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Alessio Menconi
Sketches of Miles
Abeat (2013)
1. 81 07:15
2. Four 05:39
3. My Ship 06:18
4. Ginger Bread Boy 06:07
5. In Your Own Sweet Way 08:15
6. Fall 05:19
7. Esp 04:30
8. Blue and Green 05:31
9. Iris 06:22
10. The Sorcerer 03:33
Alessio Menconi - chitarra Alberto Gurrisi - organo Hammond Alessandro Minetto - batteria
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
"Sketches of Miles" è l'ultimo progetto di
Alessio Menconi,
dedicato al grande musicista afroamericano e gioca nel titolo, per assonanza, con
"Sketches of Spain", uno dei dischi più celebri di Davis, inciso con Gil Evans.
Per scelta di campo il chitarrista genovese non ha coinvolto nella registrazione
un trombettista o un altro strumento a fiato, ma ha puntato su un trio piuttosto
inconsueto. La formazione più famosa così concepita è, però, in assoluto, il "Lifetime"
di Tony Williams, che comprendeva pure Larry Young e John McLaughlin, cioè
tre storici collaboratori del "divino" in epoche diverse. I conti, per approssimazione
successiva, tornano.
Per quanto riguarda il repertorio sono stati selezionati brani
del periodo "Prestige", della metà degli anni Cinquanta e anche del quintetto degli
anni Sessanta, quello con
Wayne Shorter e
Herbie Hancock. Tutto materiale risalente al periodo antecedente "Bitches
Brew" e la contaminazione con il rock, quindi. L'interpretazione di questi capisaldi
della carriera artistica di Davis si basa sul dialogo, sull'interscambio fra la
chitarra e l'organo. I toni sono quasi sempre pacati, non aggressivi. E' un colloquio
privo di asperità, condotto su sentieri agevoli, non ripidi e scoscesi. Menconi
predilige il suono elettrico ecologico, naturale, non contraffatto o distorto. Gurrisi
rispolvera un timbro old style dell'organo e sta dietro al discorso del leader,
adattandosi a questo tipo di atmosfere, mai aspre o contorte. Minetto accompagna
con discrezione: non è mai protagonista. Il suo drumming è certamente corretto ma,
forse per un'opzione strategica, non risalta, non viene fuori prepotentemente. E'
tutto l'album, però, a rimanere nei limiti di una attenta cura formale, di una proposta
poco scavata in profondità, riguardosa, sì nei confronti del songbook davisiano,
ma fin troppo ossequiosa. In conclusione "Sketches of Miles" racchiude musica conciliante,
piana, nel senso di spianata dalle asperità.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 02/06/2014
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