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L'Orchestra Tascabile di
Claudio Angeleri ospite Paola
Milzani
Blue Note Milano - 7 luglio 2003
di Fabio Vitto
Nei programmi di sala del
Blue Note l'Orchestra Tascabile
veniva presentata come una delle dieci migliori formazioni italiane e, in effetti, la piccola big band assemblata da Claudio Angeleri non ha deluso le aspettative dando un'eccellente prova live sul palco del noto club di Milano.
Quello che colpisce durante il concerto è innanzitutto il senso di gruppo, il dialogo tra i musicisti e l'equilibrio tra parti scritte ed improvvisazioni che consente a tutti i musicisti di mettere in mostra le proprie individualità.
Il merito è indubbiamente del leader, capace arrangiatore e solista personale, ma anche di ogni singolo musicista che, con ruoli e funzioni diverse, ha contribuito a dare un "valore aggiunto" all'orchestra.
Il set era suddiviso in due parti. La prima interamente dedicata a Thelonious Monk, la seconda parte era idealmente ispirata ad alcune grandi cantanti del passato (Sarah Vaughan) e di oggi (Chaka Kan, Diane Schuur) con la complicità della vocalist
Paola Milzani, vera sorpresa della serata per doti canore, presenza sul palcoscenico e swing.
Come già detto i solisti si sono tutti messi in luce con caratteristiche diverse tra loro.
Comeglio, qui impegnato "fuori ruolo" (suonava infatti il baritono invece del consueto contralto), è stato travolgente con uno stretto fraseggio boppistico.
Il tenorista
Marco Gotti ha interpretato invece la "follia" di Monk con un paio di assoli stralunati e al tempo stesso
swingosi ispirati ai grandi del passato e ricchi di citazioni (anche la Vie en Rose).
Visibelli
(anche lui fuori ruolo: al contralto invece che il tenore) si è espresso con un linguaggio originale, al tempo stesso energico e raffinato.
Sergio Orlandi è ormai una sicurezza e appartiene alla ristretta schiera dei nostri trombettisti di classe, mentre il trombonista
Angelo Rolando ha evidenziato un suono scuro e potente.
Nella seconda parte si è aggiunta, in qualità di ospite la vocalist Paola Milzani. Per i più si è trattato di una rivelazione in quanto la cantante bresciana con un solido curriculum alle spalle si è mossa con molta disinvoltura e swing nel difficile terreno di reinterpretazione di standards resi celebri dalle grandi cantanti del passato.
Gli arrangiamenti ad hoc di Angeleri le hanno quindi consentito di duettare in scat con la sezione dei fiati in
Just Friends sfruttando la sua indubbia estensione vocale con varietà di accenti e colori.
Un bel concerto molto gradito dall'attento e "caldo" (era il 7 luglio!) pubblico del Blue Note.
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 23/07/2003
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