Stefano Bollani: concerto per Quintetto e Catering
10 -15 Agosto 2006 - 19° Festival Internazionale Time in Jazz Berchidda (SS)
di Roberto Botta
L'edizione appena conclusa del
Time in Jazz
ha avuto come tema dominante il rapporto, non solo concettuale, tra musica e cibo;
una delle serate più interessanti di questo festival si e' vissuta la serata del
13 Agosto, con lo
Stefano
Bollani Quintet in scena con un Concerto per Quintetto e Catering,
alla testa di una formazione composta da Mirko Guerrini ai sassofoni e flauti,
Nico Gori
ai clarinetti e sassofoni,
Cristiano Calcagnile
alla batteria e Ares Tavolazzi al contrabbasso.
Bollani
ci ha già abituati a degli spettacoli compositi, nei quali alla musica si accompagnano
manifestazioni goliardiche del suo estro esuberante; in questo concerto la trovata
stravagante è stata quella di trasmettere come accompagnamento musicale alcuni ritagli
audio di scene di film che hanno raccontato diversi aspetti del rapporto tra uomo
e cibo in maniera originale: contemporaneamente il quintetto suonava un tema. E
per citare alcuni scene, quelle che hanno ricevuto più applausi:
da
"Un americano a Roma" la celebre frase sui Maccheroni: "…Maccherone m'hai
provocato e io te distruggo!", da "La vita è Bella" la prova del cuoco
di Benigni che improvvisa un improbabile campionario di assurdità culinarie, e forse
il più riuscito, la scena tratta dal film "Bianca", in cui Moretti invitatosi
a casa dell'alunno intraprende un delizioso dialogo col padre dello studente: La
Sachertorte...
- Cos'è?
- Cioè lei praticamente non ha mai assaggiato la Sachertorte?!...
- No.
- Va be' continuiamo così, facciamoci del male!!!
Al di là del lato ludico, come già ribadito sempre presente nei concerti-spettacolo
di Bollani,
l'elemento più interessante è stato l'intimo dialogo tra gli aspetti puramente musicali
e ritmici, per intenderci il significante, e quello invece relativo al significato,
al testo, nel nostro caso i dialoghi tratti dai film: e in questa produzione originale
entrano chiaramente in gioco le singole personalità dei musicisti che creano le
suggestioni in musica, delle impressioni sul cibo, spunti in progress rapportati
al canovaccio sonoro del film; e proprio le peculiarità dei musicisti, di estrazione
musicale diversa ed eterogenea con varie esperienze all'attivo, contribuisce alla
ricerca di sound sempre diversi e soprattutto imprevedibili: Mirko Guerrini,
egregio sassofonista, oltre ad aver collaborato con importanti personalità jazzistiche
quali Dave Liebman,
si
è occupato anche di musica sinfonica, così come l'altro sassofonista e clarinettista
Nico Gori
anch'esso con un curriculum che include importanti collaborazioni in ambito pop.
Stesso discorso vale per Ares Tavolazzi, che ha fatto parte negli anni settanta
dei mitici e mai dimenticati Area di Demetrio Stratos, ma anche, successivamente,
del gruppo che accompagnava Guccini.
Al di là dei singoli percorsi formativi, vorrei però segnalare per la
brillante prova data a Berchidda, il batterista
Cristiano Calcagnile,
che è riuscito ad accompagnare in maniera esemplare il quintetto, creando una sorta
di collante perfetto tra le varie anime del gruppo, stimolando la già forte inclinazione
del Quintetto alla sperimentazione e all'improvvisazione.
Stefano
Bollani che ha scelto intenzionalmente di esibirsi con il gruppo denominato
i "Visionari" dal nome
dell'omonimo album del 2006 (Label Bleu) ha
ribadito in più occasioni il senso di questo gruppo e di questa musica appunto visionaria:
"I Visionari è in realtà anche il nome del gruppo", racconta, "ed è venuto
fuori dopo aver composto le tre visioni incluse nel CD, tre brani lenti che sono
altrettanti piccoli fiorellini ispirati dalle Visions Fugitives di Prokofiev, compositore
che amo molto. Queste e tutte le altre composizioni originali del disco sono state
discusse e arrangiante assieme agli altri: quando ho costituito questo quintetto,
volevo avesse un suono personale e quindi dietro ad ogni cosa che facciamo insieme
c'è un lavoro collettivo".
Bollani
pone la qualità narrativa dei suoi brani al servizio del racconto, ma non sfugge
mai alla tentazione di improvvisare qualcosa di astruso, magari una singola nota
a pezzo apparentemente concluso, oppure di concludere il pezzo con un incipit:
piuttosto che eseguire lo spartito, si alza, rumoreggia, verseggia sui musicisti,
poi si siede al piano, suona compostamente, poi quando meno te lo aspetti, ti taglia
il pezzo di netto.
Questo è il
Bollani
di Berchidda, uno dei più grandi autori di parossismi espressivi in musica: erudito,
a tratti sentimentale, ora accademico e spietatamente cinico, mai banale. A tal
fine occorre aver presente che esiste approssimativamente una letteratura in merito
alla collocazione del musicista
Bollani
nel panorama musicale: può piacere o meno, qualcuno non lo considera un jazzista
puro, "troppe contaminazioni", forse è probabile che non lo sia integralmente,
ma di certo il pianista ha fatto bene al jazz italiano, ha creato degli stimoli,
un'esortazione alla creatività.
Durante il bis è salito sul palco il padrone di casa,
Paolo Fresu,
al quale il pianista ha dedicato il pezzo
Sardità, che cantato in
dialetto maccheronico quasi all'unisono dal sestetto, rappresenta in musica, in
maniera goliardica, alcune immagini della Sardegna, tra le quali spiccano un famoso
liquore al mirto, e lo stesso
Paolo Fresu,
parte integrante di questa sardità.
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
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Data pubblicazione: 08/10/2006
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