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Lara Iacovini Quartet
'S Wonderful
Ea Fast Line (2011)
1. 'S Wonderful – George & Ira Gershwin
2. Secret – Riccardo Fioravanti, Antonella & Lara Iacovini
3. Fascinating Rhythm - George & Ira Gershwin
4. You are the Sunshine of My Life – Stevie Wonder
5. I Wish – Stevie Wonder
6. Preludio n. 2 in C#m – George Gershwin
7. I Got Rhythm - George & Ira Gershwin
8. Master Blaster – Stevie Wonder
9. Isn't It A Pity? - George & Ira Gershwin
10. Living for the City – Stevie Wonder
11. I Got Rhythm (remix) - George & Ira Gershwin
Riccardo Fioravanti
- doublebass
Andrea Dulbecco - vibes & marimba
Francesco D'auria - drums
Guests:
Massimo Colombo
- piano
Giulio Visibelli - soprano sax & flute
Alessio Menconi
- classic guitar & electric guitar
Dj SkizO - remix 'S Wonderful
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
"'S Wonderful" è il terzo album della cantante Lara Iacovini. Si tratta
di un progetto jazz realizzato con artisti del calibro di
Riccardo Fioravanti,
Andrea Dulbecco, Francesco D'auria, con la partecipazione di altrettanto
autorevoli ospiti quali
Massimo Colombo,
Giulio Visibelli,
Alessio Menconi
e con Dj SkizO che ha curato il remix dell'ultimo brano.
Il disco si basa sulla rivisitazione di composizioni di due grandi autori celeberrimi
ed alquanto diversi come stile ed epoca: George Gershwin e Stevie Wonder (più un
brano a doppia firma Fioravanti/Iacovini, l'unico brano originale del cd). Le composizioni
di George & Ira Gershwin e di Stevie Wonder sono state abilmente riarrangiate da
Riccardo Fioravanti
in un'opera di profonda trasformazione che non si è limitata a variare solo la strumentazione
(con l'utilizzo del vibrafono/marimba come principale strumento a sostegno della
voce di Lara Iacovini, oltre a pianoforte e chitarra), ma anche operando in taluni
casi drastiche modifiche nel ritmo dei brani e creando di conseguenza un mood inedito
ed inaspettato su melodie che ci sono tutte assai familiari, ma che in questa nuova
veste appaiono del tutto rinnovate.
Molti brani vengono anche riarmonizzati, ricostruendoli su ostinati del contrabbasso
che rendono l'approccio assai differente rispetto alle versioni originarie. Accordi
raffinati del vibrafono di Dulbecco, delle chitarre di Menconi o del piano e tastiere
di Colombo, sostengono ed accompagnano con grande modernità i temi e le improvvisazioni
di Lara Iacovini, che bene si intersecano con quelle di Visibelli ai sax e flauto.
Batteria e percussioni di D'Auria contribuiscono abilmente a variare l'atmosfera
dei brani, con inaspettate atmosfere "jungle" su brani di tutt'altra origine, modernizzando
ed avvicinando all'Africa (più che all'America…) il mood delle composizioni gershwiniane
che appartenevano invece alla musica bianca degli anni Trenta, oppure ammorbidendo
i brani di Wonder, originariamente nati ed eseguiti con grinta black e gusto contemporaneo,
e trasformandoli in jazz ballads suadenti..
L'approccio, in entrambi i casi è jazzistico. In taluni casi la trasformazione avviene
senza grosse contaminazioni, come ad esempio nella terza traccia ("Fascinating
Rhythm"). In altri, la trasformazione è più evidente e tangibile, come nella
track n. 4 ("You are the Sunshine of my Life") che diventa per l'appunto
una tranquilla e suggestiva ballad. Altri brani del repertorio di Stevie Wonder
vengono modificati armonicamente e ritmicamente, per avvicinarli maggiormente allo
stile jazz ("I Wish").
Il "Preludio n. 2 in C#m" è eseguito per piano solo, fedelmente rispetto
alla versione tradizionale. Segue una versione di "I Got Rhythm" che si apre
con il tipico suono dell'hang di D'Auria che ne modifica totalmente l'aspetto e
l'atmosfera. Timbriche, ritmo ed improvvisazione vocale in questa track appaiono
molto distanti da qualunque altra versione tradizionale di questo brano. Ma sul
finale, immediatamente prima della coda, la band passa per pochi attimi in swing,
come per rendere il proprio doveroso omaggio ad una composizione che innegabilmente
è stata una pietra miliare del jazz, il "rhythm change per antonomasia".
L'opera di rinnovamento e di personalizzazione prosegue, più o meno massicciamente,
su tutti i brani ed andando sostanzialmente in controtendenza rispetto allo stile
originario dei vari pezzi trattati. Sui brani di Stevie Wonder ascoltiamo dei begli
ostinati del contrabbasso ed improvvisazioni out del sax che da un lato mitigano
l'atmosfera originaria black e dance di pezzi come ad esempio "Living for The
City", spostando il mood verso un jazz molto attuale, decisamente più bianco
e molto raffinato. Anche il timbro vocale di Laura Iacovini, così limpido e brillante,
ci allontana dal black sound di Wonder, ma resta tuttavia estremamente vicino al
jazz quanto a idee e abilità improvvisativa.
Il tocco finale è dato dagli inserti techno ad opera di Dj SkizO nel remix del
brano conclusivo dell'album: Si tratta nuovamente di "I got Rhythm", che
nell'undicesima traccia appare ulteriormente modernizzato rispetto al brano presente
nel disco, già comunque rivisitata rispetto all'andamento della celeberrima "anatole"
originaria.
Jazzisti di primissimo piano come Fioravanti, Dulbecco, D'Auria, Colombo, Visibelli
e Menconi che hanno maturato tanti anni di esperienza ed acquisito un ricchissimo
bagaglio musicale, insieme a Lara Iacovini e Dj SkizO, hanno voluto divertirsi questa
volta a reinventare all'estremo questi brani famosi, cercando di fare "tutto quello
che non si era mai fatto prima" ed evitando accuratamente ogni idea banale o già
sfruttata in precedenza da altri. Esperimento riuscito.
Rossella Del Grande per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 12/02/2012
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