ECM, 2010 – 2128 (Distribuzione Ducale)
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Paul Motian Trio
Lost In A Dream
1. Mode VI
2. Casino
3. Lost In A Dream
4. Blue Midnight
5. Be Careful It's My Heart
6. Birdsong
7. Ten
8. Drum Music
9. Abacus
10. Cathedral Song
Chris Potter - sax tenore
Jason Moran - pianoforte
Paul Motian - batteria
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In una realtà nella quale sperimentazione e avanguardia,
gusto per la libertà informale e innovazione trovano poco posto nel linguaggio jazz
odierno, Paul Motian dall'alto dei suoi invidiabili settantanove anni,
risponde con tenacia ed equilibrio resistendo alle contraddizioni storiche di questi
ultimi tempi. Accompagnato dalla "meglio gioventù" statunitense (Potter
ha 39 anni, Moran 35 e di entrambi si può dire solo del bene), il drummer
di Philadelphia rispolvera tutto il suo bagaglio di invidiabile e navigato compositore.
Ermetico, surreale, talvolta misterioso e angelicamente inquietante, Motian
possiede una costante ispirazione fondata su di una moderna e sovrapponibile
classicità. Cosa che paradossalmente gli consente di sviluppare simultaneamente
quel parter inafferrabile di emozioni e di contenuti che si sciolgono in un vocabolario
oggi misurato ma sempre costantemente proiettato "in avanti".
Senso lirico e stupore nell'autointerpretarsi offrono freschezza e magia a questo
disco registrato dal vivo al Village Vanguard nel febbraio del 2009. Stesso luogo
nel quale nel 1961 compiva al fianco di
Bill Evans
e Scott La Faro l'incisione storica di "Sunday at the Village Vanguard", vero miracolo
del jazz di tutti i tempi. Oggi Motian, facendo tesoro dei rischi e delle
spericolatezze affrontate nella sua lunga ed invidiabile carriera, unisce semplicità
e sfuggente leggerezza pur nelle esplosive dilatazioni presenti in una triade volutamente
consecutiva di brani come Ten, Drum Music e Abacus.
Il resto del lavoro appartiene alla purezza mistica di climi che si condensano dentro
ad un linguaggio seppur austero, docilmente simbolico e levigato. Ed è sorprendente
inoltre quanto questa riservatezza e la docile discrezione di questi "ritratti"
manifestino ugualmente creatività in temi talvolta abbozzati, dolenti di suggestiva
malinconia, splendenti di una luce che è grande profondità intellettuale e privatissima
scansione emotiva.
Un disco meraviglioso che stupisce per intimo senso dell'evocazione ed emblematica
purezza nel rigore e nella libertà di una musica senza tempo.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
Leggenda:
potete ritrovare Mode IV e Abacus in "Untold Story" di Enrico Pieranunzi, Blue
Midnight in "Fantasm" cd a nome di Stéphan Oliva, Bruno Chevillon e Paul Motian.
Birdsong è invece tratto da "Paul Motian In Tokio" e da "Tati" con Rava e Bollani.
Chatedral Song e Drum Music si trovano in "Jack of Clubs". Ten invece è su "Live
At The Village Vanguard, Vol II". In "Le Voyage" (vecchio ECM del 1979), nuovamente
Abacus e Drum Music. Be Careful It's My Heart è invece la bellissima composizione
di Irving Berlin e unico standard del lavoro. Dalle session di una settimana da
cui è nato "Lost In A Dream" sono rimasti esclusi dal disco tra gli altri, gloriosi
standard come Don't Explain, 23rd Street Theme, Soultrane, Ruby My Dear e l'originale
Onetwo che era tratta da "Time And Time Again" (ECM, 2007).
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Data pubblicazione: 03/05/2010
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