Enrico Rava & Parco della Musica Jazz Lab
My Songbook
Roma Jazz Festival - 20 novembre 2014
di Nina Molica Franco
foto di
Riccardo Rossini
Se il nome è quello di
Enrico Rava,
uno degli artisti che è possibile considerare un pezzo sacro della storia del jazz
italiano, le aspettative schizzano su alle stelle in un baleno. Il problema delle
aspettative è che quando vengono tradite, l'amaro in bocca fatica ad andare via.
Enrico Rava
e il Parco della Musica Jazz Lab hanno presentato al Roma Jazz Festival My Songbook,
un progetto tramite il quale il grande trombettista ha riproposto i brani più
rappresentativi della sua carriera in una chiave un po' diversa. Infatti, ad accompagnarlo
sul palco una schiera di musicisti relativamente giovani, per i quali Rava è sicuramente
un maestro: Mauro Ottolini al trombone, Dan Kinzelman al sax tenore,
Daniele Tittarelli al sax alto, Marcello Giannini
alla chitarra elettrica, Giovanni Guidi al pianorte,
Stefano Senni
al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria.
Da Espejismo Ratonera
a Todo o Amor, ispirato da una poesia di Macedonio Fernandez, da Overboard
a Cornette, l'evidente omaggio a
Ornette
Coleman, la selezione di brani operata da Rava corrisponde sicuramente
ad un'immagine di un jazz di ampie vedute, ricco di contaminazioni e di influenze.
Ciò che è mancato è sicuramente un pizzico di creatività nella gestione degli assoli,
da parte dei vari musicisti. Discorso a parte merita Ottolini, il cui estro e la
cui performance non hanno invece lasciato alcun dubbio.
In generale, la tendenza
musicale verte verso una situazione riconducibile ad un caos multiforme, del quale
a fatica è possibile ritrovare la matrice di origine. Tutto ciò si traduce in chiassosi
cluster, anche piuttosto violenti da parte di Guidi, e in una disordinata conduction
da parte di Rava che di volta in volta si avvicina ad ogni musicista per suggerirgli
quale percorso da seguire e come strutturarlo.
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 21/12/2014
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