Ventisettesima Edizione per l'EFG London Jazz Festival
16/25 novembre 2018
di Vittorio Pio
Unanimemente riconosciuto come uno degli eventi più sfavillanti all'interno dell'offerta
culturale della capitale inglese, saranno oltre duecento gli artisti coinvolti nelle
cinquanta location scelte dagli organizzatori: dalle grandi sale da concerto ai
piccoli club che rinsaldano la tradizione delle origini del genere, in un mix equilibrato
che alternerà alcuni grandi nomi con i talenti emergenti della scena. Dave Douglas
e Bill Laswell (bassista elettrico dal percorso obliquo, dai Material a Fela Kuti,
fino a Miles Davis e John Zorn), apriranno virtualmente le danze il 16 con Uplift,
il nuovo progetto accreditato al trombettista americano, che comprende anche Mary
Halvorson (chitarra) e Jon Irabagon (sax), presso la prestigiosa Queen Elizabeth
Hall al Southbank Centre.
In quella stessa sera anche la reunion di quello che resta dei gloriosi Soft Machine
(Borderline Club) e Billy Harper (Church of sound), un veterano del free jazz il
cui estro è ancora rimarchevole.
Nei giorni a seguire, da notare il 17 il duo di qualità
ragguardevoli composto da Marc Copland (piano) e Dave Liebman (sax), la stella del
fado portoghese Mariza e l'emergente vocalist di casa Blue Note Kandace Springs
(entrambe presso il Southbank Centre).
Il 18 l'eleganza del chitarrista Bill Frisell in una rara apparizione in solitario
(Cadogan Hall), abbinata al rientro sulle scene da protagonista dopo uno stop dovuto
a un calo fisico di Bobby McFerrin, l'uomo dall'ugola di caucciù atteso al Barbican
Centre. E ancora Archie Shepp, uno degli ultimi collaboratori viventi di John Coltrane,
in una serata dedicata al gospel e spirituals (19 al Barbican centre), Sam Amidon,
prodigio della tradizione americana in senso esteso e Richard Bona fenomenale virtuoso
del basso (sempre il 19, rispettivamente alla Cadogan Hall e al London Jazz Cafè),
il 20 tre grandi formazioni composte dal quartetto del prodigioso batterista Jeff
"Tain" Watts, che ospita il chitarrista Kurt Rosenwinkel (al Pizza Express Club
in doppio set) in un rendez-vous che si prefigura pieno di stimoli creativi, abbinato
alla serata fusion che attenderà sul palco del Southbank Centre il leggendario bassista
Stanley Clarke con la sua rinnovata formazione densa di giovani talenti e gli Headhunters,
che invece furono una delle tanti appendici di Herbie Hancock (in questo caso dedicata
al funk), a metà degli anni '70.
Il 21 arriva al London Jazz Cafè Antonio Sanchez, tellurico batterista in libera
uscita rispetto al suo mentore Pat Metheny, mentre all'Hideaway ci sono gli Incognito,
nome di culto dell'acid jazz a metà degli anni 90 e ancora oggi guidati dal suo
fondatore Jean-Paul "Bluey" Maunick. Negli ultimi tre giorni Craig Handy (al London
606), già ammirato nelle sue collaborazioni con Elvin Jones e Joe Henderson e Myra
Melford, pianista di grande qualità, con il suo quintetto in cui spiccano Ron Miles
(tromba) e Liberty Ellman (chitarra), la cui esibizione è prevista al Kings Place.
Nel secondo weekend invece 23 il fisarmonicista Richard Galliano (Wigmore Hall)
e la sofisticata vocalist Lisa Ekhdal (Cadogan Hall), il 24 nel salotto storico
dedicato al jazz di città, ovvero il Ronnie Scott Club, c'è il chitarrista e beniamino
del pubblico Mike Stern, con un quartetto in cui figureranno anche i servigi del
bassista Darryl Jones (ex Sting ed attuale supporto ai Rolling Stones) oltre alla
stilosa cantante Madeleine Peyroux (Southbank Centre). Gran finale il 25, ancora
con Stern e poi con il pianista giamaicano Monty Alexander (Cadogan Hall) e quello
africano Abdullah Ibrahim, anche conosciuto come Dollar Brand, in un clamoroso ritorno
presso il Barbican Centre dopo il sold-out dello scorso anno.
A testimonianza dell'ormai elevatissimo livello e considerazione che il nostro
jazz gode all'estero, in questa edizione dell'EFG London Jazz Festival la presenza
dei giovani musicisti italiani è notevolmente aumentata, con un intero pomeriggio
presso il Barbican Centre dove a partire dalle 14 di Domenica 18, si alterneranno
i gruppi di Enrico Zanisi, Francesco Diodati, Simona Severini e Giovanni Guidi,
tutti nomi ormai affermati nei circuiti tradizionali, mentre il 19 Maria Chiara
Argirò, da tempo trapiantata a Londra si esibirà al Pizza Express, dopo una serie
di recensioni entusiastiche della stampa inglese a corredo del suo primo album "The
fall dance".
Il 21 invece si registrerà il debutto londinese del pianista Remo Anzovino a
seguito dell'uscita del suo nuovo album Nocturne (Sony), registrato proprio fra
la capitale inglese, New York, Parigi e Tokyo.
Un altro pianista (e figlio d'arte) sarà di supporto a Lisa Ekhdal, ovvero Livio
Minafra, un talento a suo agio fra classica, world ed improvvisazione jazzistica.
Altri appuntamenti sono ancora in via di definizione, per tutti gli altri dettagli
il sito ufficiale è
www.efglondonjazzfestival.org.uk
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