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Venezia Jazz Festival 2010

23 luglio – 1°Agosto 2010
di Giovanni Greto
foto di Elisa Tessarin

23 luglio 2010
Piazza san Marco
Pat Metheny Group
Pat Metheny - chitarre
Lyle Mays - pianoforte
Steve Rodby - contrabbasso
Antonio Sanchez - batteria


24 luglio 2010
Piazza san Marco
Norah Jones
Norah Jones - voce
Sasha Dobson - chitarra
Smokey Hormel - chitarra
John Kirby - tastiere
Gus Seyffert - basso elettrico
Joey Waronker - batteria


25 luglio 2010
Collezione Peggy Guggenheim
Duck Baker trio
Duck Baker - chitarra acustica
Alex Ward - clarinetto
Joe Williamson - contrabbasso

27 luglio 2010
Teatro La Fenice
Yamandù Costa
Yamandù Costa - chitarra a 7 corde

Esperanza Spalding Quartet
Esperanza Spalding - contrabbasso
Leonardo Genovese - pianoforte
Riccardo Vogt - chitarra
Dana Hawkins - batteria


29 luglio 2010
Teatro La Fenice
Paco De Lucia Band
Paco De Lucia - chitarra
Antonio Sanchez - chitarra
Alain Perez - basso elettrico
Piranha - percussioni
David De Jacoba - voce
Duquende - voce
Antonio Farruco - danza

1°Agosto 2010
Palazzo Grassi
Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura
Omaggio a Hugo Pratt
Paolo Fresu - flicorno
Daniele Di Bonaventura - bandoneon
Pino Ninfa - Progetto e immagini

Veneto Jazz continua ad avere successo a Venezia, con la terza edizione del Jazz Festival, anche se non tutti i concerti di richiamo, come sta succedendo un po' ovunque, propongono musica definibile come jazz.

Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group Venezia Jazz Festival 2010<br>Pat Metheny Group



A 33 anni dalla costituzione, arrivato ai 56 anni di età, Pat Metheny corona uno dei suoi sogni, esibendosi in Piazza San Marco alla testa del Pat Metheny Group, che non è più la formazione ampia cui eravamo abituati, bensì un quartetto. Il chitarrista del Missouri è in grado di crearsi uno tra i più vistosi casi di consenso e riuscendo a mantenerlo per un così esteso arco di tempo, così ha fatto sfiorare il tutto esaurito anche nella città lagunare, dov'è accorso un pubblico emozionatissimo nell'ascoltare il proprio beniamino immerso in uno storico contesto ambientale. La durata del concerto supera di poco i 100 minuti durante i quali vengono eseguite 12 composizioni più due bis. Sin dalla prima, "Phase Dance", dalla ritmica funkeggiante e con un riff che si ripete, inserito in un orecchiabile tema melodico, sia il leader che gli affiatati partners – il pianista Lyle Mays, cofondatore del Group, il bassista Steve Rodby, che vi entrò nel 1981 e il giovane batterista messicano Antonio Sanchez, inseritosi nel 2003 – dimostrano di essere in ottima forma. Metheny, assistito da tecnici più veloci della luce, cambia chitarre in continuazione, senza alcuna pausa tra un pezzo e l'altro, il che dà allo spettatore la sensazione di ascoltare una lunga suite. Il terreno preferito su cui si muove il chitarrista è quello della melodia, in modo da rendersi accessibile ad un pubblico eterogeneo, che ad ogni assolo rimane ipnotizzato dalla tecnica e dalla pulizia sonora, soprattutto negli episodi più vicini al jazz. In quelli più leggeri, il leader spesso utilizza la chitarra synth, con la consueta espressione rapita e una tensione che cresce fino ad esplodere. Immancabile l'intermezzo in solitudine con la chitarra Pikasso, dotata di 42 corde e inventata dal musicista stesso insieme alla maestria liuteristica della canadese Linda Manzer, per eseguire "Into the dream", un pezzo che richiama la tradizione celtica, in primis, e, comunque, catalogabile come "new age". Ovazioni quando il gruppo attacca "Last train home", che risale al 1989 e per cui venne girato un gettonatissimo videoclip. Caratteristica del brano è il fraseggio delle spazzole sul rullante, quasi a riprodurre l'avanzare incalzante di un treno a vapore. E' il momento dei bis. Gli spettatori lontani si alzano di scatto, come ad un segnale convenuto, corrono verso il palco e cominciano ad agitarsi, felici di una serata, per loro, indimenticabile.

Anche Norah Jones fa il pienone in Piazza San Marco, tappa di un tour in sestetto, con il quale sta promuovendo il suo ultimo lavoro, "The Fall". Labbra rosse, miniabito bianco a pois neri, la 31enne cantautrice indoamericana – suo padre è il sommo Ravi Shankar, mentre la madre è una cantante di soul – non sembra muoversi sul terreno del jazz. Le sue canzoni ricordano di più la grande tradizione americana del Country and Western, del Blue Grass, oppure un certo pop melodico discendente da quello degli anni '60, particolarmente affine ai Beatles. Il batterista Joey Waranker, infatti, un mancino molto sciolto e bravo, tuttavia, con entrambi gli arti, attutisce le pelli dei tamburi come spesso faceva Ringo Starr ed accompagna frequentemente con il rullante e il timpano. Il concerto si apre con una melodia dolce, accattivante, facile da imprimersi nella mente. Una di quelle canzoni da ascoltare al calduccio davanti al fuoco di un caminetto con l'amato/a accanto. Saranno 22 le canzoni eseguite – 19 + 3 bis – per una durata che sfiora i 100 minuti. Molto affiatato e professionale il quintetto di musicisti, tra cui spicca l'inappuntabile Smokey Hormel, autore di pregevoli assolo alla chitarra elettrica e che nei bis ha utilizzato il dobro, strumento tipico del Country e del Blues, mentre Sasha Dobson, gradevole seconda voce, si è cimentata come percussionista di timpano e rullante in "It's gonna be chasing". La leader ha alternato la chitarra elettrica ad un piano acustico in stile Saloon, sopra il quale era appoggiato un abat-jour che emanava una luce soffusa. Al piano ha eseguito anche "Don't know why", uno dei pezzi del disco d'esordio che, uscito nel 2002 per la Blue Note, vendette quasi 20 milioni di copie. Finale affidato al brano che dà il titolo all'album, "Come away with me": "Vieni via con me. Vieni via con me nella notte, ed io ti scriverò una canzone".

Piacevolissima, come sempre, del resto, la serata nel giardino della Collezione Guggenheim, in cui si possono udire i vaporetti e i natanti che vanno su e giù lungo il Canal Grande. Gran merito, comunque, spetta al chitarrista e compositore Duck Baker, nato nel 1949 a Washington D.C., vero maestro del fingerstyle. 14 i brani ascoltati, a cominciare dal primo, in solitudine, che rende omaggio a Thelonious Monk, "Straight no Chaser". Dal secondo entrano i due giovani musicisti, attentissimi alle indicazioni del leader. Un compito più di accompagnamento per il contrabbassista, ricco di assolo, invece, quello del clarinettista, che esibisce un'ottima tecnica ed un timbro morbido e sognante, soprattutto nei brani lenti. E' un jazz che si ascolta con piacere, collegato anche agli esordi di questa musica, tuttavia molto moderno nella concezione. Perfetto il saliscendi delle dinamiche sonore, la sofisticatezza di certi brani e il non scivolare mai in sdolcinatezze o affettazioni. Durante la serata, in cui in un discreto italiano Baker spiega, con molta autoironia, i pezzi autobiografici, riguardanti certe sue avventure amorose, il chitarrista rende omaggio ad un grande e sfortunato pianista, Herbie Nichols (1919-1963), che tutti ricordano come l'autore di "Lady sings the blues" di Billie Holiday, eseguendo "The third world". C'è spazio anche per diversi blues, ed è proprio con una composizione di questo tipo che si conclude la serata, in un clima di estrema rilassatezza e intimità, quasi a trovarsi in un confortevole jazz club a cielo aperto.

Un doppio concerto ha caratterizzato il primo dei due appuntamenti svoltisi al teatro la Fenice. Ha esordito il giovane virtuoso brasiliano della chitarra acustica a 7 corde Yamandù Costa, ritornato a Venezia dopo il bellissimo recital tenuto due anni fa nel giardino della Collezione Guggenheim, in occasione della prima edizione del festival. Affascinato dalla maestosità artistica del teatro, in poco meno di un'ora il chitarrista e compositore di Passo Fundo, nello stato del Rio Grande do Sul, ha eseguito 9 pezzi strumentali arricchendoli, in maniera significativa, con un nitido fischiettio – è stato il caso di "El negro del blanco", il brano d'esordio – con uno scat all'unisono con l'esposizione tematica o - in parte - cantandoli come in "Sararà". Quasi tutti di scrittura originale, tranne il bis "Breijeiro" di Ernesto Nazarè e "Mafua" di Armando Neves, un vecchio compositore paulista. Ancora una volta Yamandù ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso, grazie ad una tecnica strepitosa, unita ad un ritmo e a una precisione che in certi tratti hanno ricordato il compianto Baden Powell. Certo, il fatto di dover coabitare con un altro artista, ha accorciato il tempo del suo recital: venti minuti in meno rispetto a due anni fa. Inoltre, quel senso di vicinanza alla platea, che riesce a stimolare un artista solista, ovviamente è venuto a mancare nell'immensità del teatro, il che comporta, spesso, una dispersione della concentrazione.

Venezia Jazz festval 2010<br>Esperanza Spalding Venezia Jazz festval 2010<br>Esperanza Spalding Venezia Jazz festval 2010<br>Esperanza Spalding Venezia Jazz festval 2010<br>Esperanza Spalding Venezia Jazz festval 2010<br>Esperanza Spalding

Dopo una breve pausa, ha fatto il suo ingresso sul palco la 25enne americana Esperanza Spalding. Ha imbracciato un contrabbasso di dimensioni ridotte e ha iniziato con sorprendente padronanza e swing a suonare lo strumento e nello stesso tempo a cantare su di un testo o mediante un originale scat. Al suo fianco, dal secondo pezzo, tre giovani musicisti, che hanno dato vita ad un set di 90 minuti, pieno di energia, grazie soprattutto al canto di Esperanza, che arrivava spesso al punto di gridare con tutto il fiato che aveva in gola, provocando sul pubblico l'effetto di una scarica elettrica. Tra i 7 brani eseguiti, oltre ad un paio di bis, contrassegnati da un tappeto funky, assai gradito al sorridente batterista di colore, ci è piaciuto "Ponta de Areia", composta da Milton Nascimento, gradito ospite del CD "Chamber Music Society", appena uscito.

Venezia Jazz Festival 2010<br>Paco De Lucia Venezia Jazz Festival 2010<br>Paco De Lucia Venezia Jazz Festival 2010<br>Paco De Lucia Venezia Jazz Festival 2010<br>Paco De Lucia Venezia Jazz Festival 2010<br>Paco De Lucia Venezia Jazz Festival 2010<br>Paco De Lucia

Francisco Sanchez Gomez, in arte Paco de Lucia, ha scatenato l'entusiasmo del pubblico, accorso in massa per assistere, senza timore di essere smentiti, al più intenso e spettacolare concerto del festival. La serata inizia con un brano in solitudine, durato otto minuti, del grande virtuoso e compositore, che ha contribuito a svecchiare e rinnovare il flamenco: un termine con il quale si intende, in senso lato, tutto quanto rientra nella cultura gitana, emarginata e povera dell'Andalusia, la regione più a sud della Spagna. In particolare, un canto e un ballo dalle fisionomie ben determinate, nato ufficialmente nella seconda metà del XIX^secolo. Subito la platea avverte che De Lucia è in stato di grazia, in grado di impressionare e strabiliare per tecnica, ritmica, e creatività. La mano destra sembra letteralmente prendere il volo, facendo apparire del tutto semplici acrobazie virtuosistiche di estrema complessità. Inoltre c'è in lui una fantasia inesauribile, che lo spinge ad inventare differenti atmosfere sonore, perfino in uno stesso brano, dilatandone i tempi a dismisura, al punto che il concerto si sarebbe potuto trasformare in una maratona flamenca, conclusa soltanto al sopraggiungere di una comprensibile stanchezza fisica. Assieme al quasi 63enne musicista di Algeciras, interagiva un gruppo di ottimi solisti, a cominciare dal percussionista Piranha, motore pulsante attraverso il cajon, strumento di legno a forma di parallelepipedo, sopra il quale siede l'esecutore, e che faceva quasi da controcanto al "toque" chitarristico. Vi erano poi due validi "cantaores", il corpulento David De Jacoba, che si distingueva per una lamentazione calda e profonda, in alternanza col canto più nervoso e dal timbro un po' roco di Duquende. A dare un tocco di modernità ci ha pensato Antonio Serrano, tastierista parco, ma soprattutto solista di armonica cromatica, ed il bassista elettrico a 5 corde Alain Perez, quest'ultimo, assieme a Piranha, artista da tempo nell'ensemble del leader. Notevole l'apporto del giovane Antonio Sanchez, alla seconda chitarra, mentre Antonio Farruco, soprattutto nel penultimo brano "Luzia", una Sigueriya, ossia una forma del canto flamenco intensamente nostalgica o drammatica, ha eseguito a velocità pazzesche il proprio repertorio coreografico, basato oltre che sulla gestualità, sul "taconeo", la potente percussione sulle tavole del palco. Vere e proprie ovazioni sottolineavano ogni suo intervento in uno spettacolo che si è protratto per quasi due ore e mezza, compreso l'intervallo tra il primo e il secondo tempo. Ma il pubblico vuole almeno un bis e viene accontentato con "Entre dos aguas" una rumba zyriab.

Venezia Jazz Festival 2010<br>Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura Venezia Jazz Festival 2010<br>Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura Venezia Jazz Festival 2010<br>Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura Venezia Jazz Festival 2010<br>Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura Venezia Jazz Festival 2010<br>Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura Venezia Jazz Festival 2010<br>Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura

L'ultimo concerto di rilievo è in realtà un incontro, un'interazione tra la musica e la fotografia. Pino Ninfa, fotografo non esclusivamente legato alla musica, ha portato a Venezia il suo ultimo lavoro, "Omaggio a Hugo Pratt. Sulle strade dell'avventura", un volume uscito per la Casadei libri. Parte delle foto sono state esposte anche al Gran Caffè Quadri in Piazza San Marco, uno dei locali storici dotati di orchestra ad allietare quotidianamente i turisti. Ma lo spettacolo senz'altro più emozionante è stato quello cui abbiamo assistito nell'atrio di Palazzo Grassi, sede di esposizioni d'arte, da pochi anni, assieme a Punta della Dogana, diventato "Fondazione François Pinault". Ninfa ha montato una serie di immagini, divise in 9 capitoli, gli stessi del volume, per le quali Fresu e Di Bonaventura hanno scelto l'abbinamento musicale. In poco meno di un'ora una platea ai limiti della capienza è rimasta rapita dalla musica, già di per sé poetica, quando il flicorno, liricissimo, e la tromba, con e senza sordina, hanno incontrato la malinconia del bandoneon. Con l'aggiunta delle foto, è sembrato di viaggiare attraverso le avventure di Ninfa, influenzate da un legame affettivo con quelle narrate da Pratt nelle tavole di uno dei suoi personaggi- base, il marinaio Corto Maltese. Il suono del flicorno, aiutato da loops ed eco, si espandeva per tutto l'atrio, commentando con "Singuldu" di Fresu la prima storia "Cuba e la Porsche di Hemingway", scoperta all'Avana da Ninfa nel 2002. Struggente il "Corale" di Di Bonaventura, scelto per commentare le foto a colori della secentesca Villa Arconti a Bollate, nella quale un paio d'anni fa Ninfa scoprì una lettera di Rimbaud, tra le carte custodite da una contessa che vi abitò. Una tristezza infinita, mista ad un senso del sacro è penetrata nel nostro animo. Affettuoso l'omaggio a Michel Petrucciani in un percorso tra Umbria Jazz e il teatro Olimpico di Vicenza, sulle note di "My One And Only Love". Azzeccata un'improvvisazione per descrivere le carovane del sale che viaggiano nel deserto della Dancalia Etiope e il colore rosso del fuoco che divampa nel vulcano di Erta Ale. Hanno saputo catturare l'eleganza del movimento e la gioia nei volti dei ballerini le foto sul tango, scattate tra Buenos Aires, Parigi e Milano, in un bianco e nero ora limpido, ora sgranato e commentate dall'omonimo brano di Di Bonaventura. Sorprendenti, le architetture ed i volti de "le chiese reperti d'Etiopia": ci fanno rimanere a bocca aperta e ci stimolano ad una visita mentre scorrono le note di "E va la murga", composta da un cantante pop uruguayano di grande successo, J.Rossy. Ci trasferiamo in America, da Clarksdale a Memphis, attraversando in battello il Mississippi, per scoprire la terra e gli eroi del Blues, mentre Fresu e Di Bonaventura intonano "I fall in love too easily". E siamo al capitolo più commovente, commentato da "You Don't Know What Love Is": le foto scattate nel 1994 nello studio di Hugo Pratt a Grandvoux, in Svizzera. Un'emozione unica, non solo per Ninfa, ma per tutti gli amanti del tratto artistico e narrativo del celebre disegnatore. Le foto finiscono con il capitolo dedicato a Venezia, dove Ninfa ha tenuto per due anni un Workshop di fotografia, "Venezia e il Jazz. Una storia da raccontare", alloggiando nell'isola di San Servolo, ritrasformata dopo la chiusura del manicomio maschile. Una Venezia non da cartolina, spesso notturna, poetica e priva di quella paccottiglia kitsch che la sta deturpando e lentamente affossando. Il pubblico si spella le mani e vuole ascoltare ancora. E allora, semplicemente, sulla frase "L'avventura continua", con cui Ninfa aveva concluso l'introduzione al suo libro, i musicisti eseguono altri due brani. Nel primo, "Fellini" di Fresu, il trombettista si sposta lungo la platea per ideare nuove sonorità e termina il brano con una nota tenuta assai a lungo, grazie alla capacità tecnica di servirsi della respirazione circolare. Nel secondo "Blue Mailand" di Di Bonaventura, il bandoneonista cita Tommaso Albinoni (1671-1750), compositore e violinista veneziano, per rendere omaggio ad una città che, quando si chiamava Repubblica Serenissima, diede i natali od ospitò musicisti di levatura mondiale.



 





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LEZIONI (Trascrizioni): "Blues for Pat", solo di Joshua Redman nel "Live in San Francisco" (Gaetano Cristofaro)

08/01/2012

Al Bologna Jazz Festival, la ritmica del Pat Metheny Trio si racconta. Bill Stewart: una persona istintiva, sempre alla ricerca di cose nuove. Larry Grenadier: come apprezzare la vita e farsi apprezzare dal pubblico. (Eugenio Sibona)

08/01/2012

Con due grandi protagonisti del jazz contemporaneo quali Paolo Fresu e Uri Caine, il palcoscenico del teatro delle Api di Porto Sant'Elpidio, sembra trasformarsi in un luogo incredibilmente magico. (Viviana Falcioni, Andrea Feliziani)

18/12/2011

Bologna Jazz Festival 2011: L'estasi nietzscheana della prima dei Manhattan Transfer, il momento clou nel sogno di rivedere Pat Metheny e il suo trio con Larry Grenadier e Bill Stewart, l'energia di Christian McBride con il suo giovane trio, la pregevole musica di Fahir Atakoglu insieme ai grandi Horacio "El Negro" Hernandez e Alain Caron, la chiusura con lo Charlot del Jazz, Stefano Bollani, che insieme ai fedelissimi Jesper Bodilsen e Morten Lund ha fatto calare il sipario su un'edizione lunga undici giorni dove grandi nomi sono stati affiancati da giovani promesse. (Eugenio Sibona)

13/11/2011

Open World Jazz Festival, 10a Edizione: "Grande successo per l'Open world festival di Ivrea. Il merito principale è di un'organizzazione rigorosa e puntuale, capace di allestire una rassegna di indubbio interesse, correlata da eventi collaterali, stages, presentazione di libri, performance artistiche in grado di calamitare l'attenzione non solo degli addetti ai lavori, ma anche di un pubblico intellettualmente curioso. un festival che certifica come si possa realizzare una rassegna impegnativa, senza concessioni al "gusto dominante", a musiche foriere di potenziali e possibili consensi generalizzati e ottenere risposte addirittura sorprendenti da parte del pubblico." (Gianni B. Montano)

22/10/2011

The Waltz Lesson (Duck Baker Trio)- Giovanni Greto

09/10/2011

XXIV Edizione Festival Internazionale Time in Jazz: "Dopo Acqua e Aria, quest'anno è la Terra protagonista, a partire dal senso stretto come terreno su cui si cammina, si vive, si suona fino a giungere al senso lato come pianeta." (Viviana Maxia)

18/09/2011

Intervista con Filomena Campus: "L'amore per il jazz c'e' sempre stato, ma la spinta fu l'incontro con Paolo Fresu e Maria Pia De Vito ai seminari jazz di Nuoro. Capii immediatamente che il jazz era la mia strada, e la mia vita cambiò radicalmente." (Alceste Ayroldi)

11/07/2011

Intervista a Raffaele Casarano: "Suonare in Puglia oggi è difficile più che mai, c'è tantissima voglia di fare, ma poca possibilità per concretizzare, causa i quattrini sempre meno e istituzioni sempre meno attente. Il rapporto tra la voglia di fare e le possibilità a disposizione è sempre in forte squilibrio. Ma come dico sempre, noi quaggiù al Sud, siamo i più fortunati, perchè la disperazione crea l'intenzione, e quindi abbiamo stimoli altissimi...sarà l'odore e la luce di questa terra?" (Alceste Ayroldi)

03/07/2011

Cosmopolitan (Boris Savoldelli)- Enzo Fugaldi

28/05/2011

Paolo Fresu & Dado Moroni al Teatro della Gioventù di Genova: "L'incontro, viste le premesse, presenta rischi consistenti...far coesistere chi opera in maniera centrifuga, con il jazz al centro di qualunque discorso e chi procede in senso opposto, in senso centripeto, muovendo dalla musica afroamericana per raggiungere altri confini, oltre l'orizzonte." (Gianni Montano)

08/05/2011

Bergamo Jazz - March'In Jazz - XXXIII Edizione: Bollani, Pieranunzi, Corea, Burton, Landgren, Klee, Gil, Albora Trio: "Il meglio del jazz parte sempre da Bergamo che manda agli archivi l'ultima edizione firmata artisticamente da Paolo Fresu con un ottimo riscontro in termine di gradimento e partecipazione. La prossima edizione vedrà la direzione artistica di Enrico Rava" (di Vittorio Pio)

02/04/2011

Jazz al dente (AA.VV.)- Alceste Ayroldi

26/12/2010

European Jazz Expo 2010: "...si possono delineare suggestioni comuni "trasversali" tra artisti diversi. Una moderna valenza "ipnotico rituale" ad esempio in Francesco Bearzatti e Marc Ayza; una forte componente "Etnico - tradizionale" ad esempio in Salis - Murgia - Angeli e Paco De Lucia; i legami con il pop e/o il R&B o la fusion in Sanborn e Ritenour ma anche in Pino Daniele. E' apparsa isolata dal contesto la cifra stilistica di Chiara Civello, che come legame con il jazz ha avuto forse quello di avvalersi della collaborazione di validi jazzisti che comunque non hanno suonato jazz, ma musica pop di buona fattura." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

24/12/2010

Ethos (Quartetto Alborada) - Alceste Ayroldi

19/12/2010

13ma edizione del Padova Jazz Festival: La musica e le immagini del Dave Douglas & Keystone, i New Quartet di Gary Burton - con Antonio Sanchez, Scott Colley e il giovane sorprendente talento Julian Lage - e del veterano Charles Lloyd con i solidissimi Jason Moran, Eric Harland e Reuben Rogers. Tre concerti di alto livello e molto apprezzati da un pubblico spesso in visibilio dinanzi alle performance di questi maestri.

05/12/2010

Paolo Fresu e Bojan Z: "La loro tavolozza di colori è essenziale...sono ben addentro all'arte del duo, una pratica che in campo jazzistico ha dato frutti innumerevoli e preziosi." (Vincenzo Fugaldi)

21/11/2010

The Blue Note Years (Paolo Fresu)- Vincenzo Fugaldi

01/11/2010

Le tre trombe Enrico Rava, Paolo Fresu, Dave Douglas e il "Megalitico" di Gavino Murgia al festival Jazz di Nuoro. (Cinzia Guidetti)

04/10/2010

Argento (Raffaele Casarano) - Alceste Ayroldi

26/09/2010

Aria sublime al XXIII° Time in Jazz, Ornette Coleman Quartet inaugura le notti stellari in Piazza del Popolo: "Tappa nell'isola nella road map italiana dell'Ornette Coleman Quartet. L'ottuagenario padre del free jazz mondiale ha illuminato con la sua band, la ventitreesima edizione del Time in Jazz di Berchidda, quest'anno dedicato al tema dell'Aria." (Luigi Coppola)

05/09/2010

Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio)

22/08/2010

Gezmataz 2010: Al "concerto sovente imbarazzante e per omaggiare un pezzo vivente di storia del jazz" dell'Ornette Coleman Quartet in cui "problemi di emissione e di articolazione del fraseggio rendono diversi assoli degli abbozzi incompiuti", si contrappongono "abilità tecnica, personalità spiccata, doti compositive non comuni, musicalità assoluta, rispetto e stima reciproca, voglia di divertirsi e divertire..." della Brass Bang! di Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Steven Bernstein e Marcus Rojas. (Andrea Gaggero)

22/08/2010

Omar Sosa, Paolo Fresu e Trilok Gurtu al Locus Festival 2010: "...un esperimento di word music ed ethnojazz molto ben riuscito...è sembrato che il paese si fosse fermato per qualche ora ad ascoltare il ritmo e i suoni del mondo. A Locorotondo è stata di scena la Musica senza confini." (Cristiano Ragone)

11/08/2010

Songlines / Night & Blue (Paolo Fresu Quintet) - Alceste Ayroldi

01/08/2010

Pat Metheny Group "The Songbook Tour" nella calda Cavea dell'Auditorium Parco della Musica a Roma: "Il quartetto parte in sordina, fatta eccezione per Lyle Mays e Antonio Sanchez in grande spolvero fin dalle prime battute. Si avverte una sensibile mancanza di interplay, di empatia...non convince la proposta apparsa piuttosto raffazzonata e palesemente "estiva", più voluta dagli astuti manager che dallo stesso quartetto." (Alceste Ayroldi)

25/07/2010

Due week end ad Umbria Jazz: viaggio per parole ed immagini. Daniela Crevena e Daniela Floris, "l'una fotografando l'altra prendendo spasmodicamente appunti durante ore e ore di musica dal vivo", raccontano due week end ad Umbria Jazz: "Sono stati due week end in cui abbiamo viaggiato tra grandi nomi all'Arena Santa Giuliana, incredibili batteristi, pianisti, sassofonisti, trombettisti, straordinarie voci femminili e personaggi leggendari come Sonny Rollins e Ron Carter, che sono il jazz e che hanno talmente emozionato con la loro musica da farci uscire anche qualche lacrima..." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

09/07/2010

In diretta da Umbria Jazz 2010. (Marcello Migliosi)

12/06/2010

Young Jazz Festival 10 con al direzione artistica di Gianluca Petrella: "La rassegna fulginate si distingue tra le iniziative italiane per il proposito di coinvolgere esperienze artistiche giovani con un'attenzione a proposte poco o per niente inflazionate, ma senza isolarle dall'esperienza dei maestri. Un punto di forza del jazz è la capacità di innovarsi grazie all'affermarsi di nuovi talenti, che nei casi più felici contribuiscono a perpetuarne la tradizione e ne determinano anche l'evoluzione e l'apertura." (Vincenzo Fugaldi)

06/06/2010

Terza edizione del Reggio Calabria Top Jazz Festival: "...il concerto memorabile è stato quello del quartetto "Tinissima", una delle opere più importanti del jazz europeo degli ultimi anni, e nella dimensione live raggiunge una compiutezza che la già notevole registrazione in studio faceva solo intuire. A supporto della musica, una serie di struggenti fotografie di Tina Modotti proiettate a cura di Antonio Vanni." (Vincenzo Fugaldi)

06/06/2010

Sardinia jazz (Claudio Loi)- Franco Bergoglio

30/05/2010

Paolo Fresu racconta il jazz attraverso la storia dei grandi trombettisti americani (Paolo Fresu)- Alceste Ayroldi

30/05/2010

Haruka (Gaia Quatro) - Marco Buttafuoco

17/04/2010

Bergamo Jazz 2010: "Tocca sempre a Bergamo il compito di inaugurare la nuova stagione del jazz in Italia, dall'alto di una tradizione di scintillante fattura, impreziosita dalla seconda conduzione artistica di Paolo Fresu, il cui obiettivo quest'anno è stato quello di concentrarsi su alcune delle correnti che attribuiscono al genere nuova linfa." (Vittorio Pio)

12/04/2010

Paolo Fresu e Ralph Towner per Veneto Jazz Winter 2010: "Ottime, tecnicamente inappuntabili e fantasiose, le improvvisazioni di entrambi...90 minuti di musica che ritempra lo spirito e mette tutti di buon umore." (Giovanni Greto)

27/03/2010

Pat Metheny "Orchestrion". L'Alchimista dei suoni - Il magico mondo di Metheny. "Sorride, felice come un bambino. Guadagna il palco con piede veloce, come chi non vede l'ora di incominciare a giocare. Pat Metheny è in ottima forma fisica, con il volto radioso come da qualche tempo non s'avvertiva...non una sperimentazione, ma soprattutto un divertissement che ha voluto condividere con il suo pubblico". (Alceste Ayroldi)

27/03/2010

L'Orchestrion Project di Pat Metheny ovvero "la necessità di esplorare nuovi linguaggi, nuove grammatiche elettroniche in armonia con il suo antico desiderio di rivisitare quella particolarissima tradizione musicale, avendone intuito le potenzialità espressive futuribili, avendone scoperto aree cromatiche differenti, sicuramente contestualizzabili nella verve futuristica che in modo così intenso anima il suo sentire." (Fabrizio Ciccarelli)

13/03/2010

14ma edizione di Parma Jazz Frontiere 2009, "A viva voce": "E' una rassegna piena di coraggio. L' artista oggi si trova davanti tante porte. Magari dietro molte di queste porte non ci sono percorsi da seguire. Ma bisogna aprirle ugualmente e rischiare, perchè senza ricerca e senza rischio c' è la cristallizzazione, che è nemica dell'arte. Un festival non deve far solo ascoltare il noto ed il già sentito. Non deve invitare solo i musicisti più che conosciuti, o invitarli solo perchè americani e-o afro-americani." (Marco Buttafuoco)

13/02/2010

Tokyo Day Trip (Pat Metheny) - Fabrizio Ciccarelli

26/12/2009

Musica Dentro (Paolo Fresu)- Marco Buttafuoco

20/12/2009

Musica Dentro: a Sassari si racconta Paolo Fresu. Il trombettista di Berchidda ha presentato al Conservatorio il suo libro insieme a Salvatore Mannuzzu e Flavio Soriga. Il racconto diventa musica per il pubblico, numeroso ed emozionato come in concerto. (Luigi Coppola)

06/12/2009

Eventi in Jazz 2009: la perla d'autunno. "Una manifestazione che è cresciuta nel tempo soprattutto dal punto di vista qualitativo e che è riuscita ad uscire dai confini del territorio, diventando una tradizione da non perdere e una rassegna che per costanza, qualità e importanza dei musicisti invitati, si piazza tra i più interessanti festival europei." (Alessandro Carabelli)

28/11/2009

Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto)

22/11/2009

Chiaroscuro (Ralph Towner & Paolo Fresu)- Gianmichele Taormina

07/11/2009

Replay (Raffaele Casarano & Locomotive) - Alceste Ayroldi

19/09/2009

XXII Edizione del Festival Internazionale Time in Jazz dedicata all'Acqua: "Forse, mai come stavolta, si è percepito tra i cultori del jazz e delle sue variabili una simbiosi tra musica e luoghi intesi come mondo in cui vivere. Nei giorni del festival, ogni artista, ogni singola nota, ogni messaggio ha ribadito che anche attraverso la musica si può - anzi, si deve - offrire il proprio contributo per tenere in vita nel miglior modo possibile per noi e per coloro che arriveranno, un mondo che oggi appare offeso e trascurato nelle sue risorse essenziali: tra queste l'acqua, nelle sue forme e mutazioni in parallelo con le infinite combinazioni musicali." (Viviana Maxia)

04/08/2009

Da Umbria Jazz 2009: Guinga "Dialetto Carioca" con Gabriele Mirabassi & Lula Galvao; Gianluca Petrella Cosmic Band con Paolo Fresu: cronaca di una rivoluzione Jazz; Chick Corea & Stefano Bollani Duet; Richard Galliano Quartet Feat. Gonzalo Rubalcaba, Richard Bona, Clarence Penn (Enrico Bianchi)

20/07/2009

Dall'8 al 30 maggio si è tenuta a Cagliari la 12a edizione della Rassegna "Forma e Poesia nel Jazz". Jazz: come dalla forma può scaturire la poesia. Chiacchierata con Nicola Spiga sulla rassegna jazz di primavera. (di Viviana Maxia)

03/07/2009

Paolo Fresu Devil Quartet, Tom Harrell, Jerry Bergonzi al Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine, diretto da Francesco Cafiso: "...una manifestazione che vuole crescere, quest'anno la rassegna si internazionalizza, grazie alla presenza di musicisti molto apprezzati in Europa e nel mondo." (Antonio Terzo)

06/06/2009

Think (Paolo Fresu & Uri Caine)

19/04/2009

"Let's Get Lost: Chet Baker ed il Messaggio nella Bottiglia" nell'ambito del Piacenza Jazz Fest ideato da Luca Bragalini con conferenza e concerto con il Paolo Fresu. (Stefano Corbetta)

13/04/2009

Ethos (Quartetto Alborada)

12/03/2009

Element (Emilio Merone – Luca Nostro Sys2 Quartet)

27/12/2008

Ritus - Elegiaco (Daniele Di Bonaventura)

16/11/2008

Back in New York (Sebastian Schunke )

10/11/2008

Intervista ad Antonio Calogero: "L'altro significato che, secondo me, si potrebbe dare al termine world music è quella di una musica che, filtrata attraverso la sensibilità del compositore, ingloba influenze che vengono, non dico da ogni parte del mondo, ma da tutte quelle che il musicista ha in qualche modo assimilato in trenta anni di studio." (Giuseppe Mavilla)

02/11/2008

"Arkitekturae", la ventunesima edizione della rassegna "Time in jazz", creatura musicale sarda di Paolo Fresu, ha avuto come protagoniste le architetture nel senso più ampio del termine. (Viviana Maxia)

26/10/2008

Venezia Jazz Festival e Veneto Jazz Summer: "Abbiamo notato come, in genere, i grandi nomi spesso deludano le aspettative e come certi progetti probabilmente siano forme studiate a tavolino da manager e produttori scaltri e navigati che cercano di spremere il nome consolidato, sicuri che egli sia capace ancora di radunare un folto pubblico." (Giovanni Greto)

14/09/2008

Jazz al Metropolitan a Palermo: "Particolarmente vicina alle più disparate tendenze della musica contemporanea è stata quest'anno la rassegna "Musiche al Metropolitan", indetta dall'omonimo cine-teatro palermitano che non a caso ha voluto cambiare il nome rispetto alle edizioni precedenti, intitolate Jazz al Metropolitan." (Antonio Terzo)

20/08/2008

Südtirol Jazzfestival Alto Adige 2008: "Nove giorni di festival itinerante in Alto Adige, curati dall'infaticabile Klaus Widmann e da un gruppo di ottimi collaboratori. Musica, spesso ottima; paesaggi e località incantevoli; buona accoglienza, grandi vini e cibi locali. Un insieme delizioso, disturbato solo da alcune fastidiose bizze atmosferiche, che hanno costretto gli organizzatori a spostare alcuni concerti in spazi all'interno." (Enzo Fugaldi)

21/07/2008

Speciale da Umbria Jazz 2008: «Continuità, stabilizzazione della struttura, mantenimento dei rapporti internazionali», sono questi gli imperativi su cui Regione dell'Umbria, Comune di Perugia e Umbria Jazz si impegneranno, sin dalla prossima edizione, per assicurare al Festival il giusto e sicuro futuro. (a cura di Marcello Migliosi)

15/06/2008

Paolo Fresu - Richard Galliano - Jan Lundgren Trio: "Era l'appuntamento più atteso dell'intero festival "Forma e Poesia nel Jazz", come dimostrato dal numeroso pubblico accorso, per un quasi scontato sold out." (Enzo Saba)

24/12/2007

Intervista a Nick The Nightfly: ""...bisognerebbe educare la gente a dare più valore alla musica, capire il valore artistico, comprendere che non è un prodotto che puoi prendere gratis...per creare musica ci vuole talento, capacità, ricerca, ci sono molti sogni dietro le canzoni e non è giusto che diventino un qualcosa da poter avere gratis, che la gente si scambia, senza alcun valore..." (M. Losavio, A. Ayroldi)

02/11/2007

Jazz a' Juan 2007: "Il programma interessante e variegato di proposte musicali interpretate da alcuni dei gruppi più degni di nota nel panorama mondiale ha suscitato apprezzamento e consenso tanto da garantire il "tutto esaurito" ogni serata..." (Bruno Gianquintieri)

28/10/2007

Sotto la consueta direzione artistica di Paolo Damiani, si è tenuta la XXVII edizione di Roccella Jazz Festival 2007, intitolata "Al tempo che farà": "...un'edizione di "Rumori mediterranei" che certo resterà fra le migliori dell'intera storia del festival" (Enzo Fugaldi)

14/10/2007

Pescara Jazz 2007: "Giunto alla 35^ edizione, e in ottima salute, il Festival pescarese ha proposto cinque eccellenti formazioni, con i loro accattivanti progetti, e due gustosi fuori programma: il concerto della splendida Nathalie Cole (quasi un antipasto al luculliano pranzo che Pescara Jazz ha offerto al suo pubblico), e la bella iniziativa del Jazz in Città (una passerella dei migliori gruppi dell'area metropolitana pescarese)." (Dino Plasmati)

01/10/2007

Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla)

30/09/2007

Festival "Note di Notte 2007" con Paolo Fresu e Uri Caine in un duo che ha saputo craere "pagine di musica indimenticabili" e Raffello Pareti, Mauro Negri e Bebo Ferra "per un evento musicale che ha ancora una volta confermato la bontà e l'universalità del jazz italiano" (Giuseppe Mavilla)

16/09/2007

Decima edizione di "Jazz in parco" a Nocera Inferiore che ha "dato al pubblico un'offerta di differenti modalità e impronte della musica jazz contemporanea, con artisti provenienti trasversalmente da nazioni ed esperienze completamente differenti." (Luigi Spera)

26/08/2007

Multiculturita Summer Jazz 2007, i concerti di Balducci Ensamble, Funk Off, Rava Quintet, Gino Paoli e il quartetto di Pat Metheny e Brad Mehldau, l'intervista a Pat Metheny: "Capurso capitale pugliese del jazz nell'estate 2007. Non si tratta di un messaggio promozionale volto a promuovere un evento, ma un giusto riconoscimento per chi ha consentito a questo paese, sito nell'hinterland barese, di divenire in così pochi anni uno dei punti di riferimento regionali dal punto di vista musicale..." (Alberto Francavilla - Marco Losavio)

13/08/2007

Anthony Braxton Sextet e Paolo Fresu & Uri Caine al Piacenza Jazz Fest 2007 "...frutto dei risultati ottenuti con lo stupore e la solidità di chi è riuscito a trasformare, in soli quattro anni, una sparuta serie di appuntamenti musicali in un festival." (A. Armando - L. Schiavone)

16/07/2007

Carla Bley "The Lost Chords" incontra Paolo Fresu: "...speriamo che l'insistenza con cui il pubblico ha richiesto inutilmente un ennesimo bis sia servita almeno a convincere la Bley e Fresu a non fare di questa collaborazione soltanto un episodio, seppur straordinario." (Dario Gentili)

08/07/2007

Rosso, Verde, Giallo e Blu (Paolo Fresu Quintet)

30/06/2007

Guinga - Mirabassi Duo e Carla Bley & The Lost Chords find Paolo Fresu aprono la XII^ edizione di delle "New Conversations" di Vicenza Jazz 2007. (Giovanni Greto)

28/06/2007

Nuova gallery con le foto di Marco D'Amico.

17/06/2007

Paolo Fresu & Uri Caine Duo al Teatro Lirico di Cagliari: "I due rispolverano con stile sobrio grandi pezzi del passato senza mai forzare ed è come assistere ad una chiacchierata tra amici sinceri che si ricordano vecchie storie vissute insieme raccontandole in modo asciutto, limpido, ogni tanto infervorandosi come se stuzzicati da un buon bicchiere di vino rosso." (Enzo Saba)

21/05/2007

Canto alla Terra (Daniele Di Bonaventura)

11/05/2007

Nuova gallery per le foto di Elena Venier

19/03/2007

Gianmaria Testa e Paolo Fresu duo al Folk Club: "Il suono del flicorno precede il musicista di Berchidda e gli apre la strada grazie alla quale raggiungerà Gianmaria Testa e soprattutto le sue parole, la sua melodia. Fresu raccoglie il cantare dell'artista piemontese e lo segue, in una improvvisazione costante, sia con la tromba sia con effetti elettronici, dialoga con lui con la conseguenzialità di chi è sempre e comunque in ascolto." (Alessandro Armando)

18/03/2007

Nuova gallery di quadri curata da Henk Mommaas

25/02/2007

Paolo Fresu al Pub Il Moro (Francesco Truono)

09/02/2007

Umbria Jazz Winter: "La quattordicesima edizione di Umbria Jazz Winter è stata contrassegnata dall'incontro tra il jazz e la canzone d'autore: un binomio che molti anni fa negli Stati Uniti ha prodotti quei famosissimi standards su cui i jazzisti di tutto il mondo continuano ancora oggi ad improvvisare. Questo "fenomeno" ha raggiunto ormai da anni anche nel nostro paese, ed ha contribuito a rafforzare un'identità troppo spesso condizionata dagli stereotipi d'oltre oceano." (Marco De Masi)

08/02/2007

Insectet (Insectet)

05/01/2007

JAZZin': a photografic story by Luca Buti

14/12/2006

Intervista a Rita Marcotulli: "Credo però anche che sia molto importante trovare una propria voce, raccontare la propria storia, non quella di qualcun altro, altrimenti si diventa solo dei grandi interpreti, come gli esecutori di musica classica. Non è poco, perchè non è facile interpretare qualcun altro. Però il jazz non è musica scritta come la musica classica: vale la pena dipingere il quadro di un altro pittore?" (Antonio Terzo)

29/10/2006

Omar Sosa, Favata - Di Bonaventura - Gandhi, Enrico Rava con la New Generation dal DiVino Jazz Festival (Francesco Truono)

11/10/2006

Reportage fotografico dalla rassegna Musica sulle Bocche 2006 di Santa Teresa di Gallura (Ziga Koritnik)

08/10/2006

Stefano Bollani a Berchidda in un concerto per Quintetto e Caterina: "Bollani pone la qualità narrativa dei suoi brani al servizio del racconto, ma non sfugge mai alla tentazione di improvvisare qualcosa di astruso ... " (Roberto Botta)

02/09/2006

LEZIONI (Trascrizioni): "Last Train Home", il solo di Pat Metheny (Enzo Orefice)

01/09/2006

"Linguaggio Universale" , la gallery di Francesco Truono su Umbria Jazz 2006.

11/08/2006

Il Blue Note Records Festival a Gand in Belgio, crocevia di artisti, suoni, ritmi per amanti della musica jazz e non solo. Un pubblico accorso da ogni parte del Belgio, dalla limitrofa Francia e dall'Olanda, un menù musicale di ampia scelta e qualità. (N. Guida & T. Van der Aa)

31/07/2006

Legend (Raffaele Casarano & Locomotive)

23/07/2006

Umbria Jazz 2006: le foto e i concerti del più grande festival internazionale (Marcello Migliosi)

13/05/2006

Sound & Score (Barga Jazz)

01/05/2006

Italian Trumpet Summit a Chiasso: "L'evento ha indubbiamente rappresentato una evidente dimostrazione dell'ottimo livello raggiunto dai jazzisti italiani che meritatamente si sono imposti in ambiti internazionali, riscuotendo i meritati riconoscimenti e consensi." (Bruno Gianquintieri)

18/03/2006

Nuova gallery a cura di Paolo Madussi

11/03/2006

Il Paolo Fresu Quintet alla Maison Musique

07/02/2006

Una "Italian Jazz Musicians Gallery" a cura di Jos L. Knaepen

29/10/2005

A riconferma della peculiarità del Time in jazz di Berchidda, esclusiva è stata l'iniziativa realizzata sotto il nome di TEE - TrancEuropExpress con la collaborazione delle Ferrovie della Sardegna e Paolo Fresu nelle vesti di capotreno...(Antonio Terzo)

28/10/2005

Enrico Rava e Pat Metheny Live ad Alghero nella gallery a cura di Fabio Doro.

23/10/2005

Time in Jazz a Berchidda: "All'insegna dell'ampio ombrellone tematico di quest'anno, il binomio "digit@ltrance", la rassegna ha espresso tutta la trasversalità delle esperienze musicali che lo stesso Fresu ha maturato nel corso dei suoi ultimi incontri..." (Antonio Terzo)

10/10/2005

LEZIONI (Trascrizioni): Una grande interpretazione di Joshua Redman sul noto "Tears in Heaven" di Eric Clapton. (Orazio Maugeri)

18/09/2005

Il Pat Metheyny Group a Bari: "...Il gruppo, ma soprattutto Pat non si risparmia. Quasi tre ore senza sosta. Tre ore che hanno infiammato e soavemente defatigato il suo pubblico pugliese..." (Alceste Ayroldi)

05/06/2005

Kosmopolites (Paolo Fresu Quintet)

04/05/2005

Recordando Gardel (Javier Girotto)

09/04/2005

The Way Up (Pat Metheny Group)

25/02/2005

Acoustic Guitar International Meeting: The Best of Vol.1 (AA.VV.)

28/10/2004

Intervista a Anna Maria Jopek. Cantante-Musicista polacca venuta alla ribalta attraverso un interessante lavoro creato insieme a Pat Metheny in cui la Jopek interpreta brani del chitarrista: "...Suonare effettivamente con lui, ascoltarlo interpretare la nostra musica, condividere con lui il palco è stata un'esperienza senza eguali..." (Marco Losavio)

18/10/2004

Caro Nanni (Sax Four Fun)

03/10/2004

Intervista a Paolo Fresu: "...ritengo che Miles sia stato un grande artista contemporaneo alla stregua di Fellini, Picasso. Cioè di qualcuno che ha lasciato un segno nel '900..." (Alceste Ayroldi)

14/08/2004

Scores (Paolo Fresu)

04/07/2004

Uri Caine e Paolo Fresu per Musicus Concentus: "...per questi due musicisti la tradizione è un'identità in cui riconoscersi ma allo stesso luogo da cui partire e dirigersi altrove..." (Dimitri Berti)

13/12/2003

Uri Caine e Paolo Fresu: "Il loro incontro è prima di tutto la fusione di due straordinarie sensibilità artistiche, il segreto dell'equilibrio sottile tra la coscienza viva del passato e la necessità dell'innovazione, della ricerca..." (Francesco Lombardo)

24/11/2003

Intervista a Paolo Fresu: "Per me è stato molto facile entrare nel cuore del mondo del jazz...vengo da un paese isolato, da una tradizione familiare assolutamente non di musicisti...a un certo punto mi sono ritrovato a vivere di musica senza neppure averlo deciso.". (Antonio Terzo)

06/09/2003

Pat Metheny con Massimo Manzi e Paolino Dalla Porta: "...il teatro era strapieno e l'idea di sentire il grande chitarrista con due colossi del jazz italiano mi faceva già apprezzare la musica che di lì a poco sarebbe passata attraverso le nostre anime..." (Roberto Rugiolo)

29/08/2003

I concerti di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...per Metheny gli stimoli sono stati diversi, e non è escluso che qualcuno dei musicisti incontrati in giro per l'Europa possa fare presto parte di uno dei suoi prossimi progetti." (Vittorio Pio)

29/08/2003

Nove musicisti per Pat Metheny a Ravenna 2003: "...Le sue grandi capacità e le sue doti umane da 'grande' della musica gli hanno permesso di tenere il giogo delle varie situazioni createsi con gli altri musicisti." (Dino Plasmati)

28/08/2003

I seminari di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...bisogna riuscire a 'giocare' con il tempo fino ad avere la padronanza giusta per suonare in maniera precisa sul beat, leggermente in anticipo o leggermente indietro." (Ernesto Losavio)

08/03/2003

LEZIONI (chitarra): IIa parte dell'arrangiamento in fingerstyle di James di Pat Metheny. (Andrea Bonardi)

25/01/2003

LEZIONI (chitarra): Attivata una nuova sezione dedicata al fingerstyle a cura di Andrea Bonardi il quale ci presenta un suo arrangiamento di James di Pat Metheny.

16/09/2002

La 17a edizione di Sant'Anna Arresi, incentra il suo polo attrattivo sull'arte eclettica e mirabolante di un personaggio come Mal Waldron...(Gianmichele Taormina)

22/04/2002

Intervista ad Armando Marçal, uno dei più importanti percussionisti brasiliani, per 10 anni al fianco di Pat Metheny. (Stefano Rossini)

19/01/2002

Jim Hall & Paolo Fresu con la Milan (R)evolution Orchestra, Freddy Cole & Woody Herman Orchestra. Due concerti del ricco cartellone degli Aperitivo in Concerto 2001 al Teatro Manzoni.

21/08/2001

Nearness of You. Il nuovo CD di Michael Brecker con P. Metheny, J. De Johnette, H. Hancock, C. Haden e J. Taylor.

14/10/2000

Waltz For Ruth. Il solo di Path Metheny (chitarra 3)

01/07/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Bari

29/06/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Milano





Video:
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Data pubblicazione: 28/08/2010

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