Versioni:
- trio: "Conscious" (Splasc(h) 2004)
- world: "Immagini" (SYM 2004)
- Arrangiamento per tromba e quartetto d'archi per Paolo Fresu.
Corale
Il corale è una forma di canto introdotta da Lutero nella pratica liturgica per portarla, nel periodo della Riforma, a contatto con le masse. Introdusse dei testi in lingua volgare e semplificò la musica, sostituendo delle melodie popolari alla complicata musica contrappuntistica cantata in latino.
Egli stesso scrisse delle melodie e dei testi che furono pubblicati a partire dal 1523 in Germania.
I corali di Lutero vennero armonizzati a quattro parti, con la melodia rigorosamente nella parte superiore (soprano). Bach li riprese armonizzandoli con una fantasia ed una ricchezza ornamentale senza precedenti. Il corale ancora oggi mantiene le stesse caratteristiche espressive, con naturali cambi di sonorità, dovuti all'evoluzione armonica.
E' importante conoscere la natura del corale per poterla sviluppare anche in stile moderno, come ha fatto ad esempio il contrabbassista Charlie Haden nella sua composizione "Silence".
Corale pop
Le prime sette misure sviluppano un movimento a quattro parti, tipiche del corale, dalle quali possiamo facilmente ricavare le sigle. Alla misura 8 appare il tema principale su un giro armonico di tre misure ritornellato, sul quale si svilupperà successivamente l'assolo. Un breve ponte di tre misure modula allo stesso giro in la minore, sempre ritornellato. Alla misura 21 viene ripreso il tema introduttivo che rimodula alla tonalità di partenza dove inizia l'assolo di piano. Alla misura 31 lo stesso giro riprende il tema che conduce alla coda finale da misura 34. A misura 40 viene ripreso il tema iniziale riarmonizzato che conduce al fine.
Improvvisazione
Dalla misura 21 l'assolo si sviluppa su un giro irregolare di tre misure, analizziamo alcune possibilità d'improvvisazione.
La tonalità del brano è mi minore quindi le scale principali da usare sono:
Emi armonica
Emi naturale
A queste due scale si possono aggiungere altre combinazioni melodiche che "escono" transitoriamente dalla tonalità d'impianto creando un effetto di "dentro-fuori" caratteristico di molte improvvisazioni jazzistiche.
I gradi sui quali è costruito il giro appartengono alla tonalità di Emi e sono allo stato fondamentale (Emi, Cma7, Ami, B7) o rivoltato (Emi7/D, Emi/B). Il I grado appare per ben tre volte, Cma7 è il VI grado, Ami il IV e B7 la dominante (Vgrado).
Le due scale "calzanti" per eccellenza sono le due minori: naturale ed armonica (esempi 1, 2).
E' possibile usare anche le appoggiature cromatiche inferiori (ascendenti) e superiori (discendenti) per costruire delle melodie che vanno fuori dalle scale normalmente usate (esempio 3, 4, 5, 6).
Le stesse appoggiature cromatiche possono diventare note formanti armonie estranee che danno vita a melodie dissonanti rispetto alla tonalità di partenza, come BMA7 su Emi7 (esempio 7).
Oppure armonie appartenenti alla tonalità si possono sovrapporre tra loro, come ad esempio Ami6 su Emi (esempio 8).
Se la frase è portata con decisione ed eleganza le note estranee possono dare una sferzata dissonante che contribuisce ad aumentare la tensione dell'assolo (esempio 9, 10, 11). Le frasi degli esempi sono tutte suonabili su Emi o sugli altri accordi del giro d'improvvisazione.
Per concludere ecco una combinazione di armonie estranee alla tonalità suonabili sul giro dell'assolo. Nell'esempio 12 le misure sono raddoppiate rispetto all'originale.
Nell'mp3 tratto dal cd "Conscious" (CDH 933.2 Splasc(H) 2004) sono messi in pratica gli esempi precedenti, sviluppati oltre che melodicamente anche armonicamente. E' importante avere padronanza dello strumento e dell'armonia per evitare percorsi sbagliati, trovare delle soluzioni personali e sapersi fermare sulla nota giusta. Il gusto melodico personale porterà a soluzioni differenti, in virtù anche dell'aspetto ritmico del fraseggio.