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Nino La Montanara - Sri Hanuraga - Francesco Angiuli
The Visual
Abeat (2014)
1. Kyubi
2. My Favorite Things
3. Spark
4. 23-10
5. Minor Blues
6. Every Day
7. Spyros The Dragon
8. After The Rain
Sri Hanuraga - pianoforte Francesco Angiuli - contrabbasso Nino La Montanara - batteria
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Cosa ci fa un giovane pianista indonesiano, con studi accademici olandesi, insieme
a due musicisti pugliesi? La risposta, in questo caso, è semplice: buono, schietto
e vigoroso jazz. Da un po' di tempo a questa parte, l'Asia di talenti ne sta sfornando
parecchi: tutti eccellenti tecnicamente, alcuni troppo virtuosi buoni a colpire
i più facili all'estasi, altri che sanno unire la tecnica – irreprensibile – con
il gusto della musica e non solo dei muscoli. Hanuraga appartiene a quest'ultimo
emisfero luminoso e qui ha trovato (è vero anche il contrario) degli eccellenti
compagni di viaggio che ben interpretano le sue cinque composizioni, completate
da due perle di
John Coltrane: "My Favorite Things" (firmata, è vero, dalla
premiata coppia Rodgers-Hammerstein) e "After The Rain". La prima ha il nerbo
del suo interprete per antonomasia con una cadenza e tempi più vellutati, meno insidiosi
ma altrettanto gradevoli anche per i cambi di metrica nella struttura del brano.
"After The Rain" gioca sui suoni del piano elettrico e sulle abili spezzature
ritmiche down-beat di La Montanara. La trilogia si chiude con "Every Day"
di Carly Comando, brano minimalista che qualche anno fa ha avuto un virale successo
grazie al "magico" mondo dei video in Internet. Hanuraga lo rilegge forte della
sua conoscenza della musica classica, aprendo delle porte di un'inaspettata forza
lirica, probabilmente sconosciuta allo stesso autore, così i diversi registri si
mescolano fino a fiondarsi nelle sapide spazzole di La Montanara. Il pianista indonesiano
ama accompagnare le sue note cantandole a mezza bocca, soprattutto quando i passaggi
si fanno più caldi, specialmente in quelli di legato.
Le composizioni di Hanuraga si muovono all'interno del modern mainstream, più spinto
come in "Kyubi", con Angiuli a fare da propulsore con una tecnica rigorosa
e al contempo capace di sottolineare tutte le variazioni armoniche. La Montanara
con i piatti tesse strutture d'ampio respiro, introduce, semina e lascia che Hanuraga
raccolga le provocazioni, come in "Sparks", che agita i ricordi del jazz anni
Settanta.
Hanuraga prosegue la grande tradizione del piano jazz: ritardi, appoggiature, anticipi,
accordi di sostituzione, un amore per il cromatismo che non fa dispetti alla sua
oculata vigoria.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/10/2014
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