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Gianni Di Crescenzo
Do It
Phantom recordings 2009
1. Blues for Ade (G. Di Crescenzo)
2. Ingenious (G. Di Crescenzo)
3. Very Early (B. Evans)
4. Puerto Antico (G. Lusi)
5. Michelle (Beatles)
6. The Cat (G. Di Crescenzo)
7. One Party for Notes (G. Di Crescenzo)
8. You Smell of Music (G. Di Crescenzo)
9. To Fly Up (G. Di Crescenzo)
Gianni Di Crescenzo - Pianoforte
& arrangiamenti
Albert Wing - Sax tenore
Lee Thornburg - Tromba
Dave Carpenter - Contrabbasso
Brandon Fields - Sax tenore e sax soprano
Gianluca Lusi
- Sax tenore e sax soprano
Peter Erskine -
Batteria
Simon Phillips -
Batteria
Il repertorio jazz è sempre stato materia di confronto per il pianista
Gianni Di Crescenzo, e la realizzazione nella sua carriera di questo interessante
disco era evidentemente solo questione di tempo. "Do It" è un lavoro filologicamente
raffinato in cui gli spazi dedicati ai soli e allo scritto sono calibratamente inanellati
in un equilibrato disegno sinusoidale ricco di note articolate. Queste agili scritture
si fondano interamente sulla tradizione strutturale dell'Hard Bop, sull'ardita libertà
esecutiva perpetrata dagli esponenti di questo genere portante per l'evoluzione
delle Blue Notes,
sottolineando implicitamente quanto la vena creativa in seno a questa cultura musicale
abbia ancora molto da riservare.
La qualità tecnica delle esecuzioni è altissima, complice la presenza di strumentisti
di livello mondiale, autentici veterani dei più importanti palcoscenici internazionali
quali i batteristi Simon Phillips
(uno dei cardini della storica band dei Toto) e
Peter Erskine (Weather Report,
Chick Corea),
i sassofonisti Albert Wing (Frank Zappa, Diana Ross) e Brandon Fields
(George Benson, Earth Wind & Fire, Ray Charles), il trombettista Lee Thornburg
(Jaco Pastorius,
Supertramp, Willy de Ville), il contrabbassista Dave Carpenter (Buddy Rich,
Herbie
Hancock). Unico italiano oltre a Di Crescenzo ad aver partecipato alla registrazione
è l'eclettico virtuoso del sax
Gianluca Lusi.
L' evidente cifra tecnica ed il grande affiatamento nell'interplay dimostrato
da questo cast all stars si insinuano fra le fini linee disegnate da Di Crescenzo,
completandone il disegno. Segmenti melodici accesi e filamentosi, alternati fra
momenti di tensione sonora, come nel brano di apertura "Blues For Ade" in cui Albert
Wing tratteggia col sax tenore squillanti e rapidissime evoluzioni di senso coltraniano
e rollinsiano, ed altri più ragionati e pensosi, che si mantengono legati con l'ardua
logica strutturale dell'album.
Molto interessante in questo senso l'arrangiamento lusiano in "Puerto Antico",
con le sue intense cromature di caldo pathos ove lo stesso sassofonista riesce a
brillare con un suono dolce e ovattato lasciandosi dietro tenui scie di una luce
calda ed emozionante. Molto interessante il lavoro di background eseguito dal pianista
con uno stile morbido ed emozionante.
L'ensemble propone anche una cover della "Michelle" dei Beatles, in cui il contrabbasso
di Dave Carpenter e le spazzole di
Simon Phillips, leggere
e pulite nel levigare rullante e charleston, sostengono uno squisito accompagnamento
per le geometrie limpide e le sincopi sempre meticolosamente elaborate da Di Crescenzo.
Inciso in America, nella sala di registrazione dei Toto, "Do It" subisce con
positività l'influenza del panorama musicale d'oltreoceano portando l'esperienza
europea ed in particolare italiana; un universo culturale dove il jazz non è solo
mero tecnicismo, non è una scala o un arpeggio messo in questa o quello posizione,
ma è qualcosa di più: è sentimento, emozione, empatia totale con lo strumento e
con l'interplay, un intero mondo musicale e sociale che può apparire, una volta
tanto, privo di fratture stilistiche e di lezioni accademiche.
Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 24/12/2010
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