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Franco D'Andrea Octet
Intervals I
Parco della Musica Records (2018)
1. Intervals 1
2. Afro abstraction
3. Intervals 2/m2+M3
4. A4+m2
5. Air Waves
6. Intervals 3/Old Jazz
7. Traditions n.2
8. Intervals 4
Franco D'andrea - piano Andrea Ayassot - alto and soprano sax Daniele D'agaro - clarinet Mauro Ottolini - trombone Enrico Terragnoli - guitar Aldo Mella - double bass Zeno De Rossi - drums Luca Roccatagliati - electronics
Dopo aver esplorato diversi aspetti del trio con i suoi ultimi
album, Franco
D'Andrea allarga l'organico cimentandosi con un ottetto, una piccola
orchestra insomma. I musicisti riuniti per l'occasione sono legati al compositore
meranese da una lunga frequentazione. Fanno eccezione Dj Rocca, che ha comunque
inciso nel 2016 con il veterano tastierista ed Enrico Terragnoli al suo debutto
in questa formazione. La musica del cd prende spunto dagli intervalli, cioè lo spazio
esistente fra due suoni. Esistono, in realtà, due tipi di intervallo, quello melodico
e quello armonico, a seconda che le note siano prodotte una dopo l'altra o in maniera
sincronica.
Sulla base di questo elemento scaturisce una proposta molto articolata, in cui si
possono ritrovare gli stilemi tipici del mondo espressivo e delle idee compositive
del settantasettenne bandleader. Così, nelle varie tracce, possiamo estrapolare
il gusto per il jazz polifonico degli anni trenta accanto a ritmi funkeggianti o
dotati di uno swing tirato a lucido. In secondo piano o in maggiore evidenza, a
seconda dei casi, viene fuori un corposo background elettronico mirato ad arricchire
timbricamente tutto l'insieme. Quasi sempre si procede su più temi che si ripetono,
si incrociano, si scontrano e vengono utilizzati come base su cui sviluppare gli
interventi dei singoli. Gli assoli, in questo modo, si schiudono all'interno di
una massa sonora decisamente gonfia, carica di diramazioni eppure del tutto conseguente.
Grazie ad un'abile regia, poi, D'Andrea apre i giochi per mezzo di un pianismo teso,
nervoso e percussivo per punteggiare in seguito icasticamente l'esposizione dei
riff da parte dei fiati o annodare il lavoro di sezione con quello solistico con
una continua elaborazione di stimoli e di risposte.
Fra i nove brani, quattro sono improvvisazioni collettive e cinque sono a firma
del titolare dell'impresa, ma non c'è frizione stilistica fra un pezzo e l'altro.
In particolare si fa raccomandare "Afro Abstraction". L' inizio è cauto e crea un
clima di attesa. Gli strumentisti entrano, quindi, in azione in momenti successivi,
procedendo ognuno in senso divergente. Suoni e rumorismi provocano, in questo modo,
un attrito consistente e un apparente sfilacciamento. Più avanti tutto si sistema
e si coagula. Il brano prende un ritmo deciso in progressivo crescendo. Sale, allora
e di parecchio, la tensione. Prima della fine c'è spazio per un solo di Ottolini
caldo, pregno di growl, e per gli effetti frullanti creati dalle manipolazioni tecnologiche
di Dj Rocca.
"Intervals 1" è stato inciso dal vivo al Parco della Musica di Roma. Già si annuncia
un secondo capitolo in uscita a fine anno che documenterà gli esiti delle prove,
della preparazione all'evento live. Sicuramente ci riserverà delle sorprese.
Questo album, a conti fatti, conferma l'ottima vena artistica attuale di
Franco D'Andrea,
alimentata dalla voglia di tentare sempre nuove sfide e sostenuta da un gruppo di
musicisti perfettamente allineati con i suoi intendimenti.
Gianni Montano per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 15/09/2018
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