Il tangram è un antico gioco orientale, nato in Cina. Consiste nel creare
forme e figure tramite l'utilizzo di pochi elementi. Tutto sta nel saper lavorare
con la fantasia e la geometria. Un gioco delle forme, proprio come quello proposto
da Massimo
Colombo in questo suo ultimo lavoro per la Splasc(h). Un piano trio
aperto al dialogo tra i musicisti, che si concedono equamente spazio l'un l'altro
scambiandosi idee ed occasioni.
La gamma di idee del leader, affermatissimo compositore
e performer, viene messa in bella mostra nella suite d'apertura, "In
breve suite (op. 597)". Nove gemme musicali, che spaziano dalla rapsodia
al jazz di matrice europea. La sesta parte della suite evidenzia in particolar modo
il grande pregio del disco: l'interplay tra i musicisti, naturale e senza forzature.
Unica traccia in piano solo, la suite finale "Maelstrom
suite (op. 606)", dedicata a Lennie Tristano. Ed ecco gli
echi della tradizione classica, che Tristano portò a suo tempo nel jazz e
che oggi Colombo ripropone proprio in suo onore. Un fluire continuo di note, intervallato
solo da alcuni momenti più lenti, rarefatti.
Colombo
sceglie per il suo gioco
Yuri Goloubev
ed Asaf Sirkis. Una sezione ritmica di cui abbiamo già parlato nel disco
dell'SGS Group (formato dai due e dal pianista inglese Gwylim Simcock)
e che conferma tutte le impressioni,ampiamente positive, dei precedenti ascolti.
Asaf Sirkis è un dispensatore di energia sulla batteria, e non perde occasione
per colorare i brani tramite l'utilizzo dell'intera gamma di suoni del suo strumento.
Un incedere mai eccessivo, che anzi mette ancora più in risalto i soli colleghi.
Dal canto suo,
Goloubev si dimostra ancora una volta un ottimo contrabbassista,
capace di tenere ogni tempo e, al momento opportuno, costruire degli assoli intensi,
profondi come le note del suo compagno di vita. "Frequenti
lamenti" è la prova delle sue capacità: un minuto di note basse, su un
tappeto flebile costruito da Sirkis. Una coppia di lusso che ha già realizzato molto
e che speriamo possa continuare a cooperare ancora a lungo.
Comporre, provare, controbattere. Un formidabile tangram sonoro che
Colombo
modella con la maestria dello sperimentatore e del creativo.
Giuseppe Andrea Liberti per JazzItalia
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Data pubblicazione: 16/09/2008
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