Ed. Via Veneto Jazz 2005
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J. Girotto, N. Mangalavite, D. Garcia Bruno, C. Buschini
Madre Tierra
1. Dos amigos - 6:31
2. De los rosarios - 3:28
3. Yorugua - 4:50
4. La docta - 3:57
5. El jugueton - 2:46
6. Madre tierra - 3:18
7. Martes 13 - 5:05
8. Km 12 - 5:04
9. Choro por ti - 2:13
10. Os beijos seus - 4:46
11. Pequeña flor - 3:49
12. Recordandote - 3:46
13. Martes "bonus" - 4:59
Javier Girotto - sassofoni, mohoseno Natalio Luis Mangalavite - piano Daniel Garcia Bruno - batteria Carlos 'el Tero' Buschini - basso, chitarra, bombo
Special Guest
Barbara Casini - voce Antonello Salis - accordeon Nicola Stilo - flauto, chitarra Marcelo Russillo - cajon Walter 'chato'rebata - cajon Martin Bruhn - bombo leguero, percussioni
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Via
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Via Veneto Jazz is distributed by
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Prendete quattro musicisti innamorati e profondi conoscitori delle armonie
argentine, quali
Javier
Girotto, Natalio Mangalavite, Daniel Garcia Bruno
e Carlo "el tero" Buschini che firma anche le tredici composizioni del lavoro.
A questi artisti, in alcune tracce, si uniscano la suadente voce di
Barbara
Casini, la robustezza timbrica dell'accordeon di
Antonello
Salis e le preziose note del flauto e della chitarra di
Nicola Stilo.
Il risultato non può non essere un prodotto "senza confini". Un lavoro immarcescibile,
denso di emozioni ed avvincente.
La musica popolare sudamericana invade tutti i brani e funge da comune
denominatore nella trattazione storica fatta di strumenti, parole e note. In tal
senso, sorreggono le corpose esecuzioni, il cajon di Marcelo Russillo, di
Walter "chato" Rebata nonché di Martin Bruhn che utilizza anche il
bombo leggero e le percussioni. Interventi sporadici che sostengono le ferrose argomentazioni
del quartetto nei brani Dos Amigos,
De Los Rosarios,
Yorugua e
Pequena Flor.
Una fusione di suoni, sentimenti, toni, storie, voci notturne o esplosioni
vocali sotto un sole che brucia. Le pene della "Madre Tierra" che si aprono
e si muovono con struggente tristezza, come in
La Docta, dove il piano
di Mangalavite interpreta con particolare acume i sentimenti che hanno animato
le composizioni, si alternano a brani danzabili e cantabili come
Yorugua e
El Jugueton che dimostrano
tutta l'orchestralità che le armonie popolari possiedono con dirompente bellezza
ed allegria.
La ritmica sostiene i cambi di tempo e di registro, i sobbalzi di luogo,
tessendo un'unica mappa geo-storica dell'america latina.
Pequena Flor ne è
la prova, alla stregua di Os bejios
seus con i suoi ampi profumi brasiliani limpidamente eseguiti da
Barbara
Casini che, se fosse necessario, conferma tutta la sua essenza vitale
sudamericana con letteraria naturalezza.
Girotto,
a par suo, scuote le influenze ed unisce i fraseggi prettamente jazzistici con i
registri popolari, aggiungendo quel riquadro culturale che simboleggia l'unicità
della nostra Terra.
Un lavoro dedicato alla memoria di Donna Lucrezia Indelfosa Martinez
de Figueroa, dice "el tero" Buschini.
Un lavoro da ricordare e da dedicare al mondo, oso dire.
Alceste Ayroldi Per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 18/06/2006
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