Abeat - 2006
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Max De Aloe
Crocevia
1. Sonnambuli (che si cercano) (M. De Aloe)
2. Crocevia (M. De Aloe)
3. Il Volo (M. De Aloe)
4. El dia que me quieras (C. Gardel)
5. Pack (M. De Aloe)
6. Know where you are (K. Wheeler)
7. Neve (R. Fioravanti)
8. To live (S. Bagnoli)
9. UI Giuan Marcora (M. De Aloe)
10. C'era una volta in America (E. Morricone)
11. Anguilla (M. De Aloe)
Max De Aloe - chromatic harmonica, live electronics Bebo Ferra - guitar Riccardo Fioravanti - double-bass Stefano Bagnoli - drums
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Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Recensione di un disco e di un blog.
Max De Aloe,
armonicista e didatta, va ascoltato e letto con un PC. La semplicità retorica che
accompagna l'armonica, il suo raro utilizzo, il suo rarissimo buon utilizzo, fanno
pensare ad uno strumento non legato alle nuove tecnologie e ai nuovi suoni contemporanei,
nel jazz spesso intagliati con l'utilizzo di elettronica profondamente elaborata.
Max De Aloe
con il suon nuovo disco Crocevia, nome anche
del suo nuovo quartetto, scalfisce questo stereotipo e offre profondità e contemporaneità
allo stato puro.
Il legame di
Max De Aloe
con il web è esplicitato nel disco stesso attraverso il quale si può accedere al
sito e usufruire di un gratuito (e legale!) download delle sessioni live del quartetto
Crocevia. E poi il
blog.
De Aloe
scrive di sé, si apre in prima persona lasciando la musica a lato, raccontandosi
con una scrittura confidenziale e diretta tipica dei nuovi "diari" virtuali che
stanno arricchendo la rete. Il musicista-blogger attacca e spunta recensioni con
errori clamorosi (grazie!!), non perde occasione per rispondere a domande di curiosi
ed allievi legate, quasi esclusivamente, al suo strumento, continuazione naturale
del suo fiato. Scrive con ammirazione, devozione, passione di altri musicisti, di
colleghi ascoltati con attenzione come un maestro che è in grado di sentirsi non
ancora arrivato.
Le piacevoli pagine di
Max De Aloe
continuano l'esperienza del musicista sul web: il blog è infatti parte del
sito del musicista
è linkato con le
lezioni
di armonica cromatica online su jazzitalia.net, ma sono soprattutto il giusto
canale di comunicazione di un'esperienza didattica e artista per nulla virtuale.
De Aloe
è infatti fondatore del Centro di Espressione Musicale di Gallarate,
e da anni uno dei più affermati armonicisti sulla scena italiana. Tra le molte collaborazioni
precedenti è da ricordare quella con il fisarmonicista
Gianni Coscia
che ha portato alla realizzazione dei primi due dischi per l'etichetta Abeat,
per la quale è stato registrato anche questo nuovo disco. Il quartetto Crocevia
di Max De Aloe
è Bebo Ferra
alla chitarra, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e
Stefano Bagnoli
alla batteria. Quattro musicisti affermati, capaci di fondere, in un interplay naturale
anche se ricercato, la loro perfezione e pulizia stilistica e la loro tecnica sempre
dedita alla purezza del suono e non tanto a mera esibizione estetica. Il disco è
tracciato della poesia dell'armonica cromatica di
De Aloe,
che spesso introduce il tema e precede gli assoli ora di
Bagnoli,
ora del contrabbasso di Fioravanti in To live
e di Ferra
in Il Volo.
Il fraseggio con i musicisti è ben articolato, non crea quasi mai dialoghi
stretti, l'apertura alla coralità del quartetto e di rara proporzione. Spazio è
dato anche a composizioni di
Bagnoli
e di Fioravanti, ad un bellissimo omaggio a Ennio Morricone
in C'era una volta in America e ad uno dei maestri
del jazz contemporaneo Kenny Wheeler. La musica di
De Aloe
è forse la sua lezione più alta, capace di esprimere non solo la tecnica, ma soprattutto
la passione e l'intensità di una vita spese per raccontare l'arte di un soffio,
lontana, molto lontana dall'antico e dal desueto perché capace di esprimere le atmosfere
del quotidiano e di inserirsi e comunicarsi attraverso la tecnologia di una rete,
meno fredda anche grazie ad un "respiro di jazz".
Alessandro Armando per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 11/03/2007
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