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L'espressione che dà il titolo a questo CD proviene da un sito
internet dedicato alle previsioni del tempo e rende bene l'idea di un momento
attuale che è evoluzione di un prima e anticipazione di un poi. Del resto, tra
perturbazioni, rasserenamenti e fasi di variabilità il tempo meteorologico è in
movimento continuo, esattamente come un brano di jazz che inizia in un modo e
che, nel corso dell'improvvisazione, si evolve e si trasforma.
Ma, in senso più ampio, " Current Conditions" offre un'istantanea unica e irripetibile di
Pieranunzi, Johnson e Baron in azione dinanzi a un pubblico, evento finora mai fissato su alcun supporto. Sorta di emozionante fotografia musicale da cui si può facilmente dedurre che le "condizioni attuali" di questo gruppo sono davvero splendide, grazie ad una straordinaria, impareggiabile capacità di fare musica ai massimi livelli di interplay, fantasia, comunicativa.
Un nuovo, inedito capitolo si aggiunge così alla storia di un trio che dal 1984 (anno della prima incisione realizzata insieme dai tre musicisti, il Cd " New Lands") al 2001 (anno della realizzazione di "Play Morricone", un CD che ha avuto un eccezionale riscontro di pubblico e di critica) ha saputo conquistare il cuore di moltissimi appassionati di jazz - e non - in tutto il mondo.
Dalle note di copertina di IRA GITLER - New York, 2 dicembre 2002
Una volta ho descritto la registrazione di "Ruby My Dear" di Thelonious Monk come
"sentimento senza sentimentalismo". Le composizioni ed il modo di suonare di
Enrico Pieranunzi hanno la stessa qualità a loro modo. Senza dubbio lui è un romantico ed un profondo
pensatore. La combinazione di cuore e mente è la amalgama più prezioso in qualunque forma di arte. La miscela è dosata in modo diverso da ogni individuo. Quella di Pieranunzi è una miscela inebriante le cui essenze aromatiche ti coinvolgono e ti fanno riflettere. E ancora di più ti fanno sentire.
La musica (un concerto dal vivo registrato a RadioTre a Roma) è composta da 8 brani originali di Pieranunzi; un pezzo del bassista
Marc Johnson e uno del batterista Joey Baron e da due improvvisazioni del trio giustamente attribuite a tutti e tre. Il mio suggerimento è di ascoltare il disco e di scolpire i pensieri e le emozioni sulla vostra tabula rasa prima di essere influenzati dalla mia reazione o dai commenti di Pieranunzi e ancora prima di studiare i titoli dei pezzi. Poiché ho ascoltato questa raccolta molte volte scrivendo queste note ed ho intenzione di continuare a farlo per molto tempo dopo la sua uscita ufficiale, sento che molti di voi faranno lo stesso.
Ho sentito per la prima volta Pieranunzi alla fine degli anni '80 alla scuola di jazz di Siena. Negli anni seguenti, ascoltandolo a Perugia
e Vicenza, non ha mai mancato di commuovermi con il suo straordinario talento sia che suonasse solo, in trio o come parte del quartetto guidato da
Rava.
Il rapporto con Johnson e Baron comincia nel 1984 quando loro si trovavano in Italia per suonare in una serie di concerti con
Kenny Drew. Quando Drew ritornò a Copenaghen a causa della malattia della moglie, Pieranunzi fu chiamato a sostituirlo. Si stabilì un rapporto più che immediato. ("Posso ancora sentire il brivido che ho provato quando ho iniziato a suonare con loro. Qualcosa che non avevo mai sperimentato prima" dice Enrico).
Questa è la loro quinta registrazione (la seconda per CamJazz) in 18 anni. Il legame è soltanto cresciuto divenendo più forte non influenzato dagli ingaggi intermittenti, e la magia si è moltiplicata.
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 15/03/2003
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