Jazz a Mira Settima Edizione29 aprile - 7 maggio 2011 di Gabriele Prevato
foto di Elisa Tessarin
29 aprile 2011 Ermanno Maria Signorelli Duo (Blue Serge Records) Ermanno Maria Signorelli - chitarra
Franco Lion - contrabbasso
JPC 4et Feat. Kyle Gregory (Palomar Records) Kyle Gregory - tromba
Nicola Privato - chitarra
Jan Sturiale - chitarra
Marco Privato - contrabbasso
Igor Checchini - batteria
Primo appuntamento della rassegna JAM che prevede un doppio concerto per tre
serate. I primi ad esibirsi il duo Ermanno Maria Signorelli alla chitarra
e Franco Lion al contrabbasso. Un concerto tiepido, prevalentemente basato
su un repertorio melodico acustico che non ha fatto granché vibrare il pubblico.
Sicuramente tra i due è prevalsa la musicalità del chitarrista, non sempre in sintonia
con il contrabbasso. Tra i brani del loro nuovo cd (che dovevano presentare ufficialmente
ma che non sono riusciti a finire di stampare per la serata) hanno anche alternato
standard tra i quali "Nardis", composizione di Miles Davis, eseguita con
particolare gusto.
La seconda parte della serata invece è stata dedicata al progetto dei JPC
quartet, una giovane formazione locale formata dai fratelli Privato (Nicola
alla chitarra e Marco al contrabbasso), Igor Checchini alla batteria,
Jan Sturiale alla chitarra e Kyle Gregory alla tromba come special guest.
Hanno presentato il loro primo cd "Libra", di recente stampa per l'etichetta Palomar
record. E' un progetto promettente, sia per la preparazione e serietà dei componenti,
sia per le intenzioni di crescita e maturazione. Nel palco si è sentita una bella
energia e intesa, tenendo conto della complessità a volte dei brani, caratterizzati
da melodie lunghe e da una sonorità globale molto ipnotica. Nel complesso la serata
è stata varia e piacevole, degna di nota l'organizzazione della rassegna che vede
nel sassofonista Nicola Fazzini il direttore artistico.
30 Aprile 2011 Paolo Birro piano solo (Alma Records)
Marcello Tonolo Trio (Caligola Records) Marcello Tonolo - pianoforte
Marco Privato - Contrabbasso Jimmy Weinstein
- batteria
La seconda serata della rassegna JAM ha avuto come protagonista il pianoforte.
Un doppio concerto che ha visto in apertura il pianista
Paolo Birro
in piano solo.
Una prova non facile, anche per un musicista affermato come Birro. Fin da subito
il pianista ha saputo raggiungere la concentrazione, mantenuta poi senza cadute
durante l'intera esibizione. Ha aperto con un brano dal suo ultimo cd "Sbandio"
pubblicato nel 2008 per l'etichetta veneta Alma Records. Il repertorio è
stato prevalentemente dedicato a questo suo disco che propone una rielaborazione
personale di temi popolari vicentini. Birro ha trattato queste composizioni con
una particolare attenzione alla melodia, senza stravolgerne eccessivamente il senso,
coniugando e piegando egregiamente la sua poetica alle musiche tradizionali della
sua terra d'origine, Vicenza. Non sono mancati alcuni standard che il pianista ha
alternato ai brani del suo disco. Verso fine concerto ha eseguito un suggestivo
medley di tre standard contenenti la parola "Dream" tra cui "Darn That
Dream", coinvolgendo l'intero pubblico in un viaggio musicale melodiosamente
ricercato, equilibrato ed essenziale.
La serata è continuata con il trio del pianista
Marcello Tonolo. Il repertorio presentato è tutto materiale non ancora registrato,
ma che probabilmente vedrà luce in un nuovo disco dopo quello già edito con il trio
intitolato "Lazy Afternoon" per l'etichetta Caligola. Marco Privato
al contrabbasso e
Jimmy
Weinstein alla batteria hanno accompagnato Tonolo in una serie di standard
densamente arrangiati in cui gli elementi di riferimento appartengono prevalentemente
al linguaggio hard bop. Forti di un'intesa che già da qualche anno li vede suonare
ormai assieme, i tre musicisti hanno saputo dosare bene toni e dinamiche, precisi
nel tempo, compatti e chiari nelle intenzioni. Hanno aperto con un arrangiamento
di "Just One Of Those Things", dove immediatamente è emersa la scrittura
di Tonolo: copioso uso di obbligati, unisoni piano-basso, transizioni e vamp. In
alcuni momenti la complessità di rielaborazione ha reso pressoché irriconoscibile
il brano come uno dei pezzi conclusivi, "My Funny Valentine",
talmente processato da individuarne a stento perfino la melodia. Ognuno ha espresso
in modo coerente allo stile proposto la propria vena creativa nelle improvvisazioni,
dove forse quello che ha avuto meno spazio è stato il batterista. Serata apprezzata
dall'intero pubblico, sia per la varietà portata dal doppio concerto, sia per la
qualità dei musicisti ed un'ottima organizzazione.
Gallo/De Rossi featuring Chris Speed (El Gallo Rojo meets Skirl Records) Chris Speed - sax
Danilo Gallo - contrabbasso
Zeno De Rossi - batteria
Ultima serata all'Auditorio di Oriago per la rassegna Jam si Mira. Anche oggi
viene ospitato un doppio concerto, questa volta due trii senza strumento armonico.
Inizia Nigredo, formato dai tre musicisti Fazzini, Fedrigo
e Carnevali, che hanno inciso un cd per l'etichetta indipendente nBn
Records e presentano questa sera il loro lavoro: un laboratorio di sperimentazione
e ricerca in più direzioni. Innanzitutto ricerca del suono, dove i tre nel loro
progetto esplorano i timbri, costantemente in alternanza tra la dimensione acustica
e quella elettrica.
Il batterista Canevali ad esempio ha utilizzato per tutto il concerto tutta una
serie di oggetti (anche sacchetti di nylon) al fine di arricchire le sonorità del
suo strumento e ispirare il fraseggio libero del sax e basso. Il suo è un vero e
proprio giocare con i suoni, rivelando la sua insaziabile voracità timbrica, che
una semplice batteria tradizionale da sola ormai non riesce più a soddisfare.
Il concerto si è aperto con una composizione di Fazzini intitolata 12, brano
dichiaratamente ispirato alla musica dodecafonica e di particolare interesse e ricercatezza.
I diversi brani propongono quasi esclusivamente tempi dispari: è il caso del brano
in 11/8 del bassista Fedrigo, che alternava momenti più swinganti o quello
in 15/8 di Canevali.
Il trio ha dimostrato una buona sinergia e intesa nonché una dote comune nella ricercatezza
dei temi.
Dopo una breve pausa riprende la musica con il trio questo secondo trio Gallo/De
Rossi/Chris Speed, che nasce dall'incontro di due etichette: la Skirl Records
di Chris Speed e l'etichetta del collettivo El Gallo Rojo, di cui
Danilo Gallo e Zeno De Rossi sono tra i fondatori. Già questa premessa
aiuta a capire lo spirito di questo trio: voglia di fare musica, istinto alla ricerca
senza compromessi, fede in un progetto più ampio come quello della produzione indipendente
che ogni giorno deve fare i conti con la grande distribuzione e tutta la cultura
"leggera" che essa produce.
Una lotta quotidiana quindi, che in questa performance si è respirata a pieni polmoni;
una compattezza sonora ed un'energia che ha saputo coinvolgere il pubblico e mandando
in circolo una miriade di messaggi su ciò che sta dietro alla loro musica. Anche
qui si sono alternate composizioni diverse di ogni musicista, anche se l'ambito
in cui si muovono è quello del jazz d'avanguardia, con occhi puntati bene in avanti.
Buona la sinergia sul palco tra Chris Speed e Gallo, oltre che l'affiatamento
di quest'ultimo con il collega batterista.
I due trii hanno poi suonato assieme il brano "April" di Lennie Tristano,
chiudendo in modo tanto inaspettato - quanto gradito - una splendida serata.