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Giovanni Scasciamacchia Trio with Fabrizio Bosso
Hope
Abeat (2013)
1. Hope (Scasciamacchia)
2. Dolce Tema (Scasciamacchia)
3. Diversità (Scasciamacchia)
4. Body And Soul (Green, Sour, Heyman)
5. Incertezze (Scasciamacchia)
6. In Walked Bud (Monk)
7. For Elvin (Scasciamacchia)
8. Incanto (Scasciamacchia)
9. Carillon (Scasciamacchia)
Fabrizio Bosso - trumpet Roberto Tarenzi - piano Aldo Vigorito - doublebass Giovanni Scasciamacchia - drums
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Speranza, ma non solo. È pieno di sentimenti positivi questo album che nel nome
e nella formazione racchiude il presagio dell'ottimismo che lo attraversa. Per la
rara quanto strategica occasione di un batterista alla guida, per il valore aggiunto
apportato dalla presenza di una tromba del calibro di Bosso, per la pulita eloquenza
dei titoli, per la freschezza compositiva. E soprattutto - quasi fosse il naturale
effetto di sperimentate alchimie - per le belle sensazioni che trasmette. Basta
uno sguardo alla tracklist per farsene un'idea. Le sette composizioni di Scasciamacchia
- a cui si aggiungono due intramontabili standard (Body And Soul e
In Walked Bud) - sono, infatti, portatrici sane di emozioni, già solo per
il potere evocativo che certe parole hanno (specie quelle con l'ardua funzione di
titolare). Così, dolcezza è proprio ciò che ci sia aspetta di trovare e che, senza
delusione d'attesa, si scopre nel Dolce Tema: una poesia musicale
delicatamente introdotta dal pianoforte di
Roberto Tarenzi
e romanticamente parafrasata dalla tromba di Bosso e del contrabbasso di
Aldo Vigorito.
Un'avvolgente suggestione è, invece, racchiusa nell'Incanto scandito dal
morbido tocco della batteria di Scasciamacchia, quasi un leitmotiv armonico capace
di equilibrare il peso specifico delle altre tre sonorità. E da farlo in maniera
così impeccabile da rimandare, di lì a poco, alla conciliante immagine di un
Carillon, data la corda dell'ultimo brano. C'è contagioso entusiasmo nella
Diversità dipinta dall'incalzante ritmo della tromba di Bosso ed esaltata
dall'ipnotico assolo di Scasciamacchia. Persino le Incertezze possono declinarsi
in positivo in queste note capaci di esprimere quella tensione tra vitalità e languore
che alimenta e sorregge, ancora una volta, la speranza.
Alessandra V. Monaco per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 05/01/2015
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