Per chi improvvisa da anni, ormai il problema non è più molto sentito, ma per chi
inizia ad improvvisare credo che uno dei problemi maggiori sia quello di operare
delle scelte.
Mi spiego meglio:
Abbiamo a disposizione una gran quantità di materiale per improvvisare (scale,
arpeggi, licks, accordi, effetti, cromatismi etc…) e la difficoltà a volte è: "quale
ci metto?"
Ricordo che i miei grandi maestri questa domanda l'hanno sentita spesso. E un'altra
ancora: "cosa hai pensato mentre suonavi questo passaggio?"
Di solito l'aiuto che possono dare gli insegnanti si fonda in sostanza sull'insegnare
ad INTERPRETARE i soli altrui. Si prende un assolo o anche un semplice passaggio
che ci piace e si guarda COSA sta facendo. Il problema è che non sempre si
tratta di una risposta univoca.
Per esempio quello che io posso interpretare come un arpeggio nella testa
del musicista poteva essere una serie di salti di terza, uno schema
insomma!
Alt! Lo so che hai pensato che è la stessa cosa, ma non è vero! È
la stessa cosa ai fini del RISULTATO ma non del PROCESSO mentale!
Spiegare COSA succede insomma non vuol dire spiegare anche il PERCHÉ.
Se devo quindi insegnare a qualcuno a suonare quello che suonano gli altri
va bene, se invece devo insegnare agli altri a pensare non va bene!
Siccome quindi, l'unica mente in cui riesco ad entrare è la mia (e neanche tanto
bene, per giunta), ho pensato di proporre alcuni passaggi tratti dai miei pezzi.
Non prendetemi per un megalomane, ci sono senz'altro musicisti che meriterebbero
di essere analizzati con maggiore attenzione di me ma, ripeto: nella loro testa
non posso entrare!
Partiamo quindi con l'analisi di un pezzo del solo di "All of me" dell'album
Jazz Prologo e analizziamo la questione da 3 possibili angolazioni: (1) scala
(2) arpeggio (3) il mio reale ragionamento.
Sotto la partitura trovate quindi questi 3 livelli:
1) Nella prima riga viene indicata come scala di riferimento il G maggiore
che alla battuta 3 diventa E maggiore.
2) La seconda riga vi dice che l'arpeggio è quello della partitura (G6 poi
B7)
3) La terza riga contiene il tentativo di spiegare quello che mi è passato per la
testa.
I numeri sotto la tablatura indicano i gradi delle note riferiti ovviamente
alla scala o all'arpeggio corrispondente.
Potete scaricare il file audio di questa parte del solo qui:
All of me (solo) Alle Montecchi
Come potete notare da queste prime quattro battute, al di la di scale e arpeggi
il mio ragionamento è stato molto semplificato dalla decisione di seguire (ottavata)
la linea melodica della voce.
Ho aggiunto degli ABBELLIMENTI come il cambio ritmico della prima
battuta (nella melodia avrei dovuto suonare il G 3 volte) o l'appoggiatura
in sweep picking della battuta 3 dove, ‘strisciando' sull'accordo dell'armonia,
mi sono diretto all'obiettivo: la nota della melodia.
Anche il cromatismo che inizia alla fine della battuta 4 è un abbellimento
dato che è destinato a concludersi su una nota della melodia.
Nelle successive 4 battute troviamo gli stessi concetti delle prime, lavoriamo sulla
melodia con qualche abbellimento. Per spiegare cosa accade invece sull'ultima parte
dell'ottava battuta osservate attentamente cosa succede dopo:
Il lick che ho iniziato nella battuta 8 continua quasi fino alla fine della battuta
nove ed è basato sull'accordo di B7 al 7° tasto della tastiera. In realtà
per me i lick non sono frammenti da eseguire pedissequamente nello stesso
modo ma ‘idee' da modificare in opera.
Per capire dove nasce questo passaggio potete ascoltare il riff iniziale
di George Benson in California PM (ovviamente in un'altra tonalità,
nel brano di Benson è un E7).
Dopo avere concluso il passaggio giocando sulle note dell'accordo (1°, 5 e 7°
grado) mi sono proiettato all'accordo successivo facendo un misto tra
un arpeggio e una scala. Dico un misto perché anche se si tratta sostanzialmente
di una pentatonica di G, in realtà io nella mia testa penso alla
posizione dell'accordo di Em7 al 7° tasto e infatti vedete che il passaggio
si chiude su un F# che è il 2° grado di Em7 e non c'è nella
scala di G pentatonica.
Questa dodicesima battuta continua un passaggio iniziato alla fine dell'undicesima
battuta. In questo caso ho operato una sostituzione e ho suonato l'accordo
di Cmaj7 al posto del Em7, che come sapete possono essere sostituiti.
Ho usato l'arpeggio del Cmaj7 e ho concluso sul 3° grado che corrisponde
al 1° grado dell' Em7.
Come potete quindi vedere c' è una bella differenza tra il pensare alle scale e
agli arpeggi ‘NOTA per NOTA' e appoggiarsi a strutture che RAGGRUPPANO
questi concetti permettendoti di usarli e di SCARICARE il cervello in modo
da poter curare espressività e colore.
Naturalmente non sto dicendo che in queste circostanze dovete ragionare come ho
fatto io. Sono sicuro che se suonassi 100 volte lo stesso passaggio non rifarei
2 volte le stesse scelte. Quindi quello che vorrei trasmettere è COME combinare
le molte POSSIBILITA' che abbiamo.
Se pensate che sia interessante fatemelo sapere e vedremo di continuare con altri
esempi!
BUON LAVORO!
Alle Montecchi
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05/04/2017 | LEZIONI (chitarra): (B. Patterson, T. De Caprio, M. Ariodante, G. Continenza, G. Continenza, G. Fewell, N. Di Battista, A. Ongarello, D. Comerio, A. Tarantino, S. Khan, A. Bonardi, M. Falcone, A. D'Auria) |
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Data pubblicazione: 26/09/2010
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