Modi tramite le sigle accordali:
In base a questa modalità di siglare i Modi, ecco qui di seguito le sigle accordali
relative ai Modi della Scala Maggiore:
X4 ionico (I° Modo della Scala Maggiore)
X-7(6 4) dorico (II° Modo della Scala Maggiore)
X-7(b6 b2) frigio (III° Modo della Scala Maggiore)
X9/#4 lidio (IV° Modo della Scala Maggiore)
X13 misolidio (V° Modo della Scala Maggiore)
X-7/b6 eolio (VI° Modo della Scala Maggiore)
Xo b6(4 b2) locrio (VII° Modo della Scala Maggiore)
Ecco le sigle accordali relative ai Modi della Scala Minore Armonica:
X-/b6 ipoionico b6 (I° Modo della Scala Minore Armonica)
XØ6 locrio #6 (II° Modo della Scala Minore Armonica)
X+/4 ionico #5 (III° Modo della Scala Minore Armonica)
X-/#4 lidio minore (IV° Modo della Scala Minore Armonica)
X7/b9 misolidio b2 b6 (V° Modo della Scala Minore Armonica)
X/#9 lidio #2 (VI° Modo della Scala Minore Armonica)
Xo7 superlocrio dim (VII° Modo della Scala Minore Armonica)
Ecco le sigle accordali relative ai Modi della Scala Minore Melodica:
X-/6 ipoionico (I° Modo della Scala Minore Melodica)
X-4/b2 dorico b2 (II° Modo della Scala Minore Melodica)
X+/#4 lidio #5 (III° Modo della Scala Minore Melodica)
X7/#11 lidio dominante (IV° Modo della Scala Minore Melodica)
X7/b13 misolidio b6 (V° Modo della Scala Minore Melodica)
XØ9 locrio #2 (VI° Modo della Scala Minore Melodica)
XØ/b4 superlocrio (VII° Modo della Scala Minore Melodica)
Osservazioni: In alcuni testi quando viene affrontato l'argomento in oggetto
si predilige mantenere all'interno di un ottava il dettaglio di tutte voci necessarie
a definire un Modo. In questo caso si predilige una definizione che comprende anche
9°, 11° e 13° anche in funzione di un utilizzo più diffuso e pratico di certi tipi
di Accordi (è preferibile quindi adottare grafiche accordali come X9/#4
anziché X2/#4. Ovviamente se si procedesse a definire una serie di convenzioni
condivise, come ad esempio quella che l' Accordo che definisce il Modo IONICO è
semplicemente rappresentato dalla sigla X, mentre quello LIDIO da X/#11 e quello
LIDIO #2 da X/#9 tutte le estensioni delle sigle con la quali si
definiscono i Modi risulterebbero molto più semplici. In mancanza di questi dettami
teorici condivisi è evidente le estensioni dei suddetti Accordi devono obbligatoriamente
dotarsi di tutte le specifiche necessarie a definire in maniera inequivocabile il
Modo al quale si riferiscono.
Inserisci un commento
©
2013 Jazzitalia.net - Daniele Malvisi - Tutti i diritti riservati
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
COMMENTI | Inserito il 31/5/2016 alle 00:09:23 da "paulman" Commento: "Cmin7" significa correttamente "Do minore settima". "Cmaj7",invece,non significa "Do maggiore settima",come dovrebbe, ma "Do settima maggiore" in un sistema di nomenclatura armonica universalmente riconosciuto!!! No comment! | | Inserito il 4/6/2018 alle 14:43:43 da "luglic45" Commento: Innanzi tutto complimenti per il sito ! Poi vorrei chiedere: Qual'e' la diteggiatura e come si suona al pianoforte l'accordo MI7 fratto SI (MI7/SI) ? Grazie infinite. | |
Questa pagina è stata visitata 92.696 volte
Data pubblicazione: 17/03/2013
|
|