E' possibile osservare qualsiasi insieme di note riferendosi all'intervallo che c'è tra le note stesse: ad esempio, se abbiamo un accordo formato dalle lettere C, F e G, [ES1] avremo un accordo formato da tre note e due intervalli (considerando l'accordo solo allo stato fondamentale - tralasciando cioè i suoi rivolti - e considerando solo gli intervalli interni), ovvero l'intervallo che c'è fra C ed F e l'intervallo che c'è fra F e G; naturalmente l'intervallo fra C e G sarà la somma dei due intervalli precedenti.
Nella fattispecie l'intervallo fra C ed F è un intervallo di quarta, poiché per definizione l'intervallo di quarta è una distanza di cinque semitoni e fra C ed F ci sono proprio cinque semitoni di distanza [ES2], e l'intervallo fra F e G è un intervallo di seconda naturale, ove per definizione l'intervallo di seconda è una distanza di due semitoni e fra F e G ci sono appunto due semitoni [ES3].
La denominazione di questo accordo sarebbe Csus4, ovvero un accordo sospeso (privo della terza) con l'aggiunta della quarta giusta. Quindi gli accordi a quattro voci daranno luogo in questa logica a tre intervalli, gli accordi a cinque note a quattro intervalli e così via.
Possiamo in questo modo prescindere inizialmente dai soliti accordi che già conosciamo e provare a formare degli accordi in maniera anche arbitraria sommando via via degli intervalli alla nota di partenza. Ad esempio, se scegliamo di usare questi intervalli in sequenza: quinta giusta (7 semitoni), terza maggiore (4 semitoni) e ancora una terza maggiore (4 semitoni), ipotizzando di partire da un C, avremo queste note: C, G, B, Eb [ES4]; da un'analisi successiva ci rendiamo conto che in questo caso abbiamo formato un accordo di C-maj7, cioè un accordo minore con la settima maggiore, ma nulla ci vieta di formare accordi bizzarri o addirittura inqualificabili altrimenti: si pensi a una successione di tre intervalli di settima maggiore, sempre partendo dal C; avremmo queste note: C, B, Bb, A [ES5]...beh, vi sfido a trovare un nome per questo accordo!!! Perciò un approccio intervallare di questo tipo ci può aiutare a svincolarci dalla solita gabbia degli accordi tradizionali e portarci all'esplorazione di nuove strade armoniche, dandoci nuova linfa in sede compositiva. Tra l'altro è proprio su questo genere di considerazioni che si forma la cosiddetta "armonia quartale", in cui si usano accordi formati da intervalli interni di quarta (5 semitoni) o di quarta diesis, sia in modo diatonico (all'interno delle note di una tonalità), sia in modo atonale [ES6] Inoltre spesso si scoprono cose molto stimolanti prendendo in esame accordi che già conosciamo usando questa nuova logica.
E' molto interessante anche sperimentare cosa vien fuori aggiungendo sempre lo stesso tipo di intervallo, soprattutto riferendosi a intervalli abbastanza ampi, ad esempio si può provare con l'intervallo di quinta giusta: a un G aggiungiamo sempre delle quinte e otterremo G, D, A, E, B [ES7]
Concludo offrendovi un breve brano [ES8] totalmente improvvisato dal sottoscritto che si basa proprio su questa ricerca di intervalli che prescinde totalmente dalle regole armoniche di ogni tipo, concretizzandosi in qualcosa di molto simile a "buttare le mani a caso sulla tastiera, ma con consapevolezza di quello che si sta facendo".
L'improvvisazione sulle progressioni di accordi
Il nuovo DVD di Marcello Zappatore
(click) |