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A tutti gli effetti, un tributo a Jobim, O Maestro. E per la precisione
un tributo al Jobim più dolce ed emozionante, che dialoga con l'altra metà, la donna
(non per niente sottotitolo dell'album è "Jobim e as mulheres").
Artefici del progetto sono i cinque musicisti di Effetto Musica Ensemble,
che propongono uno spaccato della produzione vastissima del grande maestro della
musica brasiliana, della bossa più fine, e raccolgono proprio quei brani dedicati
all'amore, ogni volta diverso, rappresentato da una sempre diversa protagonista,
cui di volta in volta è dedicata la melodia. Nello specifico vediamo subito che
la selezione comprende a forza alcuni titoli praticamente immortali, primi fra tutti
"Garota de Ipanema" e "Luiza",
brani entrati di diritto nel patrimonio standard jazzistico. Questa scelta da parte
dei musicisti è però rischiosa, essendo indubbiamente difficile reggere una buona
esecuzione di brani così sfruttati e proposti dalla musica degli ultimi 40 anni.
Ma ecco la sorpresa, a spiazzare gli scettici: l'Ensamble lavora di fino e va a
riarrangiare in modo audace proprio i brani più scontati, stravolgendone in certi
casi la struttura armonica e lavorando sull'andamento ritmico. Operazione forse
ancora più rischiosa, solitamente esposta al kitsch. Ma non è questo il caso.
Ed è proprio con questa scelta che i nostri sfoderano la prima carta vincente
del disco, eseguendo ad esempio "Garota de Ipanema"
come mai si era sentito, in cui la melodia è adagiata su una rinnovata successione
armonica, peraltro molto d'effetto.
La formazione, in più, si affianca alla voce di una straordinaria cantante
brasiliana, Claudia
Marss, che tra gli altri vanta collaborazioni con il grande Gilberto
Gil. La sua voce vellutata e calda è il naturale completamento dei brani, ottimamente
interpretati, con passione e sentimento genuino. Si ascolti a proposito "Ana
Luiza", e non si avranno dubbi sulla bontà di questo incontro.
L'altra punta di diamante dell'Ensamble è evidentemente
Enzo Orefice,
a cui si devono gli arrangiamenti ma anche un gusto, una sensibilità particolare,
grazie a cui arricchisce i brani con soli di una bellezza rara, dinamici, morbidi
ed emozionali. Sembra, in questo ambito, che il suo stile dia il meglio nelle Ballad,
nei lenti, o comunque là dove il tempo permette una maggiore dilatazione degli spazi
ritmici e quindi più libertà di movimento. Il suo solo in "Luiza" è uno dei
momenti più emozionanti di questo disco.
Nei momenti in cui si trova ad accompagnare
Orefice
invece gioca per sottrazione e si limita a dare un lieve supporto alla chitarra
di Gianluca
Marino, con appunti e accenti mai invadenti, pronto però ad "aprire"
di colpo sui flussi melodici, che nell'improvvisazione gli risultano tanto congeniali.
Il mood generale, improntato su una quieta dolcezza e su sonorità di ampio
respiro è molto efficace, anche se a volte un poco troppo di maniera a causa dell'uso
di sintetizzatori. Tuttavia si comprende bene come con poche ma calibrate mosse
l'Effetto Musica Ensamble registri un disco valido, fine e di gusto, paradossalmente
neanche troppo costretto alla cerchia degli appassionati di Bossa. Vi si possono
trovare vere e proprie perle che difficilmente deluderanno all'ascolto: su tutte
una straordinaria interpretazione vocalica.
Achille Zoni per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 23/12/2007
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