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Prodotto da Wide Sound
Distribuito da IRD
Produttore esecutivo: Musicomania Editoriale
Registrato presso lo “Orange Bug” studio di Napoli da Salvio e Diego Imparto
Missato e masterizzato presso il “Soulfinger Studio” di Napoli da Enzo Rizzo
Foto: Antonio Esposito
Grafica: Antonio Esposito & Novasolution / Assenti Studio
Codice: WD152
Diego Imparato
70’s Soundtracks


1. Peaceful song (Diego Imparato) 5.55
2. Vomero (Diego Imparato) 4.44
3. Grey Sky (Diego Imparato) 6.58
4. Always with you (Diego Imparato) 4.19
5. Sunset in 70’s (Diego Imparato) 5.24
6. On the highway (Diego Imparato) 5.36

Diego Imparato - contrabbasso, Fender jazz bass, basso a 6 corde e basso fretless
Antonio Onorato - chitarre
(1, 2, 4)
Vincenzo Danise - Rhodes piano
Francesco Villani - Rhodes piano
(3)
Gianfranco Campagnoli - tromba e flicorno
Luca Gianquitto - chitarre
Gianluca Brugnano - batteria e percussioni
Sergio Colicchio - arrangiamento fiati
Nando Trapani - sax tenore
Domenico Guastafierro - flauto
Armando Puggioni - clarinetto basso




via L. Fioravanti 26
64020 Nepezzano (TE)
Tel./Fax 0861.558611
email:
info@widesound.it


Sulle strade del jazz
La scena musicale napoletana sta conoscendo una nuova era. Sono davvero tanti i giovani (ma solo dal punto di vista anagrafico) musicisti che stanno emergendo grazie al loro talento e creatività. Tra questi, c'è senza dubbio il bassista e contrabbassista Diego Imparato, qui anche nelle vesti di compositore. Questa premessa è doverosa in quanto "70's Soundtraks" è il suo primo album da solista, e rappresenta anche una delle possibili direzioni stilistiche che il jazz della scuola napoletana sta prendendo.



Se il jazz partenopeo si è, infatti, sempre contraddistinto per il suo essere fortemente contaminato con la cultura mediterranea, qui i punti di riferimento sono ben altri. E, più precisamente, il jazz modale e la musica americana degli anni '70. "Parlando di generi musicali, nel mio album c'è sicuramente il jazz come forma espressiva dominante. E del resto, tutti i musicisti che prendono parte al progetto provengono da questa esperienza. Ma sono il funky e la fusion ad assumere rilevanza sotto il profilo ritmico. Il titolo nasce, infatti, dalla mia predilezione per le colonne sonore dei telefilm americani…" (Diego Imparato)

Da sottolineare, a questo punto, la presenza di Gianluca Brugnano alla batteria, con cui Diego Imparato ha condiviso l'esperienza del Blue Note di New York al fianco di Marco Zurzolo e Antonio Onorato. L'interplay tra i due è semplicemente ottimo. Inoltre, se il bassista partenopeo, per il suo fraseggio, si avvicina al mondo dei chitarristi, il giovane batterista ha una rara consapevolezza armonica e un autentico gusto per la melodia. Proprio l'approccio ritmico, con il frequente spostamento di accenti, rappresenta l'elemento di maggiore modernità. Senza trascurare che la presenza di Luca Gianquitto alle chitarre, di Vincenzo Danise al Rhodes e di Gianfranco Campagnoli alla tromba - questa la formazione base - sono ulteriori garanzie della qualità delle esecuzioni.

"Con Gianluca Brugnano suono da sempre, sin dalle prime formazioni di jazz. Anche se la mia carriera musicale nasce molto prima. Provengo, infatti, da una formazione classica (è diplomato presso il Conservatorio di Avellino Nda). L'amore per il jazz è nato circa dieci anni fa, ascoltando Chick Corea e Pat Metheny. Da qui, la necessità di esplorare, anche sul piano compositivo, questa dimensione così affascinante. Per poterlo fare, avevo bisogno anche di circondarmi di musicisti che stimo moltissimo. Ecco la ragione per cui, in questo disco, vi sono anche Luca Gianquitto, Sergio Colicchio (che ha curato le orchestrazioni dei fiati), Francesco Villani e Vincenzo Danise. Senza dimenticare la partecipazione straordinaria di Antonio Onorato". (Diego Imparato)

Da queste parole è anche facile intuire che, pur trattandosi di un disco solista, grande spazio viene dato a tutti i musicisti. Ovvero, un disco corale che segue un percorso stilistico omogeneo. Adesso, veniamo ad uno sguardo più ravvicinato ai brani di "70's Soundtracks". S'incomincia con Peaceful Song, in cui si segnalano, oltre agli unisoni tra il basso e la batteria, anche un passaggio tra il basso elettrico e il clarinetto basso di Armando Puggioni e un solo di fretless decisamente molto melodico. Dall'augurio di una pace universale ad un luogo cui Diego Imparato è molto legato: Vomero (nome di una delle colline della città Napoli Nda). Qui, siamo in presenza di una fusion latineggiante con un ritmo in 7. Ottime le esecuzioni di Antonio Onorato, Gianfranco Campagnoli e Gianluca Brugnano.

"Il tema di Grey Sky l'ho scritto a 18 anni, ma solo oggi sono riuscito a dargli una forma compiuta." (Diego Imparato). Si tratta di un pezzo molto descrittivo ed è anche l'unico brano in cui viene suonato il contrabbasso. Da segnalare l'intro di Luca Gianquitto e il solo di Francesco Villani al Rhodes. In Always with you, ballad dall'andamento affine a quello del walzer, è estremamente riconoscibile lo stile chitarristico di Antonio Onorato. Da menzionare anche il solo di flicorno Gianfranco Campagnoli. I brani più cinematografici in assoluto sono gli ultimi due. Il primo, intitolato Sunset in 70's e ispirato al celebre Sunset Boulevard di Los Angeles, vede un Vincenzo Danise in splendida forma e in grado di eseguire un solo su un tappeto ritmico decisamente complesso. Il secondo, On the highway, è caratterizzato da un'incredibile immediatezza dell'ascolto e da un solo di basso elettrico a sei corde.

Consigliato a chi ha nostalgia dei "magnifici anni '70" (sperando che Gianni Minà mi perdonerà la perifrasi), a chi vuole conoscere il futuro del jazz napoletano e, soprattutto, a chi ama viaggiare. Difficile, del resto, trovare una colonna sonora migliore.
Massimiliano Cerreto per Jazzitalia







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inserito il 13/10/2010  da totoderosafilmmaker - visualizzazioni: 5116


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Data pubblicazione: 14/07/2006

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