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Claudio Bianzino 4et feat. Alberto Mandarini
Gigiabbo
dodicilune (2013)
1. Gigiabbo
2. Il leone e la gazzella
3. Lo specchio degli occhi
4. Tanghelli
5. Foggy Waltz
6. Quasi trentanove
7. Il lungo viaggio
8. Gongolo
Claudio Bianzino - soprano, tenor saxophones Alberto Mandarini - trumpet, flugelhorn Davide Calvi - piano Stefano Profeta - double bass Nicola Stranieri - drums
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73100 LECCE
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web: www.dodicilune.it
Gigiabbo. "Un titolo così suscita curiosità. È una parola, un suono?, che risale
alla prima infanzia, pronunciata da Claudio forse prima ancora di dire mamma, papà."
– racconta il booklet. Un inizio, insomma. Quasi profeticamente riproposto a battesimo
di questo lavoro di esordio discografico, in cui il talentuoso Bianzino è autore
di tutte le composizioni e garbato leader di un quartetto, a tratti allargato in
virtù di un prezioso featuring. Nella fattispecie, ad ospitare Alberto Mandarini,
alla tromba e al filicorno, è il padrone di casa, al sax (soprano e tenore), in
compagnia di Davide Calvi, al piano, Stefano Profeta, al contrabbasso, e
Nicola Stranieri, alla batteria. Il profumo di quello che si gusterà, lo
si avverte entrando, sull'uscio della title track: l'elegante apertura del
piano è presto seguita dal lieve tocco della batteria, che delicatamente incoraggia
l'incontro col sax soprano. Ne vien fuori un dialogo leggero, variegato, coinvolgente.
Poi l'ingresso in scena dello special guest. "Fiato ai fiati" e che le danze abbiano
inizio: l'interpretazione de Il leone e la gazzella traveste Mandarini e
Bianzino da protagonisti di un'incalzante inseguimento dal ritmo swingato. L'avvincente
corsa dei due continuerà qualche traccia più in là, nel passo veloce e deciso di
Quasi trentanove. Nel frattempo, a restituire respiro ci pensano Lo specchio
degli occhi, una romantica ballad dai toni nostalgici, e Foggy Waltz,
languido brano di sentimentale ispirazione. Il dosato equilibrio tra passaggi dinamici
e momenti malinconici non solo contraddistingue la riuscita alternanza dei brani,
ma si condensa tanto in Tanghelli quanto ne Il lungo viaggio. In chiusura,
lasciando spazio all'improvvisazione, tutti - ospite compreso - sembrano ispirare
Bianzino a pronunciare un'altra parola: Gongolo. Con la stessa spensierata
spontaneità di quell'espressione primordiale. Quasi a ricordarne un po' il suono.
E il senso.
D'altronde, Gigiabbo "musicalmente di senso ne ha parecchio".
Alessandra V. Monaco per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 01/03/2015
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