Veneto Jazz 2015
Stefano Bollani Quartet Sheik Yer Zappa Rocca dei Tempesta di Noale - 21 Luglio 2015
di Gabriele Prevato
foto di Elisa Tessarin
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Stefano Bollani
- pianoforte & piano rodhes
Paul Santner - contrabbasso
Jason Adasiewicz - vibrafono
Jim Black - batteria
In una delle serate più afose di quest'estate 2015 si è conclusa
la tournée di Bollani con il suo progetto "Sheik yer Zappa". Non stupisce
che Bollani si senta vicino a Zappa per sensibilità e indole, anche se come ammette
il pianista "Zappa ha fatto molto meglio il suo lavoro".
Il disco omonimo è stato registrato live nel 2011 assieme a Jason Adasiewicz al
vibrafono, Josh Roseman al trombone, Larry Grenadier al contrabbasso e Jim Black
alla batteria. In questa tournée invece Bollani si propone in quartetto, senza il
trombone di Roseman e sostituendo Larry Granadier con il giovanissimo contrabbassista
Paul Santner.
Il concerto si apre con il brano "Cosmik debris",
suddiviso in due parti nette: un intro dalla sonorità eterea e soffusa e l'esecuzione
del brano vero e proprio declinato e triturato secondo lo stile di Bollani. Il concerto
è proseguito con altri brani del disco tra cui "Bobby Brown goes down", in
cui il pianista ha lasciato sul principio il pianoforte e in piedi a bordo palco
ha cantato il brano donando una forte emozione per la teatralità e intensità, che
ha lasciato trasparire anche una leggera invidia per la forte componente
di ribellione che Zappa ha saputo con coerenza portare avanti fino alla fine della
sua carriera. Va dato atto a Bollani di aver sempre seguito il suo spirito, senza
omologarsi agli stilemi sia classici che jazzistici, ma scavando nella sua personalità
per rendere propri, e sempre originali, i diversi repertori di volta in volta interpretati.
Non sono mancati alcuni momenti di ironia, forse evitabili,
a-la-Bollani durante i quali il Nostro ha coinvolto nel canto anche il pubblico.
Proseguendo invece sul repertorio del concerto, Bollani ha proseguito con due brani
originali da lui scritti in onore a Zappa: "Bene bene" e "Male male".
Nel repertorio anche brani in piano solo tra cui la nota "Peaches in Regalia"
suonata con un virtuosismo pianistico eccellente e con una velocità crescente di
forte impatto, concludendo poi con con "I have been in you" che, come l'ha
definita lo stesso Bollani nel presentarla, è "l'unica canzone d'amore scritta
da Zappa".
In conclusione il concerto live in quartetto mostra qualche differenza in favore
del disco, se non altro perché a lungo andare il suono del piano e del vibrafono
si fondono rendendo l'insieme sonoro di non sempre facile ascolto mentre la versione
in quintetto, con l'aggiunta del trombone, offre una maggiore varietà timbrica molto
funzionale alla musica proposta.