Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

 Taraf de Haidouks 
7 agosto 2003 - Minori (SA)
di Olga Chieffi
foto di Francesco Truono

 Suoni, colori ed emozioni di una notte gitana
 
Omaggio del Jazz, musica di minoranza, al popolo zingaro, il più bistrattato del mondo.
 Bagno di folla per i Taraf de Haidouks a Jazz on the Coast.

Scriveva Bela Bartòk, negli scritti sulla musica popolare: "La musica romena è una cosa complessa, è ancora nel buio, è in fasce. E' un misto di musica araba, slava ed ungherese, eppure ha un'atmosfera tutta particolare che non si può definire con parole. Gli influssi stranieri sono troppo evidenti per poterli negare. Nel bassopiano nevoso la musica è per lo più turca, nella Moldavia per lo più ungherese. La maggior parte delle melodie da danza è russa o greca. Ma nessuno deve addolorare: da tutti questi dialetti musicale nasce un particolare carattere personale".

Taraf de Haidouks, i Lautari di ClejaniDi fronte a questo coacervo di colori dal sapore antico ha posto, il suo pubblico, il direttore artistico Gaspare Di Lieto, che ha definito il penultimo appuntamento di Jazz On The Coast, l'omaggio politico della cultura musicale afro-americana, con cui le minoranze d'America, schiavi, creoli, spagnoli, italiani, ebrei, latino-americani, hanno cantato la loro storia, la loro condizione, al popolo più bistrattato del mondo, gli zingari, alle cui tradizioni siamo stati iniziati dai Taraf de Haidouks, i Lautari di Clejani.

Taraf de Haidouks, i Lautari di ClejaniI lautari di Clejani, dove lautar sta per musicista professionista, nella tradizione rumena, si sono presentati in formazione tipo, con tre voci, Iorga Ilie, Pasalan e Cacurica, Marin Manole e Ionitsa Manole accordion, Ionica al Tambal, il salterio a corde percosse, corrispondente al cymbalon ungherese, i due eccezionali violinisti, Costica, anche vocalist, specializzato in canti d'amore e Caliu, Falcare al surla, il flauto diritto di canna, Viorel al contrabbasso e Filip Simeonov al clarinetto, i quali sono riusciti a vincere ampiamente la sfida con una piazza, come quella di Jazz On the Coast abituata alla linea classica tracciata dal direttore artistico, andando avanti per quasi due ore senza alcun calo di energia o tensione.

Il programma è iniziato con una doina, introdotta da un preludio strumentale, il taxim, forse la più autentica e la più caratteristica delle forme espressive della musica popolare romena, legata alla natura, Taraf de Haidouks, i Lautari di Clejanioriginale ed autentica, come un gemito, un grido, un canto che sgorga dall'animo del pastore e che sembra riempire tutto ciò che si trova tra la terra e il cielo. La doina è una melopea legata a specifiche forme introduttive e conclusive, affidate alla sensibilità dell'esecutore da cui dipendono gli effetti di parlando-rubato, sfumature solo approssimativamente trasmesse con le formule ritmico melodiche tradizionali del genere, nelle quali si può ravvisare l'influenza del maquam. Le doine sono state intercalate dalle danze che hanno origine dalle danze greche consacrate ad Apollo e Diana, chiamate Chora o hora, iniziante prima lentamente e poi sfociante in un sabba infernale e liberatorio, una danza nazionale costruita sui modi frigio e lidio, come anche sulla scala pentatonica, in particolare per le scale maggiori con finali sulla dominante. I violinisti hanno offerto l'atteso sfoggio di alto virtuosismo con "soli" particolarmente elaborati, con uso di scordature, vibrati e trilli sulle corde a vuoti, con armonici presi, però, con posizioni non oltre la III. Il flautista si è lanciato in fantasmagorici ornamenti melodici, melismi e figurazioni velocissime, dando ampia dimostrazione del flauto quale strumento dionisiaco, del linguaggio dell'eccesso, del "venire meno".

Le menti dell'uditorio non hanno potuto esimersi dal volare ad Arto Tuncboyaciyan e alla sua Armenian Navy Band, etno-jazz di finissima trama, e al suo incontro-sintesi tra strumenti o a Goran Bregovich, il quale, a nostro parere resta, per quanto lo si voglia elevare, un ex-rocchettaro, le cui leggi di facile comunicazione del genere musicale ben conosce, e per le quali "elettrifica" una musica etnico-tradizionale, rendendola più vicina al rock, creando un linguaggio nuovo e più comprensibile a fette sempre maggiori di pubblico. I Taraf invece, fedeli al loro essere, nonostante l'uso di strumenti moderni, temperati, che hanno disperso molti dei caratteri modali originali, sono riusciti a coinvolgerci in pieno nel loro variopinto gioco, portandoci a smemorarci, ad ogni suono, passo e parola, in una stupefacente mescolanza, che ha dato luogo ad un profilo romanzesco, svelante la modernità di ogni luogo e di ogni tempo, con la sua debolezza e la sua forza.
 






Articoli correlati:
19/09/2006

Le ombre luminose della voce di Nnenna Freelon a Jazz on the Coast 2006: "Alta performance quella di Nnenna Freelon, nella notte incantata di Minori si è levato il canto intenso della vocalist, dedicato a Lady Day, che ha inaugurato la nuova location del festival..." (Olga Chieffi)

31/07/2006

Nnenna Freelon, a Jazz on The Coast 2006, fotografata in tutta la sua bellezza...(Francesco Truono)

21/09/2004

Dee Dee Bridgewater, nell'ambito di Jazz on the Coast, propone il suo progetto Latin Landscapes. Accompagnata da musicisti latinoamericani di gran levatura, la Bridgewater esalta il pubblico di Minori pennellando Paesaggi Latini in uno scenario naturale di primordine. (Silvana Mercone)

05/09/2003

Omar Sosa: un innovatore con la memoria del passato. Il pianista cubano e il suo ensemble vince, ma non convince a Jazz on the Coast. (Olga Chieffi)

30/08/2003

Gaspare Di Lieto: una biografia in musica. Pubblico incantato dall'incontro del pianista con il sax di Billy Harper. Atmosfere pregnanti per il terzo appuntamento della rassegna Jazz On The Coast. (Olga Chieffi)

29/08/2003

Il talento raro di Vanessa Rubin: gioco armonico e intonazione ritmica. Grande successo per la vocalist che ha aperto la nona edizione di Jazz On The Coast. (Olga Chieffi)

29/08/2003

Aaron Goldberg e Joshua Redman: la poesia dell'energia. L'intero "jet-set" jazzistico salernitano schierato in prima fila per la performance dei due prestigiosi sax tenori. (Olga Chieffi)





Video:
JAZZ ON THE COAST 2009 MAIORI SA ITALY 15' EDIZIONE ROY HARGROVE AND RH FACTOR 21 LUGLIO 2009
Il programma della XVa edizione, - 21 LuglioROY HARGROVE - RH FACTOR, - 26 Luglio, DAVID SANCHEZ & ED SIMON quartet, Featuring Scott Colley and An...
inserito il 22/07/2009  da AULIAULA - visualizzazioni: 4030
Africa Calling - Angelique Kidjo & Peter Gabriel
FUN...
inserito il 09/04/2007  da idamawatu - visualizzazioni: 3377
Africa Calling - Angelique Kidjo - Tumba (Full Length)
FUN...
inserito il 09/04/2007  da idamawatu - visualizzazioni: 4030


Invia un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.

Questa pagina è stata visitata 11.795 volte
Data pubblicazione: 05/09/2003

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti