Duck Baker Trio
The Waltz Lesson
Les Cousins
01. Waltz With Mary’s Smile 05:08
02. Friday 04:44
03. Mr. Syms 05:18
04. Tiziano 03:06
05. Lefty & Me 05:21
06. The Waltz Lesson 06:56
07. Baker’s Dozen 03:07
08. Sweet & Lovely 05:11
09. The Clear Blue Sky 07:42
10. Tgv 05:43
Duck Baker - chitarra
Alex Ward - clarinetto
Joe Williamson - contrabbasso
Un disco piacevolissimo, ottimamente registrato, nel quale i musicisti si dimostrano
abilissimi nel padroneggiare le dinamiche sonore, il tutto in un clima di estrema
rilassatezza, che non significa assenza di vigore, ma é piuttosto indice di sapienza
interpretativa. Duck Baker, americano dalle doppie radici, africane e anglo-irlandesi,
trasferitosi in Europa vicino a Londra e per un periodo nel nostro Paese (in Piemonte),
oltre che un buon musicista è anche uno studioso e un appassionato della musica
americana. Il disco è un po' una sintetica storia del Jazz, dagli stili degli esordi
come il Ragtime, allo Swing, al Bebop, alla libertà improvvisativa. I brani sono
tutti originali, ad eccezione dello standard "Sweet & Lovely", eseguito basandosi
sull'interpretazione di Thelonious Monk e "Mr.Syms" di
John Coltrane,
contenuto in "Coltrane plays the blues". Il leader si esprime con la tecnica del fingerpicking, suona cioé le corde della chitarra utilizzando esclusivamente i polpastrelli
delle dita. Il suo stile, sia nell'accompagnamento che nelle parti solistiche, appare
contraddistinto da una romantica delicatezza, che appoggia su un solido senso dello
swing. I suoi partners, assai più giovani, lo assecondano efficacemente. Il clarinettista,
inglese, esibisce un'ottima tecnica, espressa sia in episodi sussurrati, che in
momenti di veemente intensità.
Sorprende la varietà timbrica e la capacità di dialogare
nelle diverse situazioni stilistiche. Corposo, dinamico, ritmico è il suono del
contrabbassista, canadese, capace di un "drive" sviluppato abilmente in un tipico
brano bebop come "Baker's Dozen" e nei veloci "Tiziano" e "TGV", ispirato a due
treni ad alta velocità, il primo dei quali percorre le lunghe strade ferrate tra
Torino e Dortmund.
Il nostro preferito è il primo, "Waltz With Mary's Smile", un
fresco 3/4 che induce alla danza e i cui assolo sono introdotti da un'ossessiva,
quanto delicata frase del clarinetto, sostenuta alla perfezione dal tocco ritmico
di contrabbasso e chitarra. In fine una riflessione: sarebbe cambiato qualcosa se
oltre a contrabbasso e clarinetto, ci fosse stata anche una batteria, percossa esclusivamente
con le spazzole?
Giovanni Greto per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/10/2011
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