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Al primo progetto discografico, il gruppo italo-argentino Barrio De Tango
Ensemble propone un' interessante rilettura della tradizione musicale argentina,
cui s'accosta con sobrietà secondo le sonorità tipiche del jazz d'improvvisazione.
Il melange che ne scaturisce è autentico e appassionante, diretta espressione
delle origini dei musicisti, ma anche di un organico atipico che spazia tra voce,
sax baritono, chitarra portoghese, chitarra classica, flauto, clarinetto, contrabbasso,
volutamente senza i classici Bandoneon e fisarmonica.
Attraverso questi elementi si configurano le melodie
di autori classici quali Angel Villoldo, Le Pera, Discepolo, Solanas, Astor Piazzolla
e de Montsalvatge, acquisendo un sapore nuovo, sincopato e misuratamente estemporaneo.
La voce malinconica, penetrante, gradevole e lirica (ma talora forse troppo poco
modulare e versatile) di Chiara Liuzzi è la linea guida di tutte le canzoni,
sopra la quale sono le chitarre ed il sax Baritono ad avere la presenza maggiore
sugli arrangiamenti, modellando i brani con ritmi spesso flamencati.
Il sound è originale ed altamente espressivo, venato da un background
malinconico quasi continuo, ma dal quale trapelano spesso le sonorità gioiose, profonde
e calde dei barrios argentini. Già dal primo brano, il famoso "El Choclo",
si spazia attraverso sentimenti contrastanti, da un inizio brioso ad un intermezzo
confuso, sospeso ed incerto, per aprirsi in un finale impalpabile di chitarra flamenca.
Stessi sentimenti in "Cancion de Cuna Para Dormir a un Negrito" di Xavier
de Montsalvatge, melodica e dolce, con una lieta nuance di angosciata ispirazione,
così come nella celebre "Alfonsina y el Mar", sospesa in un'atmosfera d'incompiutezza
ed arcana elegia.
Più riconoscibile il volto triste in "Sus Ojos Se Cerraron", dove
le poche, lente e penetranti, note di chitarra amplificano l'inquietudine trasmessa
dalla voce della Liuzzi: un moto dell'anima complesso e sinuoso nell'armonia intima
e vibrante del pentagramma. "Chacarera" è un brano movimentato, ballabile:
le mani tengono il ritmo del tango, ed il sax sembra narrare una vicenda sentimentale
attraverso una melodia gradevole e trascinante; solo gli arrangiamenti della chitarra
rispondono alla sua intonazione, e lo fanno con arie intense e malinconiche, così
come nel commovente passo del "Sueno de Barrilete", nel quale la voce grida
il proprio segreto dolore secondo stilemi improntati a coloriture poetiche disegnate
con tratto impressionistico.
Per ascoltare un tango "veloce" bisogna attendere "Milonga de Mis Amores",
dove le sei corde dialogano con allegra armonia, in un intenso interplay alternato
tra i fiati ed il contrabbasso. Nell'ultima traccia, "Ciel a l'Envers / Vuelvo
al Sur", la band riesce a trasmettere sentimenti disparati: la chitarra esegue
un riff trascinante, affascinante e lievemente teso con uno sfondo di sax che urla
roco la propria sofferenza.
In "Barrilete" si incontrano linee armoniche che evocano forti e profonde
emozioni, unite in un tango trascinante ed intimamente lirico, ove i musicisti riescono
ad esprimere appieno e con passione tipicamente argentina tanto i propri sentimenti
quanto le sonorità tipiche del genere, grazie ad uno studio accurato dei classici
e dello strumento, voce compresa. Ed è proprio la cantante Chiara Liuzzi
nei suoi struggenti vocalizzi a trasmettere le impressioni più forti, supportata
dalla eccellente performance dei chitarristi Adolfo La Volpe e Pablo Montagne.
Il Barrio de Tango Ensemble si erge a vicario della tradizione argentina,
pur generando sonorità nuove ed affascinanti con grande fantasia e ricercata cultura
musicale. Un inizio promettente, per una band che ha ancora molto da dare al caldo
ed eterno mondo del Jazz Tango.
Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 04/04/2010
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