Paolo Fresu & Dado Moroni
29 aprile 2011 - Genova, Teatro della gioventù
di Gianni Montano
Paolo Fresu - tromba e flicorno Dado Moroni - pianoforte
Il "Teatro della gioventù" è affollatissimo per l'appuntamento clou della stagione:
il concerto del duo
Paolo Fresu
e Dado Moroni.
I due musicisti hanno appena iniziato una breve tournèe che ha toccato in precedenza
Sanremo e il suo ritrovato festival primaverile. Non si ricordano in passato significative
occasioni di incontro fra i due protagonisti della serata e non esistono documenti
discografici atti a testimoniare una qualche frequentazione antecedente. Si stimano
reciprocamente, questo è sicuro, anche se i loro interessi musicali sono piuttosto
distanti.
Moroni è un classico pianista mainstream con un bel tocco, una padronanza
completa della tastiera e un linguaggio scintillante, ricco di swing e, quando occorre,
di groove, per abusare di un termine alla moda. Conosce i grandi classici e se ne
allontana giusto quel tanto che basta per risultare personale e riconoscibile.
Paolo Fresu,
per contro, non è solo un trombettista jazz, ma anche tanto altro. Lo dimostrano
le sue incisoni per la ECM (splendido il suo recente "Mistico Mediterraneo"), le
collaborazioni con
Richard Galliano,
Nguyen Le o il sodalizio con Dhaffer Youssef. Il suo universo espressivo è "irrimediabilmente"
contaminato (si fa per dire), dalla sua inclinazione verso una world music di qualità.
Per non parlare dei suoi dignitosissimi contributi a dischi di musica leggera raffinata,
attraverso le collaborazioni con Ornella Vanoni o Claudio Baglioni. Insomma
il musicista sardo è artista a tutto tondo, difficile da incasellare in un genere,
in una definizione.
L'incontro, viste le premesse, presenta rischi consistenti. Come armonizzare due
mondi così lontani, almeno apparentemente? Si tratta di far coesistere chi opera
in maniera centrifuga, con il jazz al centro di qualunque discorso e chi procede
in senso opposto, in senso centripeto, muovendo dalla musica afroamericana per raggiungere
altri confini, oltre l'orizzonte.
I due stabiliscono un repertorio piuttosto disomogeneo dalla canzone popolare, a
evergreens italiani o internazionali e suonano ciascuno portando la propria sensibilità,
la propria visione estetica, ma riuscendo spesso anche ad ascoltare con attenzione
il partner. Ne scaturisce un concerto piuttosto uniforme, malgrado i presupposti
iniziali, con punte in alto, quando i due linguaggi si fondono e momenti meno riusciti,
in alcuni standard, principalmente, allorchè Fresu assume il ruolo ortodosso di
jazzista pur di classe e si nasconde un po' dietro le scorribande della tastiera.
I momenti migliori si registrano quando a dominare la scena è il musicista sardo,
in una preziosa "Parlami d'amore Mariù", ad esempio, con il piano a tenere botta
in sottofondo o in una ninna nanna bretone, in cui ancora Moroni svolge il compito
del gregario. Non mancano due intermezzi in solitudine con il genovese pronto a
dedicare un suo brano piuttosto elaborato al popolo giapponese, duramente provato
dal recente terremoto. Fresu, invece, imbraccia il flicorno per un'improvvisazione
che incanta per lirismo e, non è una contraddizione, per energia.
Alla fine un bis e poi un tris con i protagonisti e gli organizzatori a ringraziare
e Moroni a ricordare la caratteristica fondamentale dei concerti dal vivo " Quello
che avete sentito stasera non lo potrete ascoltare mai più" Il jazz non è mai uguale
a sé stesso. Il pubblico si abbandona a sinceri applausi per un'esibizione certamente
convincente, ma la coppia con una maggiore consuetudine potrà conseguire livelli
espressivi più alti. Il duo, attualmente, non vale quanto la somma dei singoli....
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
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Data pubblicazione: 28/05/2011
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