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Max De Aloe - Marcella Carboni
Pop Harp
Abeat ABJZ 114 (2013)
1. Oblivion (A.Piazzolla)
2. Eu preciso de voce (A.C.Jobim)
3. Sicilienne (G.Faurè)
4. Rebulico (H.Pascoal)
5. King Kong ha gli occhi lucidi (M. De Aloe)
6. Ciao Manu! (M.Carboni)
7. Here, there and Now (J.Lennon/P.McCartney)
8. Cheek to Cheek (I.Berling)
9. Il bosco che chiamano respiro (M. De Aloe)
10. Carinhoso (Pixiguinha)
11. Ul Giuan Marcora (M.De Aloe)
12. Rivu Isganiu (M.Carboni)
13. Sister Moon (Sting)
Max De Aloe - armonica cromatica Marcella Carboni - arpa
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Edito nel 2013 per la Abeat Records, Pop
Harp è un disco che vede protagonista un duo inedito, armonica cromatica e arpa.
Max De Aloe
ha all'attivo album interessanti come "L'anima delle cose"(2003),
"Apnea"(2009) e "Bjork on the Moon"(2012)
e insieme all'ottima Marcella Carboni unisce le sue forze e la sua creatività
per dare vita a questo nuovo lavoro ricco di classe e capace di attingere dai generi
più disparati dal pop, alla bossanova, al rock ma senza dimenticare la tradizione
jazzistica.
Si passa così dalla bossa gioiosa di "Eu preciso de voce" (A.C.Jobim) all'introspettiva
rilettura di "Oblivion". Da notare in questo brano come l'arpa (strumento atipico
per il jazz) dispensa note celestiali e ricche di magie mentre più malinconica risulta
l'armonica di De Aloe.
Ma i musicisti amano anche divertirsi senza per questo risultare banali e allora
ecco anche le divertente "Ciao Manu!", brano dal mood variabile e con un incedere
a tratti vagamente reggae, e la rilettura di "Cheek to Cheek".
Non possono passare inosservate "Sister Moon", sognante e suggestiva, e le atmosfere
francesi di "Sicilienne" entrambi pezzi che mostrano la voglia dei musicisti di
mettersi in gioco in ambiti differenti ma senza perdere di vista la loro materia
di riferimento.
L'alchimia funziona grazie al fatto che il duo riesce a intrattenere l'ascoltatore
ma senza per questo rendere il lavoro leggero e prevedibile.
Max De Aloe
ha un fraseggio denso, pulito e duttile. Marcella Carboni sfodera arpeggi incisivi e impeccabili frutto anche della
sua formazione di stampo classico. Tra i due si nota un'empatia fuori dal comune
nessuno limita l'estro dell'altro ed entrambi sanno conferire raffinatezza anche
ai momenti più leggeri del disco.
Al primo impatto forse potrebbe venire fuori un senso di manierismo e staticità, ma è una sensazione destinata a svanire dopo ripetuti ascolti grazie anche alla
grande capacità comunicativa di De Aloe e della Carboni.
Francesco Favano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 28/04/2014
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