Laigueglia Percfest
Musica a 360°
di Franco Donaggio
Laigueglia (SV) - 23 - 28 giugno 2009
Anche l'edizione 2009 si è contraddistinta
sia dal punto di vista musicale che didattico. Il festival fu in origine ideato
dal percussionista Naco Buonaccorso, e da suo fratello Rosario contrabbassista
di livello internazionale. Pochi giorni dopo la prima edizione Naco è morto in un
incidente stradale e da allora è dedicato alla sua memoria. La 14° edizione, sempre
diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per
soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso
internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per
bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni
e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche,
e altro. Folta partecipazione di pubblico, tra cui molti i musicisti giunti anche
dall'estero. Tre palchi allestiti nelle piazze per i corsi pomeridiani ed un palco
in piazza Marconi per i concerti serali, mentre dalle 24 Jam sessions dei musicisti
nei locali della città; un'organizzazione che ha consentito agli appassionati di
‘vivere' la musica dal pomeriggio all'alba.
La manifestazione iniziata il 23 giugno e terminata
il 28, ha visto, tra gli altri, avvicendarsi i seguenti gruppi. Il 25 giugno è iniziato
con il concerto del grande trombettista Tom Harrell, accompagnato da Wayne Escoffery
al sax tenore, Danny Grissett al piano, Ugonna Okegwo al contrabbasso
e Johnatan Blake alla batteria.
Formazione
molto dinamica con evidente affiatamento del leader con Escoffery che ha
proposto spiccate dinamiche sonore, affiancandosi ad Harrel alla ricerca di timbriche
tipicamente Bebop e rievocando il fascino della pura tradizione Jazz.
Harrel è musicista impeccabile e di una capacità espressiva eccezionale,
ma figura piuttosto imbarazzante per lo spettatore durante la performance: fisicamente
assente ed immobile al termine dei suoi interventi, rientra puntualmente con dinamismo
e vigore. Più assiduo al flicorno che alla tromba, ha catalizzato l'attenzione della
piazza. Il suo modo di fare musica, assolutamente particolare e personale, risente
della patologia schizofrenica che lo affligge da anni, e che tuttavia ha costituito
un incredibile processo formativo della sua vita artistica.
Okegwo al basso e Blake alla batteria rappresentano la stabilità ritmica
del gruppo interagendo con Harrel ed Escoffery, alternando sound tipicamente
elettrici caratterizzati dal piano Rhodes a ritmi latini, mentre Grisett è buon
solista al piano e supporto ai fiati.
Successivamente, è stata la volta di Ray Mantilla. Il percussionista
portoricano settantacinquenne, si è esibito nella stessa serata, affiancato da un
quintetto quasi esclusivamente italiano. Personaggio carismatico ed esuberante,
considera il palcoscenico anche come luogo di teatro. Da questo concetto nasce una
performance molto movimentata, sia dal punto di vista ritmico che espressivo;
Mantilla si dimostra un vero showman, anche se oggi lo smalto è un po' consumato.
Ama esibirsi in lunghi assoli alle percussioni scatenandosi con il mambo e la salsa.
Da notare le brillanti ripartenze del pianista Bruno Cesselli, un
brillante Gaspare Pasini al sax e la spiccata attenzione ritmica di Ares
Tavolazzi al contrabbasso; nel gruppo anche Bill Elder alla batteria
ed Alberto Negroni alla chitarra.
Il terzo brano ha regalato emozioni agli amanti delle ballads, suonato con
molto patos, in cui si distingue il bell'assolo di sax, mentre Tavolazzi
(più volte chiamato da Mantilla ‘Aries') ha strappato un fragoroso applauso
esibendo grande abilità melodica e tecnica nell'uso delle note più alte. Nel brano
successivo l'intro è del batterista ed evolve con le percussioni, mentre il sax
assume suoni tipicamente latini. Lungo solo di Mantilla che si inventa uno "scambio"
con il pubblico, invitandolo ad un botta e risposta. Chiude il concerto il pezzo
"Blues to queen" di Milt Jackson.
La
sessione di concerti del 26 è aperta dal duo
Hamid Drake
e Pasquale Mirra. Definito un incontro casuale, fortunato ed alchemico, quello
tra Pasquale Mirra al vibrafono ed
Hamid Drake
alla batteria e percussioni. Sorpresa ed imprevedibilità, la voglia di superare
il limite della convenzione con un'incessante ricerca sonora, questi gli elementi
rintracciabili in questo suggestivo duo. L'intenso scambio tra i due riesce ad ammaliare
per brillantezza di idee che riescono ad esprimere con un'interazione strumentale
impressionante.
La ricerca sonora è evidente durante il concerto, atmosfere surreali si sviluppano
nel corso dell'esibizione, prendendo corpo percussivo e riff insistenti. Mirra esprime
suoni sordi coprendo il vibrafono con un telo e Drake alla batteria crea atmosfere
tribali.
Al termine dell'esibizione Bonaccorso elogia il duo (in anteprima
nazionale) ed un pubblico particolarmente attento e generoso.
Segue
Adrienne West in "Dear Nat" tributo a Nat "King" Cole
cui si affianca un trio di musicisti eccezionali:
Dado Moroni
al piano, Alessio
Menconi alla chitarra e Rosario Bonaccorso al contrabbasso.
La formazione è la stessa del '96, quella della prima edizione in cui era
presente anche Naco; il gruppo era stato costituito del '92 da un'idea di
Dado Moroni
ed ha collaborato fino al '96; la formazione, spiega Adrienne West, è quella
tipica con cui si esibiva Nat King Cole, senza batteria.
Da notare il grande equilibrio della band; i singoli talenti privilegiano
"il gruppo" senza eccessi, sia pur evidenziando negli innesti solistici le doti
di ciascuno, e una chiara soddisfazione che traspare dall' espressione compiaciuta
di Bonaccorso durante l'esibizione.
"I love this song" dice la West presentando "Nature
Boy"; emozione palpabile, uno strepitoso
Dado Moroni
e la timbrica particolare di Rosario Bonaccorso gli elementi che caratterizzano
il primo brano. Struggente interpretazione vocale di "Here's
that rainy day", cui si affianca in veste di special guest il sassofonista
Paolo Recchia. E' di Recchia lo stacco iniziale della celeberrima "Route
66" in una versione blues molto tirata in cui
Moroni
si nota per l'aggressività solistica e fisica, facendo più volte sobbalzare il piano
con le gambe. "It's only a paper moon" vede
Menconi
e Moroni
ai solos, mentre in "Sweet Lorraine" un inedito
Dado Moroni
alla voce. Ed ancora "But not for me" in cui
Bonaccorso sfoggia un altro bel assolo cantato e veloce eseguito con impeccabile
buon gusto. Il gruppo si esibisce inoltre in due brani "not recorded" da
Nat: "Broadway", il cui arrangiamento ricorda
alcune celebri interpretazioni R & B e "Isn't it a pity"
di Gershwin dove la West, accompagnata dal solo piano di
Moroni
particolarmente essenziale e rarefatto, riesce a trasmettere emozioni alla piazza.
"Keep supporting Jazz" così si congeda la West.
Una finale e particolare menzione per Gilson Silveira, famoso percussionista
brasiliano e personaggio di spicco della manifestazione, per le capacità didattiche
nell'insegnamento del pandeiro e delle percussioni, per la simpatia e disponibilità
e per l'affetto dimostrato al suo pubblico, in particolare ai giovanissimi da cui
si è congedato con un caloroso abbraccio.
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
|
| "Road Song" Tony Monaco,Eddy Palermo, Flavio Boltro,Ray Mantilla and friends Tuscia in Jazz 2008Tony Monaco,Eddy Palermo,Flavio Boltro,Paolo Recchia,Francisco Mela, Geggè Munari, Ray Mantilla,Carl PotterEddy PalermoArenown... inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6401 |
Inserisci un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 4.088 volte
Data pubblicazione: 30/08/2009
|
|