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Relaxing at the club. Dal primo ascolto ciò che
trasmette questo elegante e calibrato lavoro è misurata tranquillità. Calma solo
apparente, soprattutto dettata dalle intuizioni pianistiche di
Giovanni
Mazzarino, sempre attento alle strutture ed alla circolarità del montaggio.
In tale opera ben adiuvato dalle scolpite linee di Panascia, limpidamente
accademico anche negli assolo, e dalle dinamiche oculatamente aperte, a tratti sussurrate,
di Nussbaum.
Le coordinate stilistiche di Mazzarino emergono con prepotenza. Il suo
approccio tradizionale fa si che le note arrivino sempre in tempo, proprio quando
te le aspetti; i commenti improvvisativi guardano all'atmosfera e non agli stacchi.
Il pianista siciliano è animato da un buon flusso di idee ed è costante la sua cifra
autoriale che, brano dopo brano, appare sempre più marcata.
Si uniformano all'impianto complessivo le corde di
Giuseppe
Mirabella che dà buona prova di se soprattutto in
London e Feet First,
per autorevolezza e sapiente controllo dei robusti assoli. Un registro diverso utilizza
il giovane
Dino Rubino, poligamo strumentista che abitualmente si alterna al
pianoforte ed alla tromba, qui impegnato solo all'aerofono. Il solista compatta
suoni acuti, a volte acidi ed obliqui (Light,
Mother), giungendo come un caterpillar in un
campo di margherite, con effetti opportunamente devastanti sull'impasto sonoro.
Marchia, invece, diversamente il territorio, con aloni gentili ed abbracciando il
volere di Mazzarino, in Retrato, per esempio.
Nove brani in tutto, di cui sette dimostrano come il leader sia anche
un efficace scrittore di musica, e due presi in prestito:
Feet First di
Steve Swallow
e Never Let Me Go di Roy Evans e Jay Livingston,
quest'ultimo giusta chiosa pervasa di blue, così come ne è intriso l'intero
album.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 20/06/2009
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