Oscar Del Barba Trio Special Guest
Javier Girotto
Cinema Lumière di Ragusa - 17 novembre 2006
di Giuseppe Mavilla
foto di Sergio Bonuomo
In eventi di qualità ci si può imbattere anche in un
venerdì 17 novembre, malgrado le credenze popolari
lo dipingano da sempre come un giorno da consumare quasi in sordina e senza troppe
pretese. L'affermazione è supportata dal pregevole concerto a cui abbiamo assistito
al Cinema Lumière di Ragusa per la stagione invernale di The Entertainer
che ha visto protagonista il trio di Oscar Del Barba con Special Guest d'eccezione
l'argentino
Javier
Girotto.
Oscar Del Barba è un musicista e compositore bresciano che si muove nell'ambito
di un jazz italiano che non ripropone standards, e non riprende temi nazional-popolari
di varia natura bensì allunga la sue vedute verso il jazz di matrice nord-europea
di casa ECM.
Ha
già al suo attivo diverse incisioni tra le quali va segnalata "Serengeti"
che lo vede a fianco di Markus Stockhausen per l'etichetta Velut Luna
realizzato nel 2000. Per la stessa etichetta
Del Barba ha da qualche mese pubblicato un nuovo album "Making
Whopee" con Rossella Caporale vocalist e la partecipazione di
Antonio Zambrini,
Achille Succi e Fausto Beccalossi.
"Pangea" è invece il titolo del progetto
presentato a Ragusa, un progetto importante perché, come spiega lo stesso autore
nelle note del libretto allegato al cd, uscito nel 2003,
sempre per l'etichetta Velut Luna, è un progetto dedicato alla natura, un
omaggio all'ambiente messo a dura prova dagli scempi dell'uomo. "L'arte e la
musica possano catturare la nostra sensibilità" dice ancora Del Barba
"e aiutarci a ritrovare quel rispetto per la natura che i ritmi della vita di
oggi ci hanno fatto smarrire". Ed in effetti la musica di Oscar Del Barba
potrebbe sembrare ad un primo approccio un'ideale colonna sonora per la visione
di filmati che riprendono ambienti naturali incontaminati e solari. Ma è molto di
più grazie alla creatività del musicista bresciano e all'interplay che lo stesso
riesce ad instaurare con il resto del gruppo e quei suoni a volte rarefatti si illuminano
del fuoco ardente e della passione sudamericana grazie all'apporto di
Javier
Girotto al sax.
Accanto
a quest'ultimo e allo stesso Del Barba, musicista colto e preparato, attento
alle tante espressioni della musica contemporanea e del jazz, certamente influenzato,
e come si fa a non esserlo, dal quel mostro di bravura estro e tecnica qual è
Jarrett,
abbiamo ammirato nell'angusto palcoscenico del Lumière, Salvatore Maiore,
al contrabbasso, composto e sempre presente, imprescindibile il suo apporto al suono
del gruppo, anche oltre il suo ruolo base nella ritmica, ed un estroso ma stilisticamente
perfetto Roberto Dani alla batteria che sa colorare il linguaggio musicale
con i tanti arnesi propri e impropri di un imprevedibile percussionista.
E'
chiaro che la musica di Pangea vive sulla contrapposizione di due musicisti
di diversa estrazione quali sono Del Barba e
Girotto,
con l'italiano a disegnare melodie inframmezzate da pause improvvisate e da incursioni
nel mondo classico in cui si evidenzia la sua essenza tecnica e le sue qualità di
fine compositore, e con l'argentino che si inserisce con i suoi interventi intensi
che emozionano e toccano, nel profondo dell'animo, chi ascolta.
Girotto
è più che uno Special Guest in "Pangea", perché riporta nella musica del
trio l'anima popolare della gente che con la natura ha un rapporto stretto e comunicativo
perché ci vive più a contatto. La sintesi giova indubbiamente al jazz di Del
Barba mentre
Javier
Girotto anche in questo contesto dimostra quanto sia grande
la sua anima musicale, il suo essere musicista capace di integrasi in diversi contesti
ed venirne fuori sempre in maniera superlativa e determinante.
La loro esibizione a Ragusa si è dispiegata in una lunga suite incentrata
principalmente sulle selezioni tratte dall'album che da il titolo al progetto ed
interrotta sola occasionalmente dagli applausi del pubblico in sala che per la verità
ha deluso per l'esiguità delle presenze, un'occasione persa da chi non è stato presente
e si è fatto prendere dall'apatia di una serata autunnale umida e nebbiosa. Ascoltare
il trio di Oscar Del Barba con
Javier
Girotto era un'occasione da non perdere anche per constatare
lo stato di grazia in cui versa il jazz italiano, la loro dimensione live conferma
quanto di buono aveva già preannunciato l'incisione in studio e costituisce una
verifica che molti attendevano per avere l'assoluta certezza di trovarsi di fronte
a dei musicisti che non vanno persi di vista perché da un album all'altro potrebbero
concepire il loro capolavoro.
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Data pubblicazione: 11/01/2007
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