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Con questo cd il contrabbassista
Maurizio Rolli
porta a compimento un progetto impegnativo: rileggere, con l'ausilio di una nutrita
big band, alcuni brani di grande successo e di indubbio valore appartenenti al repertorio
pop-rock degli ultimi quarant'anni. Un progetto importante che vede anche il coinvolgimento
nei vari brani, in qualità di ospiti, di musicisti illustri dell'universo jazzistico
italiano e internazionale. Sette le riletture alle quali si affiancano due brani
firmati da Rolli
per una produzione sontuosa che ha richiesto un enorme lavoro di riarrangiamento
come si evince dall'ascolto della beatlesiana "And I love her" qui ribattezzata
"And I love him". L'apertura, affidata a "Little
Wing" di Hendrix vede coinvolto, in qualità di chitarrista e interprete,
il compianto
Hiram Bullock verso il quale, sulle estese note che accompagnano
i vari brani nel libretto accluso al cd,
Rolli
ha parole toccanti e di grande affetto per le comuni frequentazioni live. La versione
qui riproposta, che fu anche del repertorio di Gil Evans, non stravolge la
struttura originale del brano come accade invece nella "Every
Breath You Take" dei Police scomposta e ricomposta per assoggettarla
ad una esecuzione articolata e complessa totalmente diversa dalla versione conosciuta.
Due aspetti antitetici ma comuni alla maggior parte delle tracce di un lavoro attraverso
il quale Rolli
concilia un dualismo passionale verso la musica rock e verso il jazz e che non definisce
completamente la caratterizzazione dell'intera produzione.
Infatti gli esigui spazi espressivi, insiti nella natura dei brani riletti,
sembrano appesantirsi per effetto delle porzioni solistiche riservate ai vari membri
della band, le cui dinamiche dialettiche risultano compresse fra le schematiche
strutture compositive. Ne consegue uno sviluppo delle trame sonore sofferente e,
in alcuni casi, in uno stato di sovrabbondanza di elementi.
La parte centrale illumina per lo spazio di due brani, gli unici originali
firmati da Rolli, il talento e le grandi capacità di compositore del leader che
certamente potrà dare molto al jazz italiano esprimendosi su coordinate più omogenee
o meglio definite.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/09/2009
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