Wide Sound, WLB 002
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Giuseppe Spagnoli
The soul and the poet
1. Funkallero (Bill Evans) - 5:54
2. Funny Man (Bill Evans) - 5:48
3. I Hear a Rhapsody (Fragos/Baker/Gasparre/Barl) - 4:38
4. My Bells (Bill Evans) - 7:36
5. Five (Bill Evans) - 4:57
6. Interplay (Bill Evans) - 6:33
7. Waltz for Debby (Bill Evans) - 4:40
8. Time Remembered (Bill Evans) - 5:31
9. Very Early (Bill Evans) - 5:59
10. Prologo/Epilogo (Bill Evans) - 6:18
11. We Will Meet Again (Bill Evans) - 4:09
Giuseppe Spagnoli
- piano
Sandro Satta - sax contralto
Giovanni Urbano - contrabbasso
Elio Spagnoli - batteria
Maria Grazia Bonelli - voce su 7 e 9
Virginia Barrett - voce recitante su 10
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via
L. Fioravanti 26
64020 Nepezzano (TE)
Tel./Fax 0861.558611
email:
info@widesound.it
È uscito nel corso del 2008 per l'etichetta
abruzzese Wide Sound "The soul and the poet",
pregevole disco del pianista foggiano
Giuseppe
Spagnoli. Accompagnato da Sandro Satta al sax contralto, Giovanni
Urbano al contrabbasso ed Elio Spagnoli alla batteria, il musicista pugliese
rende omaggio ad una delle più grandi personalità della storia del pianoforte jazz,
Bill Evans,
reinterpretandone i brani più famosi.
Il senso di questo album, è quello di raccogliere
e valorizzare l'eredità intellettuale di Evans, fondendo insieme tradizione colta
e canzone popolare. A questo proposito è stata introdotta in un contesto tipicamente
jazzistico, quale è quello del quartetto, la voce di una cantante lirica. La soprano
Maria Grazia Bonelli infatti, si è prestata a cantare su tracce come "Waltz
For Debby" e "Very Early" dando un
aspetto particolare ai brani e creando un'insolita fusione fra la ritmica jazz e
una voce abituata più a leggere che ad improvvisare.
Un'altra bella trovata attuata dagli autori del CD è la voce recitante
dell'attrice Virginia Barrett che, in "Prologo/Epilogo",
legge un testo di
Bill Evans
su improvvisazione/composizione. Un tema complesso su cui il pianista esprime la
sua legittima opinione: i grandi compositori sono stati anche grandi improvvisatori
e la loro idea di mettere la musica sul pentagramma è solo stata una possibilità
tecnica in un'epoca in cui non esistevano mezzi di registrazione. E così, a poco
a poco, l'improvvisazione nella musica classica è scomparsa, fino a che solo il
compositore e l'interprete sono rimasti a testimoniare i progressi artistici.
Per concludere un plauso va fatto anche al trio che accompagna
Spagnoli,
coadiuvato in "My Bells" e "Five"
dalle percussioni di Tarcisio Molinaro, che regala all'ascoltatore interpretazioni
dei brani rispettose dell'originale ma allo stesso tempo ricche di poesia e di pathos.
Ne è un esempio "Funkallero", brano d'apertura
del disco, in cui l'irrequieto sax contralto di Sandro Satta ben illustra
le molteplici possibilità che la musica di Evans racchiude.
Questo disco, in cui si può riassaporare una parte della meravigliosa
opera di Evans, è consigliato aglli appassionati del buon jazz e della buona musica
in generale.
Elio Marracci per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 14/08/2009
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