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Gaspare Di Lieto:
una biografia in musica
4 agosto 2003 - Minori (SA)
di Olga Chieffi
foto di Francesco Truono
Pubblico incantato
dall'incontro del pianista con il sax di Billy Harper Atmosfere pregnanti per il terzo appuntamento della
rassegna Jazz On The Coast.
Ottimo concorso di pubblico, all'Arena del Mare di Minori, per il terzo appuntamento della
IX edizione di Jazz on The Coast, promossa dal pianista Gaspare Di Lieto, il quale si è voluto cimentare con un prestigioso quartetto, che schierava
Billy Harper al sax tenore, Fabrizio Bosso alla tromba,
Reuben Rogers al contrabbasso ed Eric Harland alla batteria. Dopo i due cd, incisi in collaborazione con il sax di
Larry Schneider, questa è stata per Gaspare Di Lieto un'eccellente occasione per verificare il suo affiatamento con musicisti di livello internazionale, che ha dato modo di ritornare ad assaporare le sfumature di una musica che si alimenta della propria continua diversità.
La serata è stata giocata interamente su temi firmati dallo stesso Di Lieto, il cui pianoforte ci ha fatto pensare all'immensa superficie del mare, che bisogna conoscere per poter apprezzare pienamente, per coglierne la profondità che essa sovrasta, per distinguerne le diverse iridescenze, per farsi affascinare dal suo simbolismo. Perfino le fluide inarcature melodiche che tanto spesso affiorano nel suo solismo ricordano i riccioli delle onde. Nelle infinite scorribande attorno al medium-tempo, che ha prescelto, anche se frammentato, Di Lieto ha raccontato il flusso della vita che lo e ci avvolge, fatta di quotidianità, ma dalla quale emergono improvvisi fatti straordinari che la segnano per sempre, come la gioia del figlio Marco, al quale è stato dedicato il brano d'apertura,
Waltz for my Son, oppure
Sebsi, retaggio dei suoi viaggi in Africa, il cui attacco ha gusto esotico quanto la confezione di un pacchetto di Camel, o la ballad in
N.T.
una vera perla per il perfetto equilibrio delle dinamiche interne. Per
Sunrise blues, Fabrizio Bosso ha dato un tocco di "scat", facendo letteralmente cantare la tromba con la sordina, al limite delle risorse, producendosi in un assolo degno del suo giovane talento, mentre il contrabbasso nero di
Reuben Rogers, dall'eloquio profondo e deciso ha introdotto
Black & White in front of the blue Sea, impressionistico, danzante e ritmicamente cangiante. Abbiamo apprezzato il sax tenore di
Billy Harper in particolare in
For those I miss, al cui suono pregnante, puntellato da una tecnica strumentale altissima, è stata dedicata da
Gaspare Di Lieto. Ad essa vi ha conferito, con la sua fresca inventiva, una sorta di raffinata classicità, pur esibendo un linguaggio nervoso ed essenziale composto da melodismo, robustezza di fraseggio ed eccezionale fantasia armonica, che ha ravvivato le esaltanti chases proposte da Bosso, unitamente alla ricca batteria di Eric Harland, tracciante veri colori sonori con il suo strumento, con un'attenzione per il timbro che ci ha ricordato Roy Haynes. Programma ufficiale concluso da
Song for a Black woman, con la tromba di Bosso a farla da padrone, in un brulicare di idee, proposte dal vulcanico musicista che si è prodotto in un solo luminoso e selvaggiamente sferzante, in cui l'esuberante cascata di note della tromba è sfociata in un "ostinato" esasperato dalla tecnica di respirazione artificiale.
Applausi scroscianti del numeroso pubblico intervenuto e bis, con un tema composto da Billy Harper,
Insight,
in cui il quintetto, suggestionato dalla melodia del brano si è lasciato andare
al desiderio di produrre una musica istantanea e collettiva, fluida, benché
sempre sorretta da una precisa consapevolezza architettonica.
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 30/08/2003
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