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Nu-Drop
Nu-Drop
Music Center 2010
O'Fashion Mood:
1. Black Moon
2. Camel's Blues
3. A Shadow Of Solitude
4. How Sarah Thrills
5. Le port de beaulieu
6. The Day Of Your Return
Nu-Drop Style:
7. Sohraia
8. Who's Cryin For The Man
9. Love Is Over Matter
10. You Did, You Don't
11. Nothing By Chance
Lia Invernizzi
- voce
Piera Quirico - chitarra
Silvia Cucchi - pianoforte
Claudia Natili - basso e contrabbasso
Barbara D'Alessio - batteria
OSPITI:
Max De Aloe
- armonica
Alfredo Ponissi - flauto, sax tenore
Claudio Allifranchini - sax soprano, alto sax
Sempre più smentito Paolo Conte quando afferma che le
donne odiano il jazz. A riprova di ciò v'è il quintetto Nu-Drop: cinque giovani
donne che hanno fatto del jazz la loro condizione di vita artistica. Senza apparire
misantropo, è bene dire anche che – spesso – sono le donne a fornire nuova linfa
vitale ai canoni della musica afro-americana, come in questo caso. Nuova energia
che deriva da un buon carico d'esperienza che ogni singola componente ha nel suo
personale fardello e che ha riversato all'interno di questa opera prima eponima.
Il progetto ha le radici nel gruppo Jazzcats combo, formatosi nel
2007 e che, l'anno successivo, ha subito l'innesto
della chitarrista Piera Quirico e di Silvia Cucchi al pianoforte,
che vanno ad unirsi alla vocalist
Lia Invernizzi
ed alla ritmica formata dalla bassista Claudia Natili e Barbara D'alessio
alla batteria.
E'
Lia Invernizzi,
impegnata e creativa compositrice e cantante a dare voce a Nu-drop. Lo fa ispirandosi
ad un'affermazione di Miles Davis: "Le canzoni devono poter essere cantate
dalla gente che le ascolta". Quindi tesse nuove musiche, lavorando anche su
composizioni di Ponissi, Allifranchini, De Aloe, Grecchi,
Lavia che tracciano due vie: 'O Fashion Mood e Nu – Drop Style.
Un disco bifronte, quindi, alla prima parte è dato raccontare
la tradizione, sempre con originals, e con ampi passaggi swing, come in Camel's
Blues dove
Lia Invernizzi sfodera una voce grintosa con l'armonica di
Max De Aloe
a far da contraltare con cromatismi ben nitidi. La malleabile e sensuale A Shadow
Of Your Solitude, ballad che vede impegnato il tenore di Alfredo Ponissi
sulle trame billevansiane intrecciate da Silvia Cucchi. E così passando per
How Sarah Trills, dove colpisce nel segno l'abilità equilibrata e la velocità
perfettamente controllata di Piera Quirico. Sei brani dal sound gustosamente
retrò ottimamente eseguiti, grazie anche ad una ritmica impeccabile. Da qui
in poi il registro cambia, ma non in modo radicale. I suoni vintage trovano
un gustoso ammodernamento ed una nuova comunicativa nel mid-tempo e nella metrica
della canzone (Love Is Over Matter, con arabeschi di particolare intensità
e toni orientali alternati ad un tocco bacharachiano).
E' sicuramente un'ottima prova quella fornita dalle cinque musiciste.
Traspare a chiare lettere un sentito interplay; soprattutto l'affiatamento è evidente
tra le corde del basso e contrabbasso della brava Claudia Natili, dotata
di un eloquente senso del tempo in combine con il drive e le misurate calibrazioni
della batterista Barbara D'Alessio, dalla spiccata geometricità anche con
le spazzole. L'alto sax ed il soprano di Claudio Allifranchini, limpido e
svariatissimo, l'immaginazione melodica dell'armonica cromatica di
Max De Aloe
e Alfredo Ponissi, che alterna flauto e tenore con autorevole personalità,
completano il tutto.
Un percorso che le cinque musiciste devono continuare, magari
osando anche di più nella parte dedicata alla renovatio, terreno fertile
e nel quale le idee e la stentorea voce di
Lia Invernizzi
troverebbe maggiore soddisfazione.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 19/06/2010
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